Nel 2003 le linee o i km del trasporto pubblico locale verranno affidati tramite gare d´appalto. Innanzitutto, assessore, può illustrarci quali sono le caratteristiche di questo sistema delle gare? R.
Nel 2003 le linee o i km del trasporto pubblico locale verranno affidati tramite gare d´appalto. Innanzitutto, assessore, può illustrarci quali sono le caratteristiche di questo sistema delle gare? R. Con il primo gennaio 2001 giunge alla conclusione una prima fase del processo di riforma avviato nel campo dei trasporti con la Legge Burlando (L. 422/97) e con la derivata Legge regionale n. 42/98. Nel corso di questo anno si sperimenterà l´applicazione del contratto di servizio per il Trasporto Pubblico Locale e questo regime si protrarrà fino al 2003, anno in cui definiremo i capitolati di gara e avvieremo i bandi per i servizi di trasporto pubblico locale a partire, appunto, dal 1° gennaio 2004. Le gare saranno aperte, potranno partecipare ovviamente aziende italiane ed europee in possesso di specifici requisiti che assicurino qualità e continuità di servizio. La liberalizzazione del mercato dovrà consentire efficacia, efficienza ed economicità del servizio. Il ruolo della istituzione pubblica, la Provincia nel nostro caso, sarà di ente di programmazione e di controllo, due funzioni che assicurano, evidentemente, una forte implicazione pubblica nel settore strategico del trasporto giocata sul versante degli indirizzi e delle regole e non su quello della gestione. Le aziende italiane, e in particolare quelle della provincia di Firenze, secondo lei sono pronte ad affrontare le gare? R. Nel nostro territorio sono presenti 15 aziende di trasporto pubblico locale molto diverse fra loro; quindi la risposta non può essere univoca. Ad esempio abbiamo aziende leader in campo nazionale e non solo, come Lazzi, Sita, Cap ecc. ed aziende minori dimensioni, risorse, culture assai diverse che ne fanno casi diversi di fronte allo scenario delle gare. Direi che in tutte vi è, però, la consapevolezza dell´importanza del momento. L´apertura del mercato, la fine delle rendite di posizione impone a tutte un balzo verso il risanamento, il recupero di efficienza, la diversificazione delle forme di produzione del servizio. Questi anni, il passaggio dal regime delle concessioni a quello del contratto di servizio, servono proprio a consentire alle Aziende questo sforzo di razionalizzazione e di rafforzamento in vista dell´appuntamento del 1.1.2004. Quale ruolo vede per i grandi gruppi stranieri in Italia? R. Non sono fra coloro che pensano che le aziende straniere siano sempre e comunque più brave delle nostre. Bisognerà vedere alla prova dei fatti. Il nostro interesse di Istituzione Pubblica, che rappresenta gli interessi dei cittadini e del territorio, siano essi utenti del servizio pubblico che forze economiche e sociali che aspettano benefici da un sistema di trasporto pubblico efficiente, è quello di avere Aziende capaci; quindi il regime di concorrenza spingerà tutti ad essere migliori, ad offrire qualità e sicurezza, in questo quadro, se le Aziende straniere con le loro capacità sapranno essere di stimolo alle Aziende italiane e regionali, non potremo che trarne tutti vantaggio. Pensate di fare gare per singole linee o per intere reti? R. Attraverso l´Osservatorio regionale dei trasporti e il nostro Osservatorio provinciale, dovremo dotarci di tutti gli elementi di conoscenza della domanda di trasporto, della tipologia del territorio, dell´esistenza di infrastrutture a servizio del sistema di mobilità ecc. che ci permettano di formulare un progetto di trasporto. Il punto è che si deve realizzare una rete di trasporto nel territorio, omogenea e funzionale, capace di soddisfare il diritto alla mobilità, remunerativa per le aziende e quindi dove le aree deboli siano compensate da aree forti. Anche per la Provincia i due anni che abbiamo di fronte serviranno per conoscere ed affinare le capacità programmatorie. Molte aziende di trasporto pubblico in Italia hanno ancora consistenti deficit; come è possibile rendere appetibile da un punto di vista economico questo mercato? R. A nostro avviso deve essere effettuato innanzi tutto un recupero di produttività sulle Aziende che ancora hanno consistenti deficit di bilancio. Il mercato in sé contiene comunque elementi appetibilità anche se le aziende che operano nel settore sono molte e questo basta a dimostrare che il mercato c´è, è inoltre possibile diversificare il prodotto tradizionale spostando l´obiettivo tradizionale verso il sistema della mobilità del ferro ecc. La riforma del trasporto pubblico prevede anche la regionalizzazione del trasporto su ferro: pensa che sia possibile fare un salto di qualità anche su questo piano? R. Con le Ferrovie dello Stato i rapporti sono tenuti dalla Regione. Già dall´anno in corso la Regione Toscana stipulerà apposito contratto di servizio con Trenitalia F.S. e comincerà, sulla base della propria programmazione, a chiedere e comprare i servizi ferroviari più adeguati per le relazioni regionali. Il vincolo più forte rimane, però, la scarsità di binari e la arretratezza delle tecnologie che impediscono da subito di aumentare sensibilmente la quantità di trasporto ferroviario. Gli accordi stipulati in queste ultime settimane dalla Regione Toscana con la Provincia ed il Comune di Firenze e altri enti locali toscani con F.S. ed il Ministero dei Trasporti puntano nel medio periodo ad accrescere la potenzialità di trasporto su ferro. Quindi, per rispondere alla domanda, penso che sia possibile, oltreché necessario, anche nel breve volgere di tempo, che si avvii una inversione di tendenza e che il treno diventi mezzo strategico di trasporto nel nostro territorio. [pubblicata sul mensile ATAF Nonsolobus Area inviato ai soli dipendenti]