Il presidente dell´azienda genovese, Enrico Zanelli, presenta il piano davanti alle commissioni bilancio e infrastrutture dell´amministrazione comunale E´ un piano profondamente ristrutturato, soprattutto adeguato ai progetti di sviluppo e di
Il presidente dell´azienda genovese, Enrico Zanelli, presenta il piano davanti alle commissioni bilancio e infrastrutture dell´amministrazione comunale
E´ un piano profondamente ristrutturato, soprattutto adeguato ai progetti di sviluppo e di rilancio della città quello che Amt ha predisposto e presentato in Comune il 19 novembre. Un piano che, negli intenti, porterà l´Amt a risanare il proprio bilancio con una previsione di pareggio nel 2005.
Come ha confermato Enrico Zanelli, presidente dell´Amt nel presentare le linee guida del documento, il deficit per il 2003 potrebbe sfiorerare i 50 milioni di euro.
´Nell´immobilismo di un settore di cui nessuno ? dopo il Decreto Burlando del 1997 ? ha specificamente riparametrato i ´fondamentali´ normativi ed economici, Amt ha sentito il dovere di presentare un piano industriale già configurato oltre un anno fa e oggetto di necessari incessanti e defatiganti aggiornamenti, ma negli ultimi mesi elaborato in stretta sintonia ? da noi sempre ricercata ? con i più importanti interlocutori, compreso il potenziale partner Ratp di Parigi quale socio di mestiere caratterizzato dalla più vasta esperienza e dal massimo prestigio in Europa, soprattutto sul versante intermodale in funzione del ruolo futuro a Genova della metropolitana, dell´integrazione con le ferrovie e degli impianti speciali´ – ha spiegato Zanelli nel presentare il nuovo documento.
Ventidue i punti fondamentali del piano di aziendale, vediamoli ´in una estrema sintesi limitata all´essenziale´:
- obiettivo di aumento dei passeggeri nella Genova del futuro;
- aumento della velocità commerciale (ogni kilometro rappresenta il 7% ed un miglior risultato economico di 8 miliardi);
- incremento del mezzo ferro sul mezzo gomma;
- corrispondente revisione della rete (miglior risultato economico di 10-15 miliardi);
- sostanziale incremento (da subito) dei servizi integrativi per migliorare il servizio collinare;
- contenimento dei costi al di sotto dell´inflazione;
- aumento di produttività del 6% in 6 anni per il personale viaggiante;
- reimpiego di indiretti e inidonei in attività remunerative;
- blocco del turn-over;
- attività parcheggi in crescita esponenziale;
- incremento del servizio degli impianti speciali;
- accentuato controllo del traffico;
- sistemi elettronici di bigliettazione e contenimento dell´evasione;
- straordinario inferiore al 5%;
- personale viaggiante da 1720 nel 2003 a 1530 nel 2008;
- concentrazione delle rimesse e nuova officina; attività per conto terzi; riduzione da 450 a 350 addetti alla manutenzione;
- alternative full service da parte dei costruttori;
- riduzione dell´organico globale da circa 2800 attuale a 2530 nel 2008;
- accentuato rinnovo parco mezzi per miglioramento qualità servizio;
- miglioramento linee collinari con autobus di piccole dimensioni;
- incremento dei ricavi tariffari (base biglietto ordinario a 1 ?) per oltre 20 milioni di ? a regime 2008; ovvero analogo incremento proveniente da fiscalità generale, a seconda delle decisioni politiche assunte al riguardo;
- inserimento nel Patto per la Mobilità fra Regione e Comune.
´Con questo piano l´Azienda raggiungerebbe il pareggio già nel 2005, se non venisse meno il contributo comunale di quasi 30 milioni di euro, oggi non più mutuabile e quindi non più elargibile´ – conferma Zanelli che poi entra nel merito dei punti fondamentali.
´Fra le ventidue azioni elencate a titolo esemplificativo ve ne sono alcune di segno positivo in termini di sviluppo e innalzamento del livello di servizio, sempreché esistano ? almeno in parallelo ? le risorse per realizzarle.
Altre sono di segno duro o severo, come è inevitabile quando il gioco si fa duro a livello di crisi del finanziamento globale del servizio pubblico di trasporto (laddove acqua, gas, elettricità sono da tempo attività redditizie quotate in borsa).
Si tratta comunque di misure che non possono prescindere da un confronto con le organizzazioni sindacali: è un passaggio che richiede disponibilità ad entrare nel merito; al momento questa disponibilità è sospesa, in quanto condizionata dalle organizzazioni sindacali a due pregiudiziali: la certezza delle risorse necessarie rispetto ad ogni ipotesi di evoluzione futura del servizio pubblico e la conoscenza delle forme organizzative (anche societarie) su cui si articolerà l´allocazione delle risorse e soprattutto la completezza dell´attività di servizio in tutte le sue componenti professionali ed operative, evitando un degrado al mero livello di cooperativa di manodopera, che favorirebbe soltanto la strategia dei concorrenti meno affidabili in termini di qualità del servizio e di tutela del lavoro.
Queste preoccupazioni del sindacato hanno una loro logica e proprio su questi temi si accentrerà l´analisi che dovrà portare ad integrare sotto questi profili e a rendere gestibile il Piano Industriale (non senza il prezioso contributo di esperienza di Ratp). Ma nel frattempo è necessario cominciare a prendere in considerazione tutte le altre voci di confronto tra Azienda e sindacato, perché non si può restare inerti quando ogni giorno si accrescono le dimensioni del disavanzo.
Quest´ultimo allarme vale anche per il rapporto fra Aziende ed Istituzioni. Ci auguriamo di poter cominciare a dare esecuzione nell´immediato futuro a quelle direttive ed a quegli obiettivi che il Comune di Genova riterrà di assegnarci.
L´Azienda infine intende dare un riconoscimento della preziosa attività quotidiana di tutti i propri dipendenti´.
Non difese dell´esistente ma dati e proposte
L´intervento di Zanelli
Manuela Michelini – clickmobility.it