Da Amt riceviamo e volentieri pubblichiamo Come è noto, Amt Genova si è espressa negli ultimi due anni con posizioni autonome rispetto a quelle di Asstra, che era stata sollecitata
Da Amt riceviamo e volentieri pubblichiamo
Come è noto, Amt Genova si è espressa negli ultimi due anni con posizioni autonome rispetto a quelle di Asstra, che era stata sollecitata a maggior incisività nell´affrontare sistematicamente le problematiche della riforma, delle gare, della liberalizzazione a livello europeo e soprattutto delle risorse economiche del sistema TPL, assolutamente inadeguate, nonché delle relazioni sindacali.
Amt rileva quindi con favore un innalzamento del livello di attenzione ed iniziativa di Asstra su tali problematiche attraverso varie prese di posizione pubbliche nelle ultime settimane, fra cui il recente convegno per il superamento del regio decreto 148/1931.
In tale occasione i vertici di Asstra hanno dato un segnale di allarme sul mantenimento degli attuali organici a fronte della presenza di esuberi e dell´insostenibilità della dinamica del costo del lavoro.
Si tratta di problemi reali, i quali peraltro, secondo Amt, non possono andare disgiunti da due indirizzi di fondo che, in concertazione con i sindacati, dovrebbero essere affrontati e definiti.
1 – Anzitutto una sistemazione dei cosiddetti esuberi basata o su iniziative di mobilità interna nell´ambito degli enti locali proprietari delle aziende ovvero sull´estensione generalizzata al TPL del sistema di ammortizzatori sociali.
2 – In secondo luogo ? ma di primaria importanza anche indipendentemente dall´esito di una valida operazione sugli esuberi ? la riaffermazione del principio che in sede di gara deve trovare collocazione una clausola di garanzia di tutti gli attuali dipendenti delle aziende e del loro trattamento economico-normativo.
Si tratta di un principio di equità nei confronti non solo dei lavoratori ma anche delle aziende, non essendo ammissibile che operatori terzi possano alterare le condizioni di competitività in sede di gara con licenza di attentati alla tutela del lavoro che ? in assenza di ammortizzatori sociali ? le aziende pubbliche non si sono mai consentite in passato e devono ovviamente escludere anche dalla loro politica futura.
Al riguardo sarebbe opportuno un chiarimento che coinvolga tutto il sistema TPL sia in termini di costi sostenibili che di risorse disponibili.