Como: diserzione alle gare di Provincia e Comune. Le parole di Antonello Nessi, amministratore delegato della Spt.

Como: diserzione alle gare di Provincia e Comune. Le parole di Antonello Nessi, amministratore delegato della Spt.

Non sorprendono i risultati. Erano troppe le difficoltà presentate dal bando perché si verificassero le possibilità di una partecipazione. Parla di domanda di mobilità, di sistema di imprese e di

Non sorprendono i risultati. Erano troppe le difficoltà presentate dal bando perché si verificassero le possibilità di una partecipazione.

Parla di domanda di mobilità, di sistema di imprese e di mercato, ma non è affatto sorpreso l´Amministratore delegato della Spt di Como all´alba della totale assenza di partecipanti alle gare comasche di Provincia e Comune.

´Perché ci sia mercato ? dice – devono esserci la domanda, un efficiente sistema di imprese e le condizioni economiche perché queste possano fare profitto. Ma mentre le prime due condizioni sono realizzate la terza è invece ben lontana, almeno stando alle richieste dei bandi´.

E qui l´attenzione si sposta sulla rigidità dei bandi, che secondo Nessi ha avuto forti ripercussioni sui progetti industriali ed economici delle imprese.

´Con una base d´asta a 1,60 ?/km rispetto al costo di 1,58 del 1997, quindi con un incremento dello 0,2% – prosegue ? era impensabile pensare ad una partecipazione, visto anche il fatto che nel periodo considerato il solo tasso di inflazione è stato di circa il 9%´

Ma non sono soltanto le limitazioni economiche ad aver influito sullo svolgimento delle gare. Continua Nessi: ´un forte peso l´hanno avuto anche gli obblighi di servizio aggiuntivi, come ad esempio l´informazione all´utenza o la sicurezza, che hanno fatto lievitare enormemente i costi; senza contare che i bandi richiedevano il rinnovo del 60% della flotta ma a fronte di sovvenzioni del tutto insufficienti. Non ultima ha pesato la cosiddetta ?clausola sociale´ che prevede l´assorbimento di tutto il personale da parte del vincitore alle condizioni economiche del gestore precedente´.

Quanto alle soluzioni l´A. d. della Spt non ha dubbi: ´bisogna rimuovere uno o due di questi fattori limitanti, oppure aumentare drasticamente la base d´asta, o anche rendere meno rigidi gli obblighi di servizio o la ?clausola sociale´, dando quindi più libertà di azione alle aziende´.

Incerte le visioni sul futuro ma le possibilità sono di una riduzione del capitolato, e quindi una nuova gara, oppure di procedere ad una trattativa privata. Tutto dipenderà dalle decisioni che verranno prese dalla regione Lombardia, dalla quale ora si attendono indicazioni.

Mauro Baldassarri ? clickmobility.it

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