L´Atc La Spezia ha recentemente acquistato cinque nuovi bus che presto circoleranno per le vie della città. CITO, così si chiama il midibus nato dalla tecnologia della Mercedes – Benz,
L´Atc La Spezia ha recentemente acquistato cinque nuovi bus che presto circoleranno per le vie della città. CITO, così si chiama il midibus nato dalla tecnologia della Mercedes – Benz, è un mezzo veramente innovativo e le sue straordinarie doti incontreranno sicuramente il favore dei nostri clienti. Finanziato per circa 1 mld con fondi regionali, a fronte di una spesa complessiva di 1.7 mld, il CITO si distingue dagli altri mezzi presenti in Azienda per l´impiego di un motore Diesel – Elettrico, così detto a basso ´impatto ambientale´, e conferma l´attenzione posta da Atc alla tutela dell´ambiente e al contenimento delle emissioni nocive. Oggi l´ATC ha un parco mezzi composto per oltre il 50% da mezzi classificati EURO, caratterizzati cioè dall´abbattimento delle principali emissioni (CO, CO2, Nox) sino al 70% rispetto a quelli dotati di motorizzazioni tradizionale, in uso negli anni 80, e che l´Azienda sta cercando di sostituire, oltre 14 filobus che servono la linea 1 e 3. Il progetto di potenziamento della linea filoviaria sulle linee 3, 5 e 12 presentato da ATC nel febbraio scorso in occasione del Forum di Agenda XXI, indica lo sforzo e la ricerca continua di soluzioni che possano contribuire ad una maggiore vivibilità del centro urbano. E´ in questo contesto che si inserisce l´acquisto del ´CITO´, dall´idea di poter contribuire e incidere sensibilmente sulla qualità della vita dei cittadini. Come si diceva la caratteristica principale di questo bus è la trazione diesel – elettrica sprigionata da un motore Diesel OM 904 LA a quattro cilindri, dotato di tre valvole per cilindro e sovralimentazione a gas di scarico e intercooler. Il motore, le cui caratteristiche tecniche permettono di convogliare la corrente generata in un motore di trazione centrale, disposto sull´asse posteriore, che aziona le ruote posteriori e il sistema di iniezione a comando elettronico Pompa – Condotto – Iniettore (PLD), che invia il carburante al motore tramite quattro pompe ad immersione, riducono i consumi, le emissioni e anche la rumorosità a bordo. Comfort e sicurezza dei passeggeri sono altrettanti obiettivi che Atc si pone e nel CITO tutto si coniuga armoniosamente. Sul Cito si sale facilmente grazie alle porte ampie, 900 mm quella anteriore, e 1250 mm quella posteriore, e alla bassa altezza da terra. Gli interni sono ben curati e l´ambiente è particolarmente luminoso sia per gli ampi finestrini laterali sia per le luci disposte a sinistra e a destra del soffitto centrale. Il mezzo è dotato di un impianto di riscaldamento separato, uno che serve il conducente, uno per i passeggeri. Ciò permette, malgrado le frequenti aperture delle porte, di mantenere un microclima interno costante. La ventilazione dell´abitacolo, buona, è garantita da una bocchetta di aspirazione dell´aria esterna, montata sulla parte laterale in alto del montante centrale. La sicurezza è invece garantita dall´ossatura della cellula passeggeri (inclusa la piastra del tetto e del pavimento) che, realizzata in alluminio, alleggerisce il veicolo, abbassa i consumi e resiste alla corrosione. Lo stesso vale per l´avancorpo che presenta un frontale integrato in plastica rinforzata con fibre di vetro. La struttura del nuovo mezzo così composta, è risultata conforme alla normativa ECE -R 66 per la resistenza al ribaltamento. Cura e attenzione sono state dedicate alla protezione degli urti laterali: la piastra del pianale a forma di vasca nel vano passeggeri è costituita da lastre di alluminio a sandwich, così in caso di emergenza le spinte laterali vengono convogliate nel pavimento e la deformazione resta contenuta in dimensioni minime. Il sistema frenante elettropneumatico (EBS) con freni a disco su tutte le ruote, è costituito da un freno ad aria compressa convenzionale, a monte del quale è collegato un comando elettronico. Questo dispositivo raccoglie tutti i dati relativi all´impianto freni, li analizza e invia il comando di frenata. In questo modo viene eliminata la reazione ritardata delle tubazioni di comando pneumatiche e la distanza di arresto viene abbreviata di alcuni secondi preziosi. Marco Talluri (Clickmobility.it)