´Penalizzata irragionevolmente´, si legge nella sentenza, l´Ati ´Dolomitubs´ va a sostituire la Sab-Saf-Atap in Atvo. ´Ricorso vinto su fatti sostanziali. La decisione del Tar? Inaspettata´ spiegano in Dolomitibus. La controparte
´Penalizzata irragionevolmente´, si legge nella sentenza, l´Ati ´Dolomitubs´ va a sostituire la Sab-Saf-Atap in Atvo. ´Ricorso vinto su fatti sostanziali. La decisione del Tar? Inaspettata´ spiegano in Dolomitibus. La controparte ´Ricorreremo al Consiglio di Stato´
Si è chiusa nelle aule del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto la vicenda legata alla cessione del 20% del capitale sociale di Atvo Spa di San Donà di Piave.
Il Tar, chiamato ad intervenire in seguito al ricorso presentato dal gruppo Dolomitibus-Agi-Til, ha giudicato ´penalizzanti e irragionevoli´ le ragioni che hanno indotto la commissione giudicatrice ad approvare la ´graduatoria di aggiudicazione della gara´, indetta per la sostituzione di 15.275 azioni ordinarie, pari al 20% del capitale sociale di Atvo. Annullata la delibera del 24 giugno 2002, grazie alla quale l´assemblea dei soci di Atvo, assegnava il lotto azionario all´Ati composta dall´ATAP di Pordenone, dalla F.V.G. Autoservizi (SAF) di Udine e dalla S.A.B. Autoservizi di Bergamo la partita si riapre.
Il Tar sancisce l´ingresso ufficiale dell´Ati che ha visto unite la Dolomiti Bus Spa, la Autoguidovie Italiane e la Trasporti Integrati e Logistica Srl.
´Non possiamo che esprimere grande soddisfazione – spiega Paolo Rodighero, presidente di Til, che ha seguito passo a passo la vicenda -. La decisione inaspettata del Tar riapre importanti giochi di alleanze in Veneto e in Emilia Romagna´. A definirlo un tassello straordinariamente importante in vista delle gare e della liberalizzazione del mercato non si è lontani dalla realtà.
´Il giudice ha capito perfettamente le ragioni del ricorso che abbiamo presentato, è entrato nel meccanismo della commissione scardinando le motivazioni – sottolinea Rodighero -´.
La condanna dell´Atvo a reintregrare le ricorrenti emerge netta nel dispositivo di sentenza emesso dal Tar che rafforza i motivi del ricorso laddove si spiega che la ´commissione giudicatrice, nel valutare le offerte tecniche, avrebbe penalizzato irragionevolmente´ l´Ati Dolomitibus e premiato quella capitanata da Sab ´in modo indebito´. ´Si sarebbe effettuata un´attribuzione di punteggi del tutto incongrua che ha artificiosamente amplificato le differenze fra l´offerta tecnica ritenuta migliore e quella, pur se considerata pressochè equivalente, giudicata seconda – si legge nel dispositivo -´.
Le motivazioni del Tar sono radicate nei disattesi criteri di conversione dei punteggi ´E´ dunque corretto il rilievo formulato dalla ricorrente – si legge ancora nel dispositivo -. Ove la commissione avesse determinato i punteggi per Dolomiti sulla base dei rapporti corretti, essa avrebbe dovuto assegnare a questa punti 15,12 per gli investimenti, punti 13,30 per la strategia d´approccio e punti 7,52 per l´organizzazione, per un totale di 35,94´…e ancora….´Così, assommate ad entrambe le offerte tecniche i 10 punti per la quarta voce, ne sarebbe derivato per Dolomiti un punteggio tecnico complessivo pari a 45,94, contro i cinquanta di Sab, e poichè a questa la commissione ha attribuito, per l´offerta economica, 42,03 punti e 50 alla Dolomiti, quest´ultima si sarebbe infine aggiudicata la gara con punti 95,94 contro i 92,03 dell´altra concorrente´.
In parole povere il gruppo ´Dolomiti´ esce vittorioso dal ricorso per motivi essenzialmente sostanziali ´Il ricorso era basato su motivazioni espressamente sostanziale e non formali – spiega Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Dolomitibus e direttore generale di Agi -. Il Tar ha riconosciuto che il nostro punteggio era inequivocabilmente superiore, c´è grande soddisfazione da parte nostra perchè la sentenza avvalora la tesi della messa a punto d´un buon progetto industriale. La nostra cordata ne esce vittoriosa ma soprattutto rafforzata dal fatto che si è dimostrata all´altezza d´una controparte di rilievo´.
Quanto all´ingresso in Atvo è ancora Rodighero a dire la sua ´Non è bello entrare in maniera violenta, ci rendiamo perfettamente conto, avremmo voluto che le cose andassero diversamente da subito, ma dopo lo scontro non si può che arrivare alla collaborazione, noi dal canto nostro siamo ben predisposti. Dell´Atvo non possiamo che pensare bene, è un´azienda sana che ha espresso grande dinamicità. Ha una situazione patrimoniale salda e punta dritta allo sviluppo´.
Un po´ meno soddisfatti i rappresentanti dell´Ati a tre ´Atap, Fvg e Sab´ che a giugno, in prima istanza, si era aggiudicata il 20% del capitale sociale di Atvo. Non si perdono in tante ciance ma puntano diritti al futuro ´Ricorreremo al Consiglio di Stato, non ci sono dubbi´.
28/06/2002
Manuela Michelini – clickmobility.it