Un futuro sostenibile per l´Italia: l´ISSI pubblica il 1° Rapporto 2

Un futuro sostenibile per l´Italia: l´ISSI pubblica il 1° Rapporto 2

Trenta indicatori-chiave per fare il punto sull´andamento negli ultimi dieci anni dello Sviluppo Sostenibile italiano L´ISSI pubblica il 1° rapporto Rapporto 2002 puntando ad una suddivisione in tre capitoli decisivi

Trenta indicatori-chiave per fare il punto sull´andamento negli ultimi dieci anni dello Sviluppo Sostenibile italiano

L´ISSI pubblica il 1° rapporto Rapporto 2002 puntando ad una suddivisione in tre capitoli decisivi per la sostenibilità: società ed economia, ambiente, consumo di risorse.

´Si tratta del primo tentativo del genere effettuato sul nostro paese ? spiegano i responsabili dell´Istituto Sviluppo Sostenibile Italia -. Una proposta perdefinire ? in modo ´operativo´ ? la sostenibilità dello sviluppo attraverso indicatori quantificabili´.

Buona parte degli indicatori-chiave, trenta quelli presi in considerazione nel Rapporto, è presente nelle liste elaborate a livello internazionale ed europeo; alcuni sono invece tipicamente italiani (come il tasso di abusivismo o la disoccupazione al Sud).

Oltre alla scelta degli indicatori-chiave, il quadro della ´sostenibilità´ si concretizza in obiettivi generali, quantitativi, definiti nel medio periodo, e cioè al 2012 (10 anni dopo Johannesburgh). In questo modo, l´andamento degli indicatori viene confrontato con il ´cammino´ che dovrebbero sostenere per raggiungere l´obiettivo fissato al 2012.

Il quadro che emerge è in chiaroscuro: a fronte ad alcuni relativi successi (segnatamente in campo ambientale dove la dinamica di miglioramento è visibile in alcuni indicatori), poco soddisfacente è il quadro socioeconomico, specie per la distribuzione del reddito e l´esclusione dal lavoro delle donne, la scarsa spesa in ricerca e l´andamento degli aiuti allo sviluppo. Più negativo ancora risulta il capitolo l´uso delle risorse, a causa dell´eccessivo uso del territorio e della quota abnorme di trasporto su gomma.

I 30 indicatori sono poi sintetizzati in indicatori di settore per i 3 diversi set (socioeconomico, ambientale e consumo di risorse) e in un indicatore unico, l´ISSI, che prende il nome dall´Istituto. Quest´ultimo indicatore, fatto 100 l´obiettivo di sostenibilità al 2012, segnava alla fine del decennio scorso circa 35: sue terzi della strada è ancora da percorrere. In conclusione: alcuni miglioramenti sono avvenuti nella seconda parte degli anni ´90. Gli effetti delle riforme si possono vedere solo alla distanza: per tale ragione, l´allentamento delle politiche potrebbe far scivolare rapidamente e pericolosamente indietro la situazione.

Nella seconda parte del Rapporto si effettuano approfondimenti dei temi in questione (le politiche di sostenibilità nel mondo e a livello europeo) e sui temi più cruciali (cambiamenti climatici, la mobilità urbana e i trasporti).

E per saperne di più…

Manuela Michelini – clikmobility.it

Left Menu Icon