L´AVM (Automatic Vehicle Monitoring) di ATC Bologna. ce ne parla Claudio Claroni

Uno dei temi di maggiore interesse nell´ambito delle aziende di Tpl è il tipo di sistema di AVM da utilizzare all´interno della propria struttura. Tali sistemi permettono di conoscere in

Uno dei temi di maggiore interesse nell´ambito delle aziende di Tpl è il tipo di sistema di AVM da utilizzare all´interno della propria struttura. Tali sistemi permettono di conoscere in tempo reale la posizione di ogni veicolo aziendale migliorando la gestione della rete di servizio e ampliando l´offerta di informazione all´utenza. Attualmente tale servizio è già stato implementato in diverse città, tra le quali Milano, Roma, Napoli e Bologna. Clickmobility apre una riflessione su questo tema intervistando  Claudio Claroni, Direttore Generale di ATC Bologna. In Italia siete stati i primi a sviluppare un sistema di AVM, ci può dire quali sono le motivazioni che vi hanno portato ad effettuare un passo simile? In realtà non siamo stati i primi; siamo stati i primi invece ad implementare un sistema AVM con GPS. Le motivazioni che ci hanno spinto nella scelta sono da ricercare nella convinzione che ´controllare e monitorare la produzione, che nel nostro caso è l´erogazione del servizio, è fondamentale per una azienda che vuole migliorarsi in termini di efficenza ed efficacia´. Quali sono le competenze da voi maturate in questi anni? ATC ha scelto di investire sulle persone per creare all´interno un know-how specifico sui sistemi di monitoraggio della flotta. Inoltre ATC ha deciso di realizzare in proprio la centrale operativa secondo specifiche funzionali calate sull´organizzazione di un´azienda di TPL. Le competenze maturate sono quindi sistemistiche, organizzative in generale e di prodotto (HW e SW) per quanto riguarda la centrale operativa. Quali sono i requisti principali per il buon funzionamento di un sistema di gestione e controllo della flotta? Affidabilità del sistema di radiocomunicazione, funzionalità sw compatibili con la propria organizzazione, alfabetizzazione e formazione sul sistema di buona parte dell´azienda, in quanto l´impatto è rilevante e tocca quasi tutti i settori: pianificazione (gestione rete), progettazione (turni macchina e turni guida), gestione del servizio (AMT, controllo, regolarizzazione, pronto intervento..), officine (manutenzione apparati di bordo), conducenti (uso computer di bordo), impianti (manutenzione). Quali sono i principali vantaggi che un progetto di AVM può portare ad un´azienda di TPL? Ottimizzazione delle risorse, regolarizzazione del servizio, raccolta dei dati puntuali sul servizo come feedback per la progettazione, informazione dinamica all´utenza, priorità semaforica, controllo del  servizio, maggior assistenza ai conducenti e all´utenza. Il sistema da voi creato è nato per il controllo di un parco mezzi molto grande, è adattabile anche a flotte di minori o maggiori dimensioni? La nostra soluzione è del tutto modulare in quanto in centrale si basa su un´architettura client-server dove il numero dei client è in funzione del numero di veicoli da monitorare (nel nostro caso abbiamo un server e 4 client per circa 400 bus; per un´azienda con circa 200 bus basta un server e 2 client, per aziende di dimensioni differenti basta variare il numero dei client), mentre a bordo abbiamo apparati intelligenti a cui è demandata parte dell´elaborazione (calcolo posizione, anticipo/ritardo,..), per cui il sistema si presta bene sia a piccole che a grandi flotte. Quali sono i possibili campi di espansione di un simile sistema? All´interno delle aziende di trasporto pubblico: il servizio suburbano e l´extraurbano, l´interfacciamento con la centrale semaforica; all´esterno: estensione del monitoraggio ad altre flotte simili, come ad esempio quella dei vigili urbani.  Per maggiori informazioni su questa esperienza  potete contattare: Pasquale Acampora – clickmobility.it Tel. 010 98106111  A cura di Luca Scernio- clickmobility.it

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