Finanziamento europeo  per il progetto integrato CVIS (Cooperative Vehicle-Infrastructure Systems - sistemi di cooperazione veicolo-infrastruttura)

BRUXELLES. L'UE SVILUPPA COMUNICAZIONI 'INTELLIGENTI' PER MIGLIORARE IL TRASPORTO STRADALE

BRUXELLES. L'UE SVILUPPA COMUNICAZIONI 'INTELLIGENTI' PER MIGLIORARE IL TRASPORTO STRADALE

In caso di esito positivo con CVIS si aprirebbe una vera rivolusione nella mobilità di persone e merciLa gestione affidata a ERTICO, partenariato pubblico-privato plurisettoriale europeo per lo sviluppo e l'applicazione di sistemi e servizi di trasporto intelligenti (STI)

L'Ue sviluppa la comunicazione intelligente ad uso e consumo del trasporto stradale portando con se tutta una serie di novità.
Prima fra tutte il lancio di un progetto che accantona L'attuale sistema di sicurezza basato su una tecnologia delL'informazione e della comunicazione (TIC) per automobilisti e altri utenti della strada che consiste essenzialmente nel realizzo di strumenti autonomi e indipendenti.
Il nuovo progetto punta dritto allo sviluppo di un sistema "intelligente" che consente ai veicoli e alle infrastrutture stradali di comunicare, permettendo non solo di migliorare lo scorrimento del traffico, la sicurezza e L'impatto ambientale del traffico stradale, ma anche il comfort del conducente.

Le linee di sviluppo sono quelle del  progetto integrato CVIS (Cooperative Vehicle-Infrastructure Systems – sistemi di cooperazione veicolo-infrastruttura) che ha ottenuto 22 milioni di euro a titolo della sezione "Tecnologie della società delL'informazione" (TSI) del Sesto programma quadro (6PQ).
La gestione è affidata a  ERTICO, partenariato pubblico-privato plurisettoriale a livello europeo per lo sviluppo e L'applicazione di sistemi e servizi di trasporto intelligenti (STI) e riunisce 63 partner di tutta Europa tra cui produttori di automezzi, società di telecomunicazioni, istituti di ricerca e università, nonché autorità locali.

"Il progetto – spiega il direttore Paul Kompfner (ERTICO) – mira ad avviare una rivoluzione nella mobilità sia per le persone che per le merci, rimodellando completamente L'interazione tra conducenti, veicoli, merci trasportate e infrastruttura dei trasporti".

In caso il progetto dia esiti positivi CVIS "consentirebbe ai conducenti di influenzare direttamente il sistema di controllo del traffico e di essere guidati a destinazione seguendo il percorso più rapido, contribuendo a ridurre significativamente la congestione stradale. Le informazioni fornite dalla segnaletica sarebbero disponibili "senza cavi" e visualizzate su uno schermo interno L'automezzo".
Secondo i responsabili progettuali attraverso lo schermo in questione i guidatori potranno essere informati delL'avvicinamento di veicoli di emergenza e le squadre di soccorso potranno raggiungere i luoghi degli incidenti più velocemente e in modo più sicuro per loro stesse e per i veicoli sul loro percorso. Analogamente, il trasporto di merci pericolose potrà essere costantemente monitorato ed avere la priorità lungo un itinerario preselezionato.

Se di successo del progetto si potrà parlare lo stesso dipenderà sostanzialmente dalla piena interoperabilità tra le diverse tipologie di veicoli, nonché tra i veicoli e i vari tipi di sistemi di controllo lungo le strade.
Per questo i responsabili del progetto CVIS puntano allo sviluppo di quella che non stentano a definire una "prima mondiale" in pratica un terminale oppure una 'scatola' di rete "sulla base di ISO CALM, una serie standardizzata di protocolli di interfaccia aerea per la comunicazione STI ad alta velocità, da utilizzare nei veicoli oppure da integrare nelle strutture lungo le strade. Il terminale consentirebbe una collegamento continuo e senza interruzioni tra i vari tipi di mezzi di comunicazione, come ad esempio le reti di telefonia mobile, le reti locali senza cavo, le comunicazioni specializzate a breve raggio o L'infrarosso".

Fra gli ostacoli che il progetto troverà sulla propria strada viene messa in bella mostra la sfida da affrontarsi in fatto di adozione e applicazione su larga scala di questa tecnologia interoperabile da parte dei produttori di automezzi, delle amministrazioni pubbliche e del grande pubblico.
Per ovviare già da ora alle possibili difficoltà i responsabili del progetto stanno mettendo a punto una sorta di kit di assistenza che permetterà di gestire elementi quali L'accettazione da parte delL'utenza, la protezione e sicurezza dei dati, L'apertura e interoperabilità del sistema, il pacchetto  rischi e responsabilità, le esigenze di ordine pubblico, i modelli costi-benefici e i modelli aziendali, ma anche i  piani di svolgimento per L'attuazione del sistema.

Il progetto verrà testato opportunamente valutando i risultati grazie a uno o più siti di prova con sede in sei paesi europei: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi-Belgio, Svezia e Regno Unito.

ERTICOManu Mich. – clickmobility.it

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