Guy Kinkor, Amministratore Delegato di Transdevit, ci parla del colosso francese. trasporto urbano, extraurbano e noleggio

Transdev è uno dei principali gruppi europei nel settore del trasporto pubblico. Vuole presentarci la sua Società? Direi, innanzi tutto, che TDV è una società in piena adolescenza, di 10

Transdev è uno dei principali gruppi europei nel settore del trasporto pubblico. Vuole presentarci la sua Società? Direi, innanzi tutto, che TDV è una società in piena adolescenza, di 10 anni soli, nata dal processo di concentrazione vissuto in Francia alla fine degli anni ´80 nel settore dei trasporti pubblici. La sua gioventù gli ha consentito di svilupparsi velocemente visto che ha triplicato il nostro volume d´affari in 10 anni: oggi ha raggiunto il livello di circa sei MdF (915 milioni d´euro). TDV si posiziona al secondo posto a livello nazionale con una sessantina di società sparse sull´intero territorio francese.  Le nostre professionalità sono: il trasporto urbano, quello extraurbano, l´attività di noleggio Gran Turismo, in particolare si tratta di turismo ricettivo, il trasporto su piattaforme aeroportuali e la direzione di progetto per l´elaborazione e la costruzione di sistemi pesanti di tipo tranvie, metro, tram-treno.  Transdev è la filiale per il trasporto della Caisse des Dépôts et Consignations, un´istituzione bancaria pubblica che gestisce risparmio a lungo termine e che si è trasformata in un gruppo bancario commerciale. Rispetto ai concorrenti il nostro gruppo si distingue perché offre un profilo piuttosto diverso dagli altri.  In effetti, ereditiamo, attraverso il nostro azionariato, una cultura provata di partnership con gli Enti Locali. Quest´eredità ci consente di intervenire in due modi diversi e complementari:

Da una parte impegnandoci con le Autorità Organizzatrici all´interno di società miste, ossia società a capitale di maggioranza pubblica. In questo caso, il nostro ruolo è di portare l´esperienza di management e il nostro know how professionale. Tra le realizzazioni più significative nel settore del trasporto che spesso sono citate da voi italiani come modello, vorrei riprendere l´esempio di Strasburgo, Nantes, oppure anche di Grenoble, dove Transdev assume il ruolo di management di questi progetti importanti, all´interno di questo tipo di partenariato.

Dall´altra parte, intervenendo tramite società private, sia da soli che in azionariato con altri. Per quanto ci riguarda, si tratta quindi di due metodi d´intervento differenti e complementari che danno al nostro gruppo la sua ricchezza. Transdev, in qualità d´operatore ed investitore, s´impegna a ricercare le modalità migliori per portare a termine i progetti promossi dagli amministratori locali, che rappresentano la nostra partnership sul territorio.  Sono convinto che il trasporto pubblico è e rimarrà un settore d´attività ancorato profondamente nella realtà locale, qualunque sia il livello di concentrazione a livello europeo, ovvero a livello mondiale. Transdev, oltre che in Francia, opera in molti paesi europei e non, qual´é la Vostra strategia d´internazionalizzazione? Il nostro sviluppo rapido ha effettivamente consentito a Transdev di diventare nello stesso tempo un gruppo europeo, visto che lavoriamo da diversi anni in Gran Bretagna, in Portogallo, anche in Australia, dove ci troviamo in un ambiente molto vicino a quello dell´Europa Continentale, e da poco anche in Italia. Questa presenza al di fuori delle nostre frontiere si spiega in gran parte con il movimento di privatizzazione del settore che si sta imponendo un po´ dappertutto, a partire dall´Inghilterra, dove si è avviato anni fa.   Questo fenomeno ha provocato la strutturazione di gruppi potenti a livello finanziario, in particolare dei gruppi inglesi. Di fronte a questa situazione, è nostra convinzione di non avere altra scelta che quella di evitare di rimanere confinati in Francia, e quindi dobbiamo seguire da vicino tutti gli sviluppi in corso. E´ una condizione necessaria per permettere al nostro gruppo di trovare uno spazio di sviluppo ed aspirare ad essere fra i primi competitor su questo mercato. Perciò, direi che la nostra strategia internazionale consiste nel ricercare dei poli di sviluppo, la dove crediamo di essere in grado di portare un vero valore aggiunto nell´ambito di una gestione economica organizzata e di un rapporto contrattuale equilibrato con gli Enti locali. Oggi, la nostra attenzione è rivolta all´Europa, in modo particolare in Italia che sembra un mercato promettente per il Trasporto Pubblico purché siano rispettate, anzi valorizzate, le esigenze locali. La nostra aspirazione è di diventare un grande gruppo europeo che si è basato su alleanze strategiche con operatori di trasporto nazionali che siano significativi nel loro mercato. Quali saranno i prossimi Paesi nei quali pensate di introdurvi? Stiamo studiando attualmente diversi casi in Germania, in Olanda e stiamo cercando di consolidare le nostri basi la dove siamo già presenti.. Come mai in Francia non ci sono ditte straniere nella gestione del trasporto pubblico?  Società straniere, in particolare inglesi, si sono presentate a numerosi bandi di gara in Francia. Possiamo dire che se in molti casi non sono andate fino in fondo salvo alcune eccezioni come a Perpignan è perché il mercato è poco redditizio in confronto alle esigenze dei gruppi quotati, quali sono quelli inglesi. La domanda non si pone quindi in termini di une eventuale chiusura del mercato francese, bensì in termini di strategia di queste società rispetto alla realtà del mercato francese. In Italia è stata recentemente varata la riforma del trasporto pubblico locale che prevede una graduale apertura del mercato e l´introduzione della concorrenza, come pensate di poter intervenire anche nel nostro Paese?  L´Italia si è effettivamente lanciata in un vasto movimento di riforme che prendono inizio dal Decreto Legislativo 422/97, modificato poi dalla legge 400/99 e completato dalle varie leggi regionali che precisano nel contesto territoriale gli orientamenti abbozzati dal legislatore. Questo processo legislativo è ambizioso poiché mira a risolvere sia la questione della ripartizione delle competenze nel settore del trasporto tra Stato, Regioni, Province e Comuni, sia quella della messa in concorrenza con l´obiettivo di risanare le economie d´esercizio. A tutto ciò, si aggiunge infine l´incentivo ad aprire il capitale di queste società pubbliche.    Con riferimento a questo nuovo quadro legislativo, interessante ed equilibrato, vediamo due possibilità d´entrata nel mercato:

Partecipare a gare insieme a partners italiani, posto che non crediamo troppo ad una strategia ´solitaria´, tenuto conto della complessità dei processi decisionali,

Affrontare rischi di mercato e d´impresa tramite l´ingresso nel capitale d´aziende italiane. In quest´ultima ipotesi, la questione centrale è proprio quella di sapere quale ruolo potremo avere nella gestione di queste società partner.  Infine, sappiamo che lo Stato italiano sta lanciando un vasto programma d´investimento per la costruzione di sistemi di trasporto pesanti (metro, tranvie). Saremo particolarmente attenti all´evoluzione di questi progetti d´infrastruttura se sono concepiti sotto forma di BOT, ossia di concessione su un periodo lungo. Transdev ha recentemente costituito una nuova società con uno dei più importanti istituti finanziari italiani, da Lei guidata, quali obiettivi vi ponete?  La creazione di TRANSDEVIT con la SINLOC della Compagnia San Paolo è il risultato di un incontro tra un gruppo bancario italiano di prima fama disposto ad assumere un ruolo maggiore nell´evoluzione dei servizi locali in Italia, e TRANSDEV, gruppo industriale che ha affermato il suo interesse per il mercato italiano. Il nostro progetto comune è chiaro: diventare un attore protagonista in Italia e contribuire in questo modo alla costruzione di un gruppo europeo, linea guida della nostra strategia. Transdev ha partecipato e vinto insieme ad altre aziende italiane alla gara per l´effettuazione di 8.000.000 di km a Roma. Come vedete questa esperienza?  Da un lato, direi che questa ´avventura´ conferma la nostra valutazione che non si possa riuscire con successo nel mercato del trasporto locale italiano senza un alleanza con degli operatori locali. La professionalità dei nostri partner SITA, APM e ARPA dimostra la loro estrema adattabilità alle aspettative del Comune di Roma.    Dall´altro lato, quest´esperienza è importante per TRANSDEV perché siamo diventati operatore nella Capitale italiana, e per noi questo significa molto di più che un simbolo. Adesso, è il battesimo del fuoco che ci farà capire la realtà della gestione nel contesto italiano. Più in generale, quali rapporti pensate di sviluppare con aziende italiane e quali realtà vi interessano maggiormente?  Siamo particolarmente stupiti dalla estrema sofisticazione tecnologica della grande maggioranza delle reti urbani italiane, o almeno quelle più significative. Nonostante ciò, notiamo però anche uno iato tra questa ´ricerca della tecnologia´ e la qualità del servizio espresso. Mi sembra che possiamo sviluppare assieme una presa in considerazione migliore delle aspettative della clientela. Molte aziende di trasporto pubblico in Italia hanno ancora consistenti deficit; com´è possibile rendere appetibile da un punto di vista economico questo mercato?  Avete ragione di dire ´molte´ e non ´tutte´ le aziende. Questo significa che in Italia è possibile, come dovunque, ottenere dei risultati in questo settore d´attività, anche modesti. Basta guardare, d´altronde, le numerosi società private, di cui alcune sono dei bei gioielli.  Per quanto riguarda le aziende pubbliche, mi sembra che i deficit operativi strutturali siano strettamente legati al tipo di rapporto che prevaleva fino ad oggi tra l´Amministrazione locale e l´azienda di trasporto locale. In effetti, quest´ultima, non essendo legata da nessun contratto quadro, si trovava nella situazione di dovere ottemperare a qualunque decisione dell´Autorità Politica locale, e ciò ad ogni livello. Di conseguenza, in fine esercizio, si notava un divario tra il budget iniziale e il budget realizzato, e lo Stato arrivava regolarmente per evitare le catastrofe. D´ora in avanti, con i contratti di servizio, ognuno prenderà le sue responsabilità. Da un lato, l´Amministrazione definirà un livello di servizio e un livello di contributo. Dall´altro lato, l´operatore baderà, a servizio costante, a gestire al meglio. Se per caso l´Amministrazione decidesse di modificare il capitolato, ne ha pienamente il diritto, dovrà subirne le ricadute a livello finanziario. Questo sistema ´responsabilizzante´, il quale funziona da sempre in Francia, è di natura à risanare i conti d´esercizio.  Infine, sottolineerei un altro problema legato degli investimenti. In effetti, noto che la maggior parte delle aziende pubbliche possiedono i beni mobili e immobili. Ciò significa di conseguenza l´appesantimento considerevole dei bilanci e quindi tende a rendere le società concessionarie quasi inespugnabili. Mi sembra quindi che sia necessario, e il Comune di Roma lo ha del resto già avviato, d´esternalizzare questi beni presso altre aziende. In generale, in Italia, la soddisfazione degli utenti per il servizio di trasporto pubblico su gomma non è alle stelle, cosa fareste per migliorare la qualità del servizio?  Transdev non possiede la ricetta magica. Siamo semplicemente convinti che un sistema di trasporto di qualità, qualunque sia il modo di trasporto, dipende da due cose:

Della visione che hanno i politici del loro agglomerato urbano per i prossimi 10 a 20 anni e del ruolo che intendono dare al trasporto pubblico ;

Dell´eccellenza della coppia politico eletto locale / operatore.  Noto in Italia una certa volontà di volere integrare i trasporti pubblici nella pianificazione urbana. E vero che i vostri prestigiosi centri storici non sono sempre facile da trattare. Cosa succede per il personale di un´azienda locale quando vincete una gara e subentrate alla precedente gestione?  In linea di massima, salvo che in Gran Bretagna, esiste l´obbligo di ripresa del personale secondo il Codice del Lavoro. Vale anche per l´Italia. Transdev ha, del resto, avuto da gestire, con molta cura, la transizione delicata delle aziende municipalizzate in aziende private. In Francia, cosi come in Australia, l´attenzione verso il rapporto sociale è la chiave del successo. La riforma del trasporto pubblico prevede anche la regionalizzazione del trasporto su ferro, pensa che sia possibile fare un salto di qualità anche su questo piano?  La contrattualizzazione consentirà agli attori, politici e operatori, di impegnarsi in programmi di modernizzazione dove ognuno dovrà prendere le sue responsabilità. Avrà senz´altro dei risultati tangibili in termini qualitativi per la clientela.  Marco Talluri (clickmobility.it)

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