Il Tpl locale della Provincia di Milano

Il  Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Milano – stato di fatto –   Ferro · tram :  15 linee urbane, 1 extraurbana, 2 linee interurbane: Milano-Desio e Milano-Limbiate  

Il  Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Milano – stato di fatto –   Ferro · tram :  15 linee urbane, 1 extraurbana, 2 linee interurbane: Milano-Desio e Milano-Limbiate                   estensione: 210 Km totali, di cui 24 fuori da Milano progetti di potenziamento e ammodernamento: 3 metrotranvie:   Testi Bicocca Precotto; Milano Cinisello; Garibaldi Axum Settimo. · metro: estensione: 69 Km totali, di cui 21 fuori da Milano e 48 a Milano                  84 fermate, di cui 15 fuori da Milano                  52.4 milioni di vetture x Km all´anno, di cui 11 in ambito intercomunale.                  320 milioni di passeggeri x Km all´anno di cui 32 in ambito intercomunale · treni:  nel territorio provinciale viaggiano Fs e Fnm. La rete ferroviaria risulta ben estesa a Nord, mentre a Sud esistono solo 3 direttrici: Mortara, Pavia e Piacenza. Esistono in tutto 13 linee ferroviarie nella Provincia di Milano (tabella pag.23) progetti in corso: l´Alta capacità prevede l´innesto al nodo di Milano delle seguenti direttrici: Torino a Milano Certosa; Venezia sul quadruplicamento Treviglio Pioltello; Bologna sul quadruplicamento già realizzato da Melegnano a Rogoredo. L´alta capacità ´viaggia´ su 4 binari, consentendo un´effettiva separazione tra traffico locale metropolitano e traffico a lunga distanza. Nel futuro riassetto ferroviario incideranno anche i grandi tracciati del Progetto San Gottardo e progetto del Loetschberg. · stazioni nuove per aumentare l´offerta: in particolare 3 sulla direttrice Milano Abbiategrasso e 6 (nuove o riqualificate) sulla linea storica Milano Magenta.   Gomma Gli utenti del trasporto pubblico su gomma nella territorio dellaProvincia sono circa 200.000. Per assegnare i servizi TPL – a seguito delle procedure concorsuali – alla Provincia di Milano spettano risorse pari a 135,987 miliardi all´anno per i servizi su gomma extraurbani (individuati sulla base della spesa storica), pari a 1/3 delle risorse totali per i servizi extraurbani. ´Se per la distribuzione dei fondi  – spiega Dario Vermi – si utilizzasse un criterio che tenga conto della domanda potenziale di trasporto, ad esempio suddividendo le risorse in base al numero dei residenti di ciascuna provincia, a quella di Milano dovrebbe essere assegnato il 41% delle risorse totali´. Alla luce di questi dati continua Vermi – sia l´offerta di servizio sul territorio, sia le risorse attribuite alla Provincia di Milano non risultano proporzionali alla complessità della struttura territoriale e della mobilità ad essa relativa´  · Servizi area urbana : sono state individuate una serie di linee più prossime al capoluogo rispondenti ai criteri regionali, la cui competenza sarà trasferita al Comune di Milano. · Linee extraurbane: 187 linee concesse ad oggi dalla Provincia di Milano, che diventeranno 135 dopo lo scorporo. I collegamenti sono disposti principalmente in direzione radiale rispetto al capoluogo. Ad oggi le autolinee extraurbane sul  territorio della provincia percorrono in totale 47 milioni di bus/km all´anno ben superiore all´entità delle percorrenze concesse dalla Provincia di Milano, che arrivano circa a 41 milioni di bus/km. Sono 50 le aziende titolari di concessioni nella provincia di Milano, aziende molto disomogenee tra loro: ATM è concessionaria di 42 linee per oltre 15 milioni di bus Km/anno, e gestisce 55 linee per 19 milioni di bus Km/anno, cioè il 45.6% del totale delle percorrenze concesse dalla provincia. Il 41.6% è gestito da altre 7 aziende con 67 linee. Il 12.7% delle percorrenze concesse (65 linee) è gestito dalle rimanenti 37 aziende, con dimensioni medie, piccole o addirittura a conduzione familiare. Le principali aziende sono pubbliche (TPM, CTNM, CTP, ATMA) o a prevalente capitale pubblico (ATINOM, FNMA, SISA), mentre 4 sono private (AGI, STIE, SGEA, Autostradale). Il parco rotabile delle aziende presenta un livello di anzianità medio a livello provinciale di oltre 10 anni.  · Linee interprovinciali: la provincia di Milano ha in concessione 31 linee extraurbane che percorrono tratte esterne al territorio provinciale: nell´ora di punta (7.00 9.00) il comune di Saronno è la località con origine/destinazione del maggior numero di corse fra i comuni esterni della Provincia di Milano. Più importante il servizio offerto da linee in concessione da altre province che servono anche i comuni della Provincia di Milano con quasi 6 milioni di Bus Km/anno sul territorio provinciale · Linee comunali non in comuni capoluogo: dai dati elaborati dalla Provincia risulta che 31 comuni hanno un servizio di autolinee comunale; di questi 19 ricevono il contributo dalla Regione, mentre i restanti 12 autofinanziano completamente il servizio.   L´integrazione ferro – gomma La maggior parte delle autolinee operanti sulla Provincia di Milano ha un andamento periferico e trasversale rispetto alle direttrici ferroviarie, e segue percorsi che collegano tra loro centri della provincia diversi dal capoluogo. La rete su gomma svolge, dunque servizi di ´adduzione´ ai sistemi forti su ferro. Tra le linee trasversali, quasi tutte attraversano almeno un comune dotato di ferrovia o metropolitana. In  generale, le linee di bus servono ad oggi da completamento e rinforzo a servizio degli spostamenti sia verso Milano, sia tra i poli minori della Provincia. Le stazioni ferroviarie presso le quali avviene l´interscambio con il maggior numero di autolinee sono le stazioni FS di Monza e di Sesto S. Giovanni; tra le altre si segnalano anche Rho e Seregno.  Le stazioni e i centri di interscambio della rete metropolitana attraversate da linee di trasporto pubblico sono Sesto M1, Cologno M2, S.Donato M3, Gessate M2, Famagosta M2 e Molino Dorino M1: tutte con oltre 6 autolinee attestate. In totale sono 21 le stazioni della metropolitana servite da autolinee di TPL. In base alla nuova riforma compito delle Province è l´integrazione del sistema dei trasporti in tutte le sue componenti, nell´ottica del miglioramento e della funzionalità. Uno dei primi obiettivi da raggiungere, in questo senso, è la riduzione delle sovrapposizioni tra servizi su gomma e su ferro (in totale sono state individuate 13 linee da ´ristrutturare´); la possibilità di intervenire dipende da numerosi fattori trasportistici e territoriali. I tipi di intervento ipotizzati sono due: la soppressione di tratti di autolinea paralleli alla ferrovia e trasformazione del servizio in adduzione alle stazioni; il mantenimento dei tratti paralleli accentuando la capillarità del servizio bus.  La domanda di spostamento Secondo i dati Istat, aggiornati al 1995, i pendolari censiti nella Provincia di Milano sono 2 milioni 113 mila di cui 958.686 diretti a Milano. Il totale si ripartisce in lavoratori (68%) e studenti (32%).  Il 37% dei pendolari usa l´auto privata il 25 % un mezzo pubblico. Un dato quest´ultimo che risulta in linea anche a livello nazionale, e che lievita nella Provincia di Milano al 37% solo per gli studenti pendolari. I flussi di maggiore entità coinvolgono Milano e i comuni della prima e seconda cintura, nel quadrante Nord Est della Provincia. La struttura fondamentale della domanda di trasporto è radiocentrica. Molto forti risultano le relazioni con Monza, Cinisello e Sesto S. Giovanni: nell´ordine di 2000 2500 spostamenti al giorno per direzione. Legnano, Rho, S. Giuliano sono nell´ordine di 1500 2000 spostamenti al giorno.  Nel periodo di punta compreso tra le 7 e le 9 di un giorno feriale del periodo invernale, numerose linee presentano un coefficiente di occupazione superiore al 50% soprattutto a sud di Milano e nella zona Ovest della Provincia e questo rappresenta un massiccio utilizzo del mezzo su gomma. Nella fascia oraria morbida le linee raggiungono un coefficiente di occupazione tra il 20% e il 30%.  Aree a domanda debole Analisi territoriale – dalle carte tematiche emergono basse densità territoriali di alcune zone dell´area provinciale, con un´esigua domanda di trasporto e con una situazione demografica ´stagnante´: zona alto Ticino,  sud di Abbiategrasso (basso Ticino), alta Brianza, sud di Melzo.  Per queste aree spiega Dario Vermi – vogliamo individuare sistemi di trasporto appropriati, per ottimizzare efficacia e frequenza del servizio: si ipotizza di conservare per tali ambiti le corse dedicate agli studenti e ai pendolari e di inserire servizi a chiamata da sperimentare in 3 casi a partire dall´1/1/2003: alto Ticino, basso Ticino e Alta Brianza´. Tra i sistemi non convenzionali che possono trovare applicazione nell´area milanese, si segnala il taxi collettivo, ma soprattutto il ´bus a chiamata´. Queste soluzioni rappresentano quelle più note e hanno il vantaggio di essere già state sperimentate in altre realtà nazionali ed estere, con risultati interessanti e garantendo una diversificazione del servizio sia dal punto di vista spaziale che temporale, con elasticità e flessibilità di percorsi, punti di fermata e orari di passaggio. Il taxi collettivo non ha punti di carico scarico e lo spostamento avviene dall´origine alla destinazione richieste dal cliente. Il bus a chiamata ha un punto base di carico scarico in corrispondenza di una stazione e una serie di punti carico scarico in posizioni predeterminate, prevedendo un breve percorso a piedi. Le modalità del servizio per gli ambiti a domanda debole saranno oggetto delle offerte delle Aziende partecipanti alle gare per il servizio che sarà messo in esercizio a partire dal 2003 e nei bandi di gara verranno indicati i requisiti minimi del sistema che meglio si adatta allo specifico in questione.

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