Milano. Il traffico incide per il 78% sulle emissioni annuali di Pm10: lo stabilisce una ricerca condotta dall´Arpa-Lombardia

Milano. Il traffico incide per il 78% sulle emissioni annuali di Pm10: lo stabilisce una ricerca condotta dall´Arpa-Lombardia

78% nella provincia di Milano e quota 83% nel capoluogo lombardo, dove si stima che circolino oltre 1 milione di veicoli fra auto, mezzi commerciali, autobus e moto ´A parita´

78% nella provincia di Milano e quota 83% nel capoluogo lombardo, dove si stima che circolino oltre 1 milione di veicoli fra auto, mezzi commerciali, autobus e moto

´A parita´ di chilometri percorsi i veicoli non catalizzati emettono concentrazioni di Pm10 fino a 30 volte maggiori di quelli dotati di catalizzatore´. Questo ed altri dettagli emergono netti dall´indagine condotta dall´Agenzia  Regionale per la protezione dell´Ambiente (Arpa) della Lombardia, in collaborazione con l´Agenzia milanese Mobilità e Ambiente.

In fatto di percentuali l´Arpa rende noto che il  traffico incide per il 78 per cento sulle emissioni annuali di Pm10 nella provincia di Milano e tocca quota 83 per cento nel capoluogo lombardo, dove si stima circolino oltre un milione di veicoli fra auto, mezzi commerciali, autobus e moto.

Ad essere posto sotto la lente di ingradimento è il PM10 da traffico ´Al fine di favorire l´interpretazione autentica e definitiva delle valutazioni dell´Arpa circa il peso specifico del contributo delle emissioni da autoveicoli non catalizzati (sia a benzina sia diesel) alle concentrazioni di Pm10 nelle aree urbane, non possiamo che ribadire i dati derivati dall´inventario delle emissioni da traffico curato dal settore Aria´ – spiega Carlo Maria Marino, presidente dell´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente della Lombardia motivando statisticamente  il provvedimento di blocco delle non catalitiche adottato dalla Regione.

Dai dati emersi negli ultimi studi risulta evidente che ´ un´autovettura a benzina non catalizzata emette, per ogni chilometro percorso, fino a 30 volte la quantità di Pm10 prodotta da una dotata di catalizzatore – spiegano in Arpa – in caso di auto diesel, le emissioni di una non catalizzata possono invece essere fino a 7 volte maggiori. La distinzione vale anche per i mezzi commerciali: sempre a parità di chilometri, un veicolo diesel leggero produce fino a 8 volte la quantità di Pm10 emessa dallo stesso mezzo in versione catalitica; mentre nei diesel pesanti non catalizzati le emissioni sono fino a 24 volte superiori di quelle di un diesel pesante catalizzato´.

«Dati alla mano ? sottolinea ancora il professor Marino ? ne consegue che un provvedimento mirato ai veicoli non catalizzati a benzina e diesel, proprio perché maggiormente inquinanti, comporta una riduzione significativa delle quantità di Pm10, con un disagio di mobilità, per altro, nettamente inferiore ad uno esteso all´intero parco circolante».

Ancora in fatto di emissioni….

´Nell´ambito delle emissioni di Pm10 da traffico, in Milano il  6.2 per cento è prodotto da automobili a benzina non catalitiche, valore che in provincia sale al 9.4 per cento – si legge in un documento proposto dall´Arpa -. Ciclomotori e motocicli sono importanti soprattutto in città, dove producono il 14.7 per cento del Pm10 da traffico´.

´Completano il quadro le emissioni dei veicoli diesel (autoveicoli, veicoli merci, autobus), con una quota significativa imputabile alla parte del parco circolante più datata. «Il provvedimento di blocco parziale adottato dalla Regione ? spiega il presidente dell´Arpa, Marino ? ha riguardato tutte le categorie di veicoli (diesel e benzina) non catalizzati, e non solo le autovetture, considerato che le emissioni di questa porzione di parco circolante, a parità di chilometri percorsi, sono fino a 30 volte superiori rispetto a quelle prodotte dai mezzi catalizzati. Le ricerche condotte evidenziano inoltre come il riscaldamento, nel Comune di Milano, sia responsabile del 16 per cento delle emissioni totali annuali di polveri fini, per altro concentrate nella stagione fredda. Un risultato che ha portato il presidente della Giunta regionale ad imporre nell´ordinanza il mantenimento della temperatura negli edifici non superiore ai 20 gradi centigradi, nonché ad adottare, con apposita delibera, un provvedimento strutturale che limita nelle aree critiche della Lombardia l´uso dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento´.

Manuela Michelini – clickmobility.it

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