Napoli. Il Consiglio regionale della Campania approva la legge di riforma del trasporto pubblico locale. Clickmobility vi propone le primissime novità

E´ stato approvato nella tarda serata di mercoledì 13 marzo il nuovo testo di legge che riforma il trasporto pubblico locale. A compiere il passo fondamentale il Consiglio regionale della

E´ stato approvato nella tarda serata di mercoledì 13 marzo il nuovo testo di legge che riforma il trasporto pubblico locale. A compiere il passo fondamentale il Consiglio regionale della Campania.   La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, aveva deliberato il disegno di legge sulla materia il 20 aprile 2001. Il testo era stato poi modificato e approvato dalle Commissioni consiliari competenti prima di essere discusso in aula per l´approvazione definitiva.   Ma vediamo nel dettaglio i primissimi punti-novità su cui ha puntato la riforma

  • Classificazione delle reti e dei servizi e nuove funzioni e compiti di Regione, Province e Comuni. Il disegno di legge stabilisce innanzitutto la distinzione tra reti (l´insieme delle infrastrutture, e cioè stazioni, binari, strade, porti e aeroporti) e servizi (cioè l´insieme delle corse su gomma, su ferro, via mare, offerte all´utenza). Distingue poi tra servizi di linea (effettuati da mezzi pubblici o privati con percorsi determinati) e non di linea (con percorsi non determinati, come i servizi effettuati con taxi o autonoleggio, complementari rispetto a quelli di linea).  In attuazione del decentramento amministrativo, il provvedimento stabilisce anche le competenze dei diversi enti locali. La Regione avrà funzioni di programmazione e controllo generale, e compiti di amministrazione sui servizi ferroviari, autofilotranviari interprovinciali, e sui servizi marittimi, fluviali, aerei ed elicotteristici. Alle Province, verranno trasferite dalla Regione funzioni di programmazione e amministrazione  – non espressamente riservate alla Regione o delegate ai Comuni capoluogo di provincia – sui servizi di trasporto autofilotranviari e lacuali e sulle funicolari. Ai Comuni capoluogo di provincia, infine, saranno trasferite le funzioni di programmazione e amministrazione sui servizi autofilotranviari urbani, sulle metropolitane e sulle funicolari cittadine;
  • Snellimento della pianificazione degli investimenti per tutti i sistemi di trasporto (terrestre, marittimo e aereo), attraverso il Piano regionale dei trasporti, i piani provinciali e i piani urbani della mobilità (PUM) che la Regione, le Province e i Comuni dovranno approvare ogni 5 anni; la legge prevede anche altri documenti, come i Programmi operativi di settore e gli studi di fattibilità, che renderanno più flessibile, rapido e aperto alle innovazioni proposte da enti locali e altri soggetti il processo di pianificazione degli investimenti nel settore della mobilità;
  • Integrazione del sistema dei servizi, delle reti e delle tariffe. Il disegno di legge assume come elemento fondamentale per lo sviluppo del trasporto pubblico locale l´integrazione su tutto il territorio regionale del sistema di reti, servizi e tariffe, al fine anche di evitare sperequazioni nelle tariffe pagate dai passeggeri a parità di servizio offerto. La Regione avrà il compito di fornire le linee guida, mentre gli enti locali attueranno l´integrazione sul territorio di loro competenza.
  • Nuova programmazione triennale dei servizi, che individuerà ogni 3 anni i servizi di trasporto minimi, evitando così inutili sovrapposizioni e duplicazioni tra servizi e reti presenti sullo stesso territorio. Questi servizi minimi verranno finanziati dalla Regione attraverso il Fondo unico dei Trasporti;
  • Istituzione dell´Agenzia campana della mobilità sostenibile (ACaM), che fornirà  un supporto tecnico alla Regione e agli enti locali che lo richiederanno e vigilerà sulla correttezza dei comportamenti e sugli obblighi assunti dalle imprese che effettueranno i servizi di trasporto. All´interno dell´Agenzia, verrà istituito l´Osservatorio regionale, responsabile del monitoraggio di tutti gli aspetti della mobilità, dell´evoluzione occupazionale e dello studio, ricerca e formazione in tema di trasporto e di logistica. Province e Comuni potranno poi istituire agenzie territoriali della mobilità;
  • Istituzione della Consulta regionale per la mobilità, con il compito di assicurare la partecipazione di enti locali, utenti e parti sociali alla pianificazione e programmazione del sistema di trasporto;
  • Introduzione delle gare per l´affidamento dei servizi. Dal 2004 tutti i servizi di trasporto saranno affidati a imprese pubbliche o private mediante gare. Ciò consentirà non solo di scegliere l´impresa capace di fornire il servizio a costi più ridotti, ma anche e soprattutto di scegliere quella che, a parità di costi, sarà in grado di fornire standard qualitativi superiori, quali la puntualità, il comfort, la pulizia dei veicoli e la gestione delle relazioni con i passeggeri.  La messa in gara dei servizi, produrrà anche la scomparsa degli assetti monopolistici a salvaguardia della concorrenzialità, e il recupero dell´efficienza e produttività delle aziende pubbliche, le quali verranno stimolate a ridurre i costi e ad aumentare gli standard qualitativi con interventi di risanamento economico e di razionalizzazione organizzativa.  Esigenze che il disegno di legge approvato ha comunque conciliato con la tutela dell´occupazione e della crescita professionale, prevedendo il trasferimento del personale da un´azienda che ha terminato il suo contratto di servizio a quella che vi è subentrata dopo un´altra gara, e salvaguardando anche l´inquadramento contrattuale e il trattamento economico acquisiti, comprensivi degli eventuali contratti integrativi aziendali in essere.
  • Introduzione dei contratti di servizio. Regione ed enti locali stipuleranno poi con le imprese vincitrici delle gare appositi contratti di servizio con durata definita, così da poter usufruire, se necessario, di un avvicendamento tra le imprese, nell´ottica di un continuo miglioramento del rapporto tra costi e qualità e quantità dei servizi offerti. Nei contratti dovrà essere indicato l´obbligo dell´applicazione dei contratti collettivi di lavoro per i dipendenti, e dovrà essere garantita la sicurezza negli ambienti di lavoro.  In attesa del 2004, data in cui i servizi dovranno essere messi tutti a gara, la Regione sta stipulando contratti ponte con le imprese attuali concessionarie dei servizi di trasporto ferroviari, mentre gli enti locali stipuleranno i contratti ponte per gli altri tipi di servizio;
  • Introduzione della Carta dei servizi, che garantirà la valorizzazione e la promozione della qualità dei servizi forniti e la tutela degli interessi dei cittadini. La definizione di standard da parte della Carta, permetterà di paragonare tra di loro le imprese in termini di qualità, sicurezza, puntualità e obiettivi di miglioramento.

Manuela Michelini – clickmobility.it

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