SITA rinnova gli organi aziendali: intervista a Luciano Vinella, nuovo amministratore delegato

Recentemente, a seguito del rinnovo degli organi aziendali, Luciano Vinella (già Presidente della Società) ha assunto l´incarico di Amministratore Delegato di Sita. Si tratta della più grande azienda privata italiana

Recentemente, a seguito del rinnovo degli organi aziendali, Luciano Vinella (già Presidente della Società) ha assunto l´incarico di Amministratore Delegato di Sita. Si tratta della più grande azienda privata italiana nel trasporto su gomma. Con lui abbiamo sviluppato un ampio giro di orizzonte sulle tematiche emergenti nel processo di liberalizzazione del trasporto pubblico italiano in corso; si tratta della prima intervista rilasciata all´indomani dell´assunzione di questa importante responsabilità gestionale. Sita è uno dei principali gruppi italiani nel settore del trasporto pubblico, vuole presentarci la sua Società? La SITA è tra le più antiche società di trasporto su gomma, nata nel 1912, quest´anno celebrerà il suo 90° compleanno. Sogin s.r.l. è la sub holding del gruppo FS s.p.a. e detiene l´intero capitale sociale di Sita s.p.a., operativa in tutti i settori (autolinee ministeriali, trasporto pubblico locale, turismo, autoservizi sostitutivi ferroviari) in molta parte del territorio nazionale (Campania, Basilicata, Lazio, Puglia, Toscana e Veneto). Sita s.p.a. detiene partecipazioni del 49% della V.T. Marozzi srl, attiva nel settore delle autolinee ministeriali pluri-regionali ed il 49% delle Ferrovie Nord Milano Autoservizi s.p.a., che esercita trasporto pubblico locale in Lombardia , nonché autolinee di noleggio e gran turismo.  SITA, le società controllate e partecipate percorrono oltre 150 MLN/Km/anno, con 2800 dipendenti e 2000 autobus. La liberalizzazione del trasporto pubblico locale sta procedendo ormai anche nel nostro Paese in modo irreversibile. In linea generale, come vede questo processo in corso e quali ritiene saranno i prossimi sviluppi della riforma del trasporto pubblico? Il processo di liberalizzazione del TPL, avviato con i Decreti Legislativi 422/97 e 400/99, se affrontato nel quadro di una reale concorrenza per il mercato non potrà che portare benefici a tutti i soggetti interessati e in particolare ai cittadini clienti. Naturalmente questo presuppone che le varie leggi regionali contengano regole chiare e trasparenti. Si è parlato di anticipare la scadenza del 2004 per le gare, alcune Regioni lo stanno facendo, come vi muovete? Non so se sarà possibile anticipare le scadenze vista la complessità e delicatezza della materia e riterrei rischiosa l´anticipazione di una scadenza generalizzata. SITA comunque si sta attrezzando per fronteggiare al meglio quell´evenienza. Nel mondo del trasporto pubblico c´è un grande fervore di iniziative, nascono alleanze, consorzi, ecc., come giudicate queste iniziative? Le imprese italiane, se vogliono arrivare preparate all´appuntamento con l´apertura del mercato, devono necessariamente superare l´attuale frammentazione che rappresenta oggettivamente una forte debolezza. La concorrenza interna e internazionale sarà forte e per questo penso che la nascita di alleanze, consorzi ecc. siano iniziative a cui guardiamo con molto interesse e a cui Sita vuole contribuire partendo dal coinvolgimento e dalla valorizzazione delle imprese esercenti sul territorio. Uno degli aspetti più innovativi della riforma è costituito dalla piena regionalizzazione del trasporto locale, anche quello ferroviario. Quali conseguenze porterà questa scelta La regionalizzazione del TPL è la vera novità della riforma. Le Regioni dovranno programmare il sistema della mobilità favorendo l´integrazione tra le diverse modalità. L´intermodalità come strumento di flessibilità e qualità dell´offerta di mobilità, ambientalmente sostenibile ed a costi competitivi ci sembra obiettivo irrinunciabile.  In Toscana è in atto un processo di costruzione di un modello originale della mobilità che vede protagonisti tutti i soggetti interessati al trasporto pubblico locale attraverso un tavolo di concertazione propedeutico alle scelte dell´Amministrazione regionale. Quali sono i punti cruciali del sistema delle gare? I punti cruciali sono a nostro avviso: la definizione dei lotti di gara, procedura di gara e valutazione delle offerte, definizione delle risorse umane e delle risorse fisiche per l´espletamento dei servizi, i criteri per il sub affidamento, la definizione di capitolati tipo nonché la definizione degli indici aziendali per l´ammissibilità delle imprese alle gare e la loro valorizzazione. Le aziende italiane sono pronte ad affrontare le gare? Il processo di ristrutturazione e di aggregazione delle aziende di TPL è molto differenziato sul territorio nazionale. In alcune realtà è molto dinamico e avanzato mentre in altre realtà si registrano ancora preoccupanti ritardi. Molto dipende dal ruolo delle singole istituzioni locali. Sita è molto attiva nelle gare che sinora sono state effettuate. Si è aggiudicata in particolare tutti i tre i lotti posti in gara a Roma. Come vedete questa esperienza? Giudichiamo l´esperienza fatta a Roma molto importante e significativa. I fatti ci dimostrano che quando si mettono in campo esperienze professionali, capacità e qualità di gestione e nuove tecnologie, i risultati non possono che essere positivi. Pensiamo che i giudizi lusinghieri dei cittadini romani che usufruiscono dei nostri servizi siano la migliore conferma. Quali sono state le caratteristiche che hanno determinato il successo dell´ATI vincente? Innanzitutto una rivoluzione culturale nel concetto di impresa. Unire esperienze e professionalità superando gelosie ed egoismi che in un mercato non più protetto possono solo generare perdita di competitività e sconfitte. Una orchestra è tale se ogni componente suona in sintonia con gli altri strumenti. Il segreto è valorizzare le singole esperienze con il riconoscimento reciproco della pari dignità. Cosa succede per il personale di un´azienda locale quando vincete una gara e subentrate alla precedente gestione? Cosa pensa del dibattito in corso sul mantenimento o meno dei contratti integrativi aziendali in caso di subentro? Le  gare  di  Roma  erano riferite,  come  noto, a servizi aggiuntivi. Non sussistevano, quindi, i riferimenti a gestioni precedenti. Abbiamo perciò avviato i rapporti di lavoro occorrenti all´esercizio privilegiando, come naturale, le soluzioni incentivate consentite dalla legge e dal CCNL autoferrotranvieri. Circa il dibattito in corso sul mantenimento, o meno, dei contratti integrativi aziendali in caso di subentro, trovo insufficientemente evidenziato il rilievo che il subentrante in nessun caso possa considerarsi durevolmente vincolato dal sistema contrattuale stipulato dal precedente gestore. E´ un problema enorme, irrisolto e forse irrisolvibile. Intravedo  il rischio di tentativi di generalizzato dumping sociale. Quali rapporti pensate di sviluppare con altre aziende italiane e quali realtà vi interessano maggiormente? Non abbiamo pregiudiziali a favore o contro chicchessia, né esistono ? per un´Impresa di dimensioni nazionali come SITA – aree di astratto ed acritico maggior favore o sfavore. Certo, è naturale che saremo ancor più attenti ai territori ed alle aree contermini al nostro attuale esercizio. In ogni caso, saranno i numeri posti a base d´asta e la massa critica conseguente a determinare il grado del nostro interesse e le opzioni a favore delle partnership. Fra i principali azionisti del gruppo Sogin ci sono le Ferrovie, pensate di partecipare alle gare in modo integrato? Reputiamo l´integrazione intermodale nel TPL elemento di connotazione fondamentale della mobilità. Ove sarà possibile cercheremo di favorire il processo di integrazione secondo gli indirizzi manifestati dalle Pubbliche Amministrazioni competenti. Certo, l´attuale compagine sociale di SOGIN è sorta funzionalmente a questo processo; riterremmo quindi di possedere potenzialità, caratteristiche e know-how particolarmente mirati all´integrazione. In Toscana l´Assessore regionale ai trasporti ha annunciato che intende anticipare le gare, parteciperete anche a Firenze, e con quali obiettivi? SITA è a Firenze e in Toscana da quasi un secolo e certo non ha demeritato se, soprattutto in Toscana, la nostra denominazione sociale è sinonimo di autobus.   Parteciperemo senz´altro, quindi, alle gare toscane, auspicando intese di ampio respiro con i gestori locali anche di questa Regione, in un quadro di equilibri e sinergie tanto delicate quanto necessarie, cercando di valorizzare la nostra esperienza. Quale ruolo vede per i grandi gruppi stranieri in Italia? Non c´è dubbio che le crescenti economie di scala indotte dal processo di liberalizzazione procurino oggettivamente condizioni di interesse per i grandi Gruppi stranieri che, non a caso, guardano con attenzione al nostro Paese. Pensiamo che gli stessi siano forieri di qualificato know-how, soprattutto con riferimento alle tecnologie e ai sistemi innovativi di mobilità. Occorre, però, assicurare condizioni di reciprocità, anche nei tempi, all´atto dell´apertura del mercato del TPL nei Paesi europei. Se ciò non fosse, il rischio di una pesante penalizzazione della Imprese italiane diverrebbe ineludibile. In tutte le gare alle quali avete partecipato fra i vostri ´alleati´ c´era la Transdev; avete stretto un´intesa strategica con questo grande gruppo francese? Valutiamo positivamente la partnership con Transdev. Credo che altrettanto facciano loro. Non esiste, però, alcun vincolo di privilegio o, meno ancora, di esclusiva. L´unica priorità irrinunciabile per noi è consolidare, sviluppare e, ove possibile, accrescere la posizione sul mercato e la competitività di SITA. Molte aziende di trasporto pubblico in Italia hanno ancora consistenti deficit; come è possibile rendere appetibile da un punto di vista economico questo mercato? La liberalizzazione e, ancor più, la privatizzazione procureranno un sensibile impulso all´efficientamento e all´economicizzazione del settore, certo, però, di per sé non sufficiente. Occorrerà una sapiente mediazione tra le valutazioni di interesse delle Amministrazioni affidanti (costi/benefici per i cittadini) e delle Imprese di TPL (costi/ricavi) perché il mercato del TPL diventi veramente appetibile sotto il profilo di autentica imprenditorialità, cui ormai tutti i gestori sono irreversibilmente chiamati a conformarsi.  Marco Talluri ? clickmobility.it

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