CONVEGNO INTERNAZIONALE, GLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI La complessità del problema da inquinamento da polveri sottili, le sue conseguenze sulla salute, le possibili misure di contrasto, sono stati gli argomenti dell´ampio
CONVEGNO INTERNAZIONALE, GLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI La complessità del problema da inquinamento da polveri sottili, le sue conseguenze sulla salute, le possibili misure di contrasto, sono stati gli argomenti dell´ampio confronto che ha visto protagonisti alcuni tra i maggiori esperti italiani ed internazionali, nell´ambito della giornata di lavoro del convegno organizzato dalla Regione Lombardia. Nel corso del convegno dedicata a cause ed effetti dell´inquinamento da polveri, Emile De Saeger (Istituto per l´Ambiente e la Salute Centro Comune di Ricerca – Ispra), ha sottolineato come il particolato fine cambi sensibilmente composizione a seconda di tempo e spazio, dichiarando la necessità che tutti i Paesi europei si dotino di sistemi di rilevamento compatibili. Nino Künzli (Istituto di Medicina Preventiva e del Lavoro – Università di Basilea), chiamato invece a descrivere effetti e impatti dl PM10, ha presentato alcune ricerche svolte negli ultimi anni, dalle quali si ricava la significativa influenza delle alte concentrazioni di polveri sulla salute umana. Conseguenze a breve termine sono l´incremento dei sintomi respiratori (tosse, asma, ecc. con conseguente aumento di visite e ricoveri); gli effetti di lungo periodo, più difficili da valutare, sono invece riscontrabili in generale sulle funzioni polmonari e sulla comparsa dei tumori. La mattinata dei lavori si è chiusa con la presentazione di alcune esperienze internazionali. Introdotti da Peter Bruckmann (Dipartimento Regionale dell´ambiente – Nordrhein Westfalen), che ha delineato la normativa comunitaria, sono intervenuti Martin Lutz (Dipartimento Qualità dell´Aria Ministero dell´Ambiente – Città di Berlino), Philippe Ritter (Direzione Ecologia Urbana – Comune di Lione), Gotthard Gietl (Ministero Bavarese dell´Ambiente), Marcelo Trivelli Oyarzun (Intendente della Regione metropolitana di Santiago del Cile) e Jacob E. Moss (Dipartimento Qualità dell´Aria Agenzia per la Protezione dell´Ambiente EPA di Washington). Quest´ultimo si è in particolare soffermato sugli studi che negli Stati Uniti si stanno sviluppando sul PM2,5. Concludendo i lavori della mattina, Corrado Clini, direttore del Servizio di Protezione Internazionale per l´Ambiente del Ministero dell´Ambiente, ha sottolineato come l´esperienza che la Regione Lombardia sta conducendo nell´affrontare il problema dell´inquinamento da polveri sottili, con soluzioni strutturali e innovative, sia uno dei modelli più importanti da studiare e approfondire non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo e internazionale. L´assessore regionale alla Sanità, Carlo Borsani, ha coordinato i lavori del pomeriggio, dedicati ai danni alla salute umana del PM10. In un contributo registrato, il prof. Umberto Veronesi (Istituto Europeo di Oncologia) ha richiamato i rischi dell´inquinamento atmosferico nello sviluppo dei tumori, rischi ancora maggiori se combinati con altri importanti fattori come il fumo da sigaretta, mentre il prof. Luigi Allegra (Istituto di Tisiologia e delle Malattie dell´Apparato Respiratorio dell´Università degli Studi di Milano) ha sottolineato il maggiore pericolo cui sono sottoposti per diverse ragioni bambini e anziani. L´aggravamento dei sintomi delle malattie respiratorie nei bambini (con un aumento dei ricoveri del 1,2%), anche dopo brevi esposizioni ad alte concentrazioni di polveri, è stato invece il tema sviluppato da Francesco Forestiere (Dipartimento di Epidemiologia – ASL Roma). Il prof. Carlo Signorelli (Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva Dipartimento di Sanità Pubblica Università degli Studi di Parma), dal canto suo, ha descritto un decalogo di comportamenti virtuosi per evitare i rischi dello smog; Silvano Monarca (Dipartimento Medicina Sperimentale ed Applicata dell´Università degli Studi di Brescia), presentando alcuni studi condotti in provincia di Brescia, ha dichiarato la necessità di approfondire le ricerche sulle polveri più fini (PM2,5 e PM0,1) responsabili di maggiori rischi cancerogeni; Pier Alberto Bertazzi (Medicina del Lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro – Istituti Clinici di Perfezionamento) ha infine mostrato alcuni dati raccolti da ricerche internazionali sull´aumento della mortalità e dei ricoveri nei momenti di ´emergenza inquinamento´.