Il dibattito sulle gare: Troppi pregiudizi non favoriscono il servizio del tpl

Il dibattito sulle gare: Troppi pregiudizi non favoriscono il servizio del tpl

Il modello romano c´è e rimane «il modello più avanzato»Da Filippo Allegra Amministratore delegato di Trambus Spa riceviamo e volentieri pubblichiamo… Qualche osservatore ha sollevato nei giorni scorsi un dibattito

Il modello romano c´è e rimane «il modello più avanzato»
Da Filippo Allegra Amministratore delegato di Trambus Spa riceviamo e volentieri pubblichiamo…

Qualche osservatore ha sollevato nei giorni scorsi un dibattito sull´evoluzione delle gare nel settore del tpl, giungendo alla conclusione che regioni ed enti locali tendono a tutelare i mercati delle proprie aziende vanificando lo spirito, se non la lettera, dei processi di liberalizzazione. E nella discussione che si è sviluppata è stato coinvolto anche il caso romano, a causa di alcune voci che accreditano la possibilità di un appalto a lotto unico del servizio cittadino su ferro e gomma. Una scelta giudicata antieconomica e protezionista. 

Tale conclusione non tiene conto di alcuni punti.
Il primo è che a Roma il processo di liberalizzazione è iniziato sin dal 2000 con la separazione fra proprietà delle reti e gestione, alla quale è seguita una prima esternalizzazione di pezzi del servizio ai privati. Il modello romano, quindi, c´è e rimane «il modello più avanzato», come è stato scritto da autorevoli commentatori.
Punto secondo: è frutto di un pregiudizio affermare che la divisione in più lotti consenta risparmi, visto che non sono a conoscenza di analisi tecniche fondate in tale senso.
Punto terzo: è improprio collegare la liberalizzazione alla quantità di lotti da mettere a gara. La volontà del Comune di mandare a gara uno o più lotti prelude a una scelta di politica industriale. Se, vale a dire, il Campidoglio giudica più opportuno far concorrere fra loro grandi operatori capaci di gestire l´intera rete romana o piccoli operatori concentrati su singoli pezzi. E questo, in una visione non ideologica delle gare, significa aprire ai privati – se capaci – senza però penalizzare a tutti i costi le aziende pubbliche che in questi anni hanno mostrato di saper coniugare efficienza e qualità del servizio. Come evidenzia, senza andar troppo lontano da Roma, il caso di Trambus, che ha dimostrato in questi anni di non aver nulla da invidiare ai privati quanto a capacità di gestione. 
E´ perciò fuorviante inseguire modelli astratti, senza calarli sulle singole realtà, o confondere liberalizzazione e privatizzazione. A meno che non si voglia un trasporto che costi poco e funzioni altrettanto.

Filippo Allegra Amministratore delegato di Trambus spa
                                                      

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