Dai costi esterni alle strategie di riequilibrio. Gli ´Amici della Terra´ valutano l´emergenza smog. E dalla Fiab lettera aperta al ministro Matteoli

Singole misure, divieti sempre più severi ´Si va bene, ma le soluzioni vanno ben oltre´ Al dibattito che in questi giorni anche clickmobility.it ha innescato sull´emergenza smog rispondono prontamente i

Singole misure, divieti sempre più severi ´Si va bene, ma le soluzioni vanno ben oltre´ Al dibattito che in questi giorni anche clickmobility.it ha innescato sull´emergenza smog rispondono prontamente i rappresentanti degli ´Amici della Terra´  ´Purtroppo sino ad ora nessuno ha guardato al problema traffico-ambiente progettando alternative efficienti e praticabili, almeno nelle città´    ´Le indagini approfondite,  di cui ci occupiamo da anni, sui  costi esterni della mobilità in Italia, portano a valutare in circa 200 mila miliardi annui (di lire) i danni sociali e ambientali provocati dai trasporti su strada, aereo e treno e che ricadono sull´intera collettività. In particolare i costi esterni dovuti all´inquinamento atmosferico ammontano a oltre 80.000 miliardi. Il 97,5 % di questi è provocato dai trasporti su strada – spiega Rosa Filippini -. Valutazioni simili in tutta l´Europa hanno indotto la Commissione europea, nel recente libro bianco sui trasporti,  a indirizzare ogni strategia verso il riequilibrio modale.  Tuttavia, queste autorevoli posizioni, e le ricorrenti emergenze sanitarie che impongono il blocco del traffico nelle città, non riescono ancora a provocare, ai diversi livelli di governo, delle azioni strategiche adeguate´.  ´Di volta in volta, si arriva a parlare di singole misure o di divieti sempre più severi (e, in qualche caso, arbitrari) alla mobilità privata, ma ancora nessuno arriva a progettare un´alternativa efficiente e praticabile almeno nelle città´.  ´Ad esempio, nella maggioranza dei casi, il trasporto pubblico è ancora dimensionato e gestito come una sorta di servizio sociale destinato a soddisfare una domanda marginale. Occorre invece favorire la nascita di un sistema di mobilità collettiva competitivo con i mezzi individuali per velocità, puntualità e confort. Per far questo occorre progettare un programma integrato e complessivo che preveda una molteplicità di azioni e che sia capace di condizionare ogni politica settoriale e di coinvolgere la pubblica amministrazione, i privati e i cittadini ad ogni livello. E´ ovvio che un simile programma non richiederebbe l´impegno di un singolo Ministero ma dell´intero Governo´.  M. Mich. (clickmobility.it)   Dalla FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta  Lettera aperta al Ministro Matteoli CITTA´ CHIUSE PER SMOG: PERCHE´ NON APRIRLE ALLE BICI?

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