Nuove direttive della Regione Veneto per il rilancio del bollino blu.  

´´Procecure uniformi ma anche incentivi al disinquinamento – sostiene l´assessore regionale  ai trasporti Renato Chisso -´´

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell´assessore alle politiche della mobilità e dell´ambiente Renato Chisso, ha adottato indirizzi di uniformità riguardanti la procedura per il rilascio del cosiddetto Bollino Blu.   ´Questo contrassegno ? spiega Renato Chisso ? è stato introdotto con una Direttiva Ministeriale e individua i veicoli che rispondono a precisi standard di emissione di gas di scarico.  Il traffico urbano ? aggiunge l´assessore – è tra le cause non secondarie della presenza di quattro inquinanti primari, per ridurre i quali servono anche altri provvedimenti, di carattere strutturale; ma il Bollino Blu è comunque utile, sia perché viene attribuito solo ai veicoli in ordine e ´a norma´, sia perché è di riferimento per gli amministratori locali in eventuali provvedimenti di restrizione alla circolazione´   ´Nel confronto con i Comuni capoluogo e con le associazioni artigiane, con i quali è stato raggiunto l´accordo sul testo degli indirizzi ? sottolinea Chisso ? è stato anche concordato che la Regione finanzierà una campagna di sensibilizzazione sul controllo dei gas di scarico. Si è inoltre convenuto sulla necessità di accompagnare l´azione pubblicitaria con il finanziamento, mediante i fondi per interventi integrati per la mobilità sostenibile nelle aree urbane, di progetti innovativi proposti dai Comuni per la riduzione delle emissioni, mirati tra l´altro ad agevolare l´acquisto di veicoli elettrici´.  Gli indirizzi, che ora dovranno essere recepiti dalle amministrazioni comunali, riguardano la validità territoriale (l´intero territorio nazionale) e temporale (6 mesi per i veicoli immatricolati prima del 1988, 12 mesi negli altri casi) del Bollino Blu;  l´individuazione dei veicoli sottoposti al rilascio (anche quelli nuovi a partire dal secondo anno dall´immatricolazione) e di quelli esclusi (ad esempio quelli elettrici, quelli con targa non civile, le auto storiche).  Il documento individua inoltre i soggetti abilitati al controllo in funzione del rilascio del Bollino, stabilisce le modalità per la certificazione delle emissioni, i costi massimi (13 euro per autoveicolo con singola alimentazione; 18 euro per quelli con doppia alimentazione; facoltà per le Amministrazioni di richiedere corrispettivo per la certificazione fino ad un massimo di 3 euro), le sanzioni, la vigilanza.  M.M. – clickmobility.it

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