La Provincia presenta i dati dell´ Osservatorio Permanente Mobilità e Sicurezza
Sicurezza stradale a Milano e provincia. Martedì 24 luglio, nella Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi a Milano l´Assessorato ai Trasporti, Mobilità, Viabilità Opere Pubbliche Stradali – Settore Mobilità e Sicurezza della Circolazione Stradale della Provincia di Milano ha presentato i dati dell´Osservatorio Permanente sulla Mobilità, Sicurezza Stradale e Rischio Trasporti, che evidenziano un bilancio dell´incidentalità stradale di 27.177 incidenti sul territorio provinciale nell´anno 2000, 38.105 feriti, 292 morti. Ancora elevati i decessi Rispetto agli obiettivi di riduzione del numero di incidenti, posti dall´Unione Europea e recepiti dal Piano Nazionale ha spiegato Dario Vermi, Vicepresidente, Assessore ai Trasporti, Mobilità, Viabilità della Provincia di Milano stiamo rispettando i valori previsti. Appare però necessaria una decisa riduzione della mortalità secondo gli obiettivo contenuti nel piano nazionale´. Infatti, mentre il numero degli incidenti e dei feriti appare in diminuzione, il numero di morti continua a salire, passando dai 288 del 1999 a 292 nel 2000. La Provincia di Milano si è impegnata nella realizzazione di un´efficiente rete di monitoraggio che fornisce un servizio essenziale per tutti gli Enti gestori di strade, permettendo l´avvio di interventi mirati alla correzione delle anomalie stradali e di quegli elementi o fattori che possono determinare o contribuire alla maggiore incidenza. Alcune considerazioni Dai dati raccolti sono emerse interessanti considerazioni che permettono di individuare alcuni interventi mirati alla riduzione dell´incidentalità in futuro: L´indicazione della frequenza settimanale conferma come giorni maggiormente sinistrosi gli ultimi della settimana sino a lunedì, che detiene il triste primato di mortalità insieme al venerdì. Particolarmente significativo è il fenomeno nell´analisi durante la giornata. Il valore massimo di incidenti/feriti/morti si ha intorno alle 19.00 dove è presumibile una concentrazione di cause (numero spostamenti, passaggio giorno/notte, massima diversificazione degli spostamenti). Nella fascia notturna la ridotta mobilità favorisce eccessi di velocità e procura un numero di morti particolarmente alto. L´area urbana di Milano è a maggiore rischio di incidentalità (55.2%), mentre il milanese presenta una maggiore frequenza di incidenti mortali (62%). E´ necessaria una maggiore tutela per l´utenza debole: la mortalità negli incidenti che coinvolgono i pedoni è molto alta, probabilmente facilitata dalla velocità dei veicoli. La fascia d´età dei pedoni over 65 anni è maggiormente esposta alla mortalità. Il 30% dei veicoli condotti da conducenti di età minore di 24 anni è composto da ciclomotori, mentre il 17% dei veicoli condotti da persone over 65 anni è composto da biciclette. Prevale il sesso maschile (78%) nel numero di conducenti coinvolti in incidenti, mentre si confermano come fattori rilevanti il mancato rispetto della segnaletica e/o precedenza (20%), guida distratta (14%), eccesso di velocità (11%), inosservanza delle distanze di sicurezza. Conclusioni La Provincia di Milano, grazie al monitoraggio continuo del fenomeno (iniziato nel 1998) e grazie al rafforzamento messo in atto nell´ultimo anno, è in grado di conoscere l´incidentalità stradale in tutti i suoi aspetti ed ha avviato azioni significative nel breve e medio periodo che consentiranno di contrastare in modo efficace i fattori di rischio incidente. Valeria Salsi (clickmobility.it)