Il 90% delle menomazioni riguardano soprattutto pedoni, ciclisti, motociclisti, passeggeri di autobusI dati sono quelli forniti dall´Oms, l´organizzazione mondiale della sanità Le cifre sono raccapriccianti, quasi da conflitto mondiale. Nel
Il 90% delle menomazioni riguardano soprattutto pedoni, ciclisti, motociclisti, passeggeri di autobus
I dati sono quelli forniti dall´Oms, l´organizzazione mondiale della sanità
Le cifre sono raccapriccianti, quasi da conflitto mondiale. Nel 2001 per incidenti stradali sono decedute nel mondo 1 milione e 200mila persone.
I dati sono quelli forniti dall´Oms, l´organizzazione mondiale della sanità. Lo ha precisato il presisente della Fondazione Fia, Rosario Alessi, in occasione della presentazione dei risultati del ´crash test´ di Euro Ncap.
´Le situazioni – ha spiegato Rosario Alessi – variano da un Continente all´altro, da un Paese all´altro ma l´85% dei decessi ed il 90% delle menomazioni permanenti avvengono nei Paesi a redditi medio-bassi e riguardano soprattutto pedoni, ciclisti, motociclisti, passeggeri di autobus. Le fasce di età più colpite sono i bambini e le persone in età lavorativa, con enormi conseguenze economiche e sociali´.
A sottolineare la gravità delle cifre è anche il presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello.
´In Italia – ha detto – c´è un incidente stradale ogni 150 secondi, un ferito ogni 160 secondi ed un morto ogni 90 minuti. Gli incidenti d´auto sono la prima causa di morte per le persone sotto i 40 anni´.
Per Martinelli è necessaria una presa di posizione concreta e soprattutto una sollecitazione da girarsi ai ministri dei Trasporti e delle Attività Produttive perchè affrontino ´con più concretezza il problema della sicurezza delle automobili in Italia, magari partecipando ai crash test sulla sicurezza, come già fanno i colleghi svedese, olandese, francese, tedesco e inglese´.
Manuela Michelini – clickmobility.it