Mobility Manager: le prospettive

Riva del Garda, 57° Conferenza del Traffico e della Circolazione – Sala Belvedere, 16 ottobre 2001  

La lunga strada che si deve percorrere verso una mobilità sostenibile sembra aver conosciuto una significativa tappa con l´istituzione della figura del Mobility Manager voluta dal decreto del Ministero dell´Ambiente del 27 marzo 1998 sulla ´Mobilità Sostenibile´. Tale figura si propone di costituire un utile ausilio nel governo della domanda di trasporto e di promuoverne i servizi attraverso le tecniche di comunicazione comunemente utilizzate per l´introduzione nel mercato di altri beni e servizi.   Di seguito sarà riportato un estratto dei passaggi più significativi della Conferenza di Riva del Garda, nel corso della quale i singoli relatori attraverso i propri interventi hanno contribuito a delineare la situazione attuale e le dinamiche evolutive che sembrano coinvolgere il dibattito che si è creato attorno alla figura del Mobility Manager. G.Silvestrini   ? Direttore Generale del Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio Durante il proprio intervento il direttore generale SIAR G.Silvestrini ha rivolto l´attenzione su quelle che sono state le tendenze nel corso degli ultimi anni e sulle aspettative future in materia di mobilità sostenibile.   In particolare è stato constatato che nel periodo appena trascorso si è registrato un forte aumento di interesse nei confronti dei veicoli a basso impatto ambientale. Il 2002 invece, a detta degli interessati, dovrebbe essere l´anno del boom di iniziative quali car sharing e mobility management.  Sotto tale ottica assume grande rilevanza il recepimento nel nostro ordinamento di una direttiva europea, la quale subordina l´adozione di una qualsiasi azione in materia di mobilità sostenibile ad un preventivo esame di efficacia della stessa.  Questa scelta appare particolarmente significativa perché sembra inserire nel nostro ordinamento un principio di competizione. I singoli progetti infatti saranno tenuti a concorrere per l´assegnazione di finanziamenti pubblici in funzione della propria capacità di raggiungere gli obiettivi sanciti dal soggetto pubblico.  L. Bertuccio ? ENEA Lorenzo Bertuccio di ENEA nel corso del proprio intervento alla conferenza sul Mobility Manager ha illustrato la funzione precorritrice e di supporto che ENEA ha svolto in questi anni.  Entrando nei dettagli, Bertuccio, ha mostrato come ENEA rediga un PSCL sino dal 1995, e cioè tre anni prima che venisse varato il Decreto Ronchi. Grazie a tale attività l´ente in questione ha acquisito competenze particolari e si propone come esempio e supporto per quelle aziende che ancora non hanno intrapreso una decisa politica di gestione degli spostamenti casa-lavoro.  L´esperienza di ENEA, complessivamente positiva, si fonda su alcuni capisaldi primi fra tutti una forte campagna di sensibilizzazione dei dipendenti e la possibilità di sfruttare una nutrita flotta di mezzi di trasporto aziendali (bus, navette ecc.).  La penetrante e continuativa campagna di informazione, mirata al coinvolgimento dei dipendenti aziendali, sembra il presupposto necessario ed indispensabile di ogni iniziativa che va sotto il nome di Mobility Management. C. Iacovini ? Segretario Euromobility Carlo Iacovini, esponente di spicco di Euromobility (Associazione di Mobility Manager), nell´ambito della conferenza, ha presentato con buona soddisfazione i progressi compiuti nel campo del Mobility Management rispetto alla passata edizione della manifestazione.  Oltre al dato riguardante l´incremento delle nomine dei Managers d´area, appare interessante constatare il passaggio delle attività dei Mobility Managers di prima istituzione a quello che è stato definito dallo stesso Iacovini come il ´secondo livello di struttura´.   Questo stadio evolutivo è caratterizzato dalla fornitura alle aziende di strumenti in grado di alimentare e rafforzare le relazioni tra il privato e la struttura d´area.  La cultura rivolta al servizio, maturata dalle strutture afferenti al Mobility d´area, lascia ben sperare per l´ulteriore passaggio che è previsto nel ciclo evolutivo e cioè quel passaggio che vedrà la realizzazione di quanto fino ad oggi è rimasto tutto sommato un progetto. P. De Angelis ? Responsabile Tecnico Aci (Roma) L´Automobil Club Italiano, in qualità di ente organizzatore ma soprattutto sotto la veste di soggetto con competenza pluridecennale in materia di traffico, ha apportato il proprio contributo all´evento nella persona dell´Ing. De Angelis, responsabile tecnico dell´ACI di Roma.  Nel corso del proprio intervento De Angelis ha offerto uno scorcio di quella che è stata l´esperienza maturata da ACI per la gestione degli spostamenti dei dipendenti che fanno capo alle quattro sedi dislocate sul territorio romano.  Prima di proporre la strada seguita, però, una non troppo velata critica è stata mossa nei confronti di quelle aziende che nominano i propri Mobility Managers senza tenere in giusta considerazione le competenze in materia di mobilità che questi soggetti possiedono. In altri termini si è voluto ribadire la necessità di approfondire expertises tecniche per garantire adeguate risposte e per cogliere quegli aspetti che potrebbero costituire un vantaggio competitivo per le aziende.  Sul piano metodologico l´esperienza ACI offre importanti spunti di riflessione riguardanti in particolare lo studio di accessibilità territoriale che è stato fatto per ognuna delle quattro sedi romane di ACI. Gli esiti di tale studio hanno condotto all´adozione di strumenti profondamente diversi per il governo della mobilità, modulati sulle caratteristiche di accessibilità che ogni singolo distaccamento possiede.       A cura di Cristiano Ottonelli (clickmobility.it) Consulta il materiale di supporto

Left Menu Icon