Il blocco della mobilità? ´Costa al Paese 41,316 milioni di euro l´anno´ parola di ministro. Lunardi interviene a Riva del Garda

Quattro certezze per risolvere il problema della mobilità: il ministro Lunardi appunta la ricetta risolutiva

La città del futuro riparte dalla mobilità. Ad assicurarlo è il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi, che struttura una soluzione a quattro voci. In verità quelle di Lunardi sono quattro ´certezze´, quattro punti cardine sui quali poggia la soluzione del problema mobilità in Italia. E quindi: ´certezze d´interventi, di risorse, di tempi d´attuazione e costi´. ´Dobbiamo garantire certezze d´organicità e d´azione – conferma il ministro, perentorio´.  Parlando alla platea attenta di Riva del Garda il ministro dedica alla mobilità, tema predominante della 58ma Conferenza su Traffico e circolazione, gran parte del suo intervento snocciolando cifre e costi ´Il blocco della mobilità costa al paese 41.316 milioni di euro e costituisce l´elemento frenante di ogni strategia. Stato, imprese e famiglie si ritrovano a pagare 31.142 milioni di euro perchè mancano le infrastrutture´.  ´I servizi di trasporto delle nostre realtà urbane non sono in grado di rispondere alle esigenze della domanda – sottolinea lanciando una ´stoccata´ decisa ai Governi precedenti accusati di inerzia ´Negli ultimi 10 anni l´Italia ha investito 105.873 milioni di euro in meno rispetto agli altri paesi europei  e, di questa cifra, oltre 64.557 milioni di euro si riferiscono a risorse non spese per le infrastrutture´.  Riva del Garda è l´occasione più propizia per parlare di cifre, annunciando proprio i dettagli del Documento di programmazione economica e finanziaria redatto da Palazzo Chigi. Il documento, sottolinea Lunardi, ha definito per la prima volta in 25.822,84 milioni di euro la quota che lo Stato si è impegnato a garantire per l´attuazione delle infrastrutture, con una prima tranche di 7.3746,85 milioni di euro ipotizzata per garantire una sorta di ´volano´ capace di far ripartire il settore.  ´Le infrastrutture gratificano l´ambiente e lo sollevano dalle pecche del passato producendo un ritorno positivo – spiega il ministro dei Trasporti – ´.  ´Oggi dobbiamo chiederci quella che dovrebbe essere la città che vogliamo per il futuro. Se rispondiamo già a questa domanda è un gran successo, perchè oggi si fanno dei tentativi, si fanno questi parcheggi fuori delle città, si creano questi raccordi anulari esterni, però non servono se il progetto non è integrato, se non si chiudono i centri storici. Dobbiamo chiederci quale sarà il modello e cominciare a lavorare su una città sperimentale per poter capire quali sono i vantaggi di tipo ambientale, incidentalistico ed economico perché la mancanza di mobilità si traduce in perdite economiche, in danni al turismo e in danni in tutti i sensi´.   E in fatto di costi ha meritato un argomento a se stante l´incidentalità. ´Stiamo accettando passivamente da anni i 7.000 morti all´anno sulle strade, con tutte le derivate che comporta, comprese le diseconomie prodotte dall´incidentalità che assumono qualcosa come 50-60mila miliardi all´anno per le famiglie e per il paese´.  Riferimenti precisi sono stati fatti sulle opere già partite e quindi ampi cenni al Ponte sul Taro tra Fidenza e Parma, assicurando che sarà pronto entro due anni.  Pareri decisamente positivi anche per l´autostrada Modena-Lucca ´E´ da farsi – ha evidenziato il ministro – perchè alternativa alla Cisa, all´Autocisa e alla Bologna-Firenze e quando sarà pronta la Variante di Valico sarà già vecchia e satura. Siamo in condizioni disastrose. La Modena-Lucca l´ho già inserita nella scaletta nel Cipe, la stiamo progettando e se io resto la facciamo nonostante parere contrario delle Regioni Emilia e Toscana´.  Un´ancora di salvezza è stata gettata anche a Venezia, che il Ministro intende salvare dall´acqua alta impegnandosi a far ripartire il progetto delle ´Mose´, costo 12mila miliardi, dighe bocciate senza appello dagli ambientalisti.  Manuela Michelini – clickmobility.it

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