´Il 19.7% delle aziende di servizi pubblici locali partecipa nel proprio Comune a progetti di e-government.
Nel 2001 il 29% delle ex-municipalizzate ha speso oltre 1 milione di euro per l´innovazione tecnologica e le telecomunicazioni. Il 13.6 % delle aziende possiede più di 500 computer per i propri dipendenti e ormai il 77.9 % ha un proprio sito web per informazioni e servizi ai cittadini ´.
Sono alcuni dei dati presentati al FORUM ICT realizzato da Confservizi, il sindacato d´impresa che riunisce le aziende di servizi pubblici locali (ex-municipalizzate) che si occupano di gas, acqua, elettricità, ambiente, edilizia pubblica, farmacie comunali, trasporti e aziende sanitarie locali.
Le utilities – che da qualche tempo sono guardate come importante settore di business da molti operatori privati e come partner per la diffusione dell´e-government da parte delle istituzioni ? stupiscono con i loro dati, raccolti attraverso il primo censimento nazionale sulle dotazioni e le strategie in materia di ICT.
L´Osservatorio ICT di Confservizi ha infatti intervistato mediante un dettagliato questionario oltre 1000 aziende ottenendo un campione selezionato definitivo di 503 aziende.
L´economista Giacomo Vaciago, commentando nel proprio intervento i dati raccolti dall´Osservatorio ICT di Confservizi ha affermato: ´l´elettricità non ha prodotto una rivoluzione attraverso l´uso nei salotti, ma quando
se ne è deciso l´utilizzo massiccio nel ciclo produttivo, nelle fabbriche. Questo significa che anche l´ICT potrà diventare determinante nel nostro Paese, ma solo quando verrà utilizzato per migliorare la
produttività. Le aziende di servizi pubblici locali possono determinare proprio questa rivoluzione. Adottando l´ICT loro possono distribuire i propri servizi costi più bassi e trasferire questo risparmio al tessuto
produttivo, alle industrie. Questo significa aumento della produttività e capacità competitiva´.

i dati

C.S.