Ecco i primi risultati sui trend in regione nel periodo 1995-2000. Uno studio sulla qualità dell´aria senza precedenti in Italia Sono bastati cinque anni, dal 1995 al 2000, per registrare
Ecco i primi risultati sui trend in regione nel periodo 1995-2000. Uno studio sulla qualità dell´aria senza precedenti in Italia
Sono bastati cinque anni, dal 1995 al 2000, per registrare anche in Toscana i primi importanti successi nella lotta agli inquinanti che compromettono la qualità dell´aria: -29% di benzene, -19% di ossido di zolfo, – 16% di ammoniaca e ossido di carbonio. A questi dati positivi si affianca però un sensibile aumento delle polveri fini e del protossido di azoto (entrambi +14%).
Presentando martedì 8 a Firenze la seconda edizione di Ariambiente, il salone ecologista in programma a Carrara dal 10 al 12 ottobre, l´assessore toscano all´Ambiente Tommaso Franci ha offerto un´anticipazione del primo Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in Aria Ambiente (IRSE).
L´Inventario copre il quinquennio 1995 – 2000 ed è stato realizzato dai tecnici della Regione Toscana come strumento conoscitivo e valutativo indispensabile per la pianificazione del settore. Destinato a essere diffuso integralmente in occasione della prossima 7° Conferenza sullo stato dell´ambiente (Firenze, 12 – 13 dicembre 2002), l´IRSE è il frutto di indagini sul territorio arricchite da elaborazioni matematiche e da stime. Obiettivo: rendere omogenei i due scenari 1995 e 2000 sull´andamento delle quantità delle emissioni complessive in modo da poter fare un confronto coerente e affidabile. E´ una valutazione che viene fatta per la prima volta da una regione italiana.
´Questi dati´, ha commentato l´assessore, ´dimostrano che se c´è la volontà è possibile riscattare anche situazioni ambientali apparentemente compromesse. Di certo, resta ancora molto da lavorare e molti ostacoli da abbattere´.
Secondo il rapporto IRSE i successi maggiori delle politiche ambientali sono dovuti a una serie di fattori che hanno coinvolto essenzialmente il settore trasporti, il mondo della produzione e quello dei combustibili da riscaldamento. Per i trasporti, sono stati importanti sia l´arrivo sul mercato di veicoli catalizzati (oggi sono 2 su 3) capaci di limitare drasticamente l´inquinamento, sia le nuove benzine a basso tenore di benzene. Nelle attività economiche hanno inciso gli interventi sui grandi impianti industriali e il minor uso in agricoltura di fertilizzanti azotati. Per il riscaldamento domestico è stato decisivo il passaggio dagli oli combustibili al gas.
La punta massima di abbattimento delle emissioni totali (poco meno di un terzo) riguarda appunto il benzene (C6H6). Il calo dell´ossido di zolfo ha toccato invece il 20% e quello dell´ossido di carbonio e dell´ammoniaca il 16%. In netta diminuzione anche i valori dell´ossido di azoto (-14%) e del metano (-9%). Assai poco significativo il trend dei composti organici volatili (appena -1,5%). I guai cominciano purtroppo con le polveri fini e con il protossido di azoto (entrambi +14%) e con l´anidride carbonica che si assesta a +3%, tutti dati che l´IRSE giudica molto significativi. Protossido di azoto, anidride carbonica e metano sono peraltro i gas che contribuiscono a creare l´effetto serra.