´´Una situazione impari´´ – avverte Enrico Mingardi, presidente di Asstra, l´associazione delle imprese italiane del trasporto pubblico
Il trasporto pubblico locale italiano rischia la colonizzazione da parte dei colossi pubblici francesi. A lanciare il grido d´allarme è Asstra, l´associazione delle imprese italiane del trasporto pubblico, nata dalla recente fusione tra Federtrasporti e Fenit, che chiede al governo italiano un ´intervento esemplare´ affinché ´i colossi pubblici esteri non si impossessino di quei settori strategici dell´economia nazionale, come la chimica, ma anche il trasporto pubblico´. ´Esattamente come sta avvenendo nella chimica, dove un´impresa monopolistica francese sta facendo shopping in Italia, acquisendo quote significative di un´azienda a portata di mercato, anche nel trasporto locale le grandi imprese dei servizi pubblici di Parigi si stanno impossessando di quote del mercato italiano, entrando in competizione con le ex municipalizzate, dovutesi trasformare in Spa – spiegano in Asstra´. ´Una situazione impari´, avverte il presidente di Asstra, Enrico Mingardi ´aggravata dall´assenza di un principio di reciprocità´. Se da Oltralpe è possibile sbarcare in Italia per partecipare alle gare indette per il trasporto pubblico, le aziende italiane trovano sul loro percorso un ostacolo difficile da aggirare ´Le aziende italiane non possono andare in Francia – sottolinea Mingardi – dove il governo mantiene un atteggiamento contrario alla liberalizzazione di settori strategici, tra cui è inserito il trasporto locale´. Alle aziende italiane di trasporto, che occupano 120mila autoferrotranvieri, la richiesta inviata al governo italiano e alla Commissione di Bruxelles è parsa la prima soluzione percorribile. ´Quello in ballo – avverte Mingardi – è un principio che non vale solo per la chimica o per i trasporti pubblici. Consentire ai paesi che hanno ritardato le privatizzazioni di fare man bassa in quei mercati in cui si è già avviato, con sacrificio, un processo di liberalizzazione, significa drogare un meccanismo basato su criteri di concorrenzqa e efficienza, oltre che gettare le premesse per un fallimento di tutte le operazioni di liberalizzazione avviate e future´. Manuela Michelini (clickmobility.it)