La Gart oppone un netto rifiuto, ritenendo che la scelta del Governo significhi una perdita per la collettività di 450 milioni di euro
La Gart, L' "Associazione delle Autorità responsabili del trasporto pubblico", oppone un netto rifiuto alla scelta del Governo di rimettere in discussione la principale fonte di finanziamento per il trasporto pubblico locale, soprattutto per tram e metropolitane (40%).
Opposizione netta che mette al centro della discussione L'innalzamento della soglia da 9 a 19 per L'esenzione dei dipendenti al pagamento della VT "versement transport" (tassa sulle attività produttive il cui gettito è destinato al finanziamento del tpl).
Non solo con la Finanziaria 2004 lo Stato ha soppresso le sovvenzioni ai progetti di trasporto pubblico e i finanziamenti relativi L'attuazione dei piani urbani di mobilità, ma il Governo vuole ora modificare le norme relative alla riscossione della VT, modificando la soglia a partire dalla quale L'impiegato è tenuto ad assolvere a questa imposta specifica, creata nel 1971 per finanziare le spese di funzionamento corrente e quelle d'investimento dei trasporti pubblici.
La GART, che conta 254 aderenti, ritiene che questa disposizione, abbinata al progetto di legge d'abilitazione del governo ad adottare misure di emergenza per L'occupazione, causerebbe un mancato profitto per la collettività di 450 milioni di euro, cioè il 10% del prodotto totale del VT.
Secondo Michel Destot, presidente della GART "privando le autorità organizzatrici del trasporto dei loro finanziamenti si rischia di mettere in pericolo allo stesso tempo una parte dei 500.000 dipendenti diretti ed indiretti del settore trasportistico ma anche i numerosi progetti di sviluppo dei trasporti pubblici".
"Lo Stato – prosegue Destot – non può non preoccuparsi del finanziamento dei trasporti collettivi, privare le autorità delle loro risorse senza proporre soluzioni perenni di finanziamento. Oggi i trasporti pubblici sono in un vicolo cieco e ci dirigiamo diritti contro un muro. La GART chiede al governo di rinunciare a queste disposizioni".Manuela Michelini – clickmobility.it