Lettere di diffifa agli Stati che non hanno ottemperato alla norma

BRUXELLES. L'UE SOLLECITA GLI STATI MEMBRI AD ATTUARE LA DIRETTIVA SUI BIOCARBURANTI

BRUXELLES. L'UE SOLLECITA GLI STATI MEMBRI AD ATTUARE LA DIRETTIVA SUI BIOCARBURANTI

“I biocarburanti sono, al giorno d’oggi, l’unico sostituto noto dei combustibili fossili nel settore dei trasporti e contribuiscono alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico, riducono le emissioni di gas serra e creano occupazione nelle zone rurali” sottolinea il commissario Piebalgs

Un sollecito diretto quello espresso dalla Commissione europea agli Stati membri perchè attuino velocemente la direttiva sui biocarburanti.
La Commissione europea ha deciso ieri di trasmettere un parere motivato alla Finlandia e una lettera di diffida alla Danimarca per aver fissato obiettivi molto inferiori al valore di riferimento del 2% indicato nella direttiva sui biocarburanti[1] per il 2005, senza adeguate motivazioni. Una lettera di diffida è stata inviata anche al Lussemburgo per aver presentato una relazione incompleta per il 2005, mentre all’Italia è stato trasmesso un parere motivato per non aver presentato la relazione in questione.
Promuovere l’impiego dei biocarburanti è una delle principali priorità che la Commissione ha stabilito nel nuovo Libro verde relativo a una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura.

“I biocarburanti sono, al giorno d’oggi, l’unico sostituto noto dei combustibili fossili nel settore dei trasporti e contribuiscono alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico, riducono le emissioni di gas serra e creano occupazione nelle zone rurali – ha commentato il Commissario all’Energia, Andris Piebalgs -. La maggior parte degli Stati membri ha fatto molto per aumentarne l’impiego e spiace rilevare che alcuni di essi, anche se pochi, devono ancora seguire l’esempio”

La Commissione europea ha contemporaneamente deciso di archiviare i casi nei confronti di Grecia, Irlanda e Polonia. Originariamente questi Stati membri avevano fissato obiettivi bassi per il 2005 senza adeguate motivazioni, ma ne avevano adottati altri più ambiziosi per gli anni successivi. L’Ungheria e il Regno Unito hanno risposto alle lettere di diffida inviate per lo stesso motivo e la Commissione sta ora esaminando le risposte, mentre si attendono ancora le motivazioni dell’Italia.

Nel 2003 la percentuale rappresentata dai biocarburanti nel mercato della benzina e del diesel dell’UE raggiungeva appena lo 0,6% e nel 2004 era ancora inferiore all’1%.
La direttiva sui biocarburanti fissa dei valori di riferimento: il 2% per il 2005 e il 5,75% per il 2010.
Gli Stati membri possono fissare propri obiettivi indicativi, ma se questi sono diversi dal valore di riferimento devono giustificare la scelta.
Nei prossimi mesi la Commissione presenterà una relazione sui progressi registrati per quanto riguarda il raggiungimento del valore di riferimento fissato per il 2005 e degli obiettivi.

Nel piano d’azione sulla biomassa (adottato nel dicembre 2005) e nella strategia sui biocarburanti (adottata nel febbraio 2006) la Commissione ha istituito misure per incentivare ulteriormente i biocarburanti.
Tra queste ricordiamo:
– la valutazione dell’impatto prodotto dall’incremento della percentuale di biocarburante che si può miscelare alla benzina e al diesel;
– la verifica dell’impiego di certificati, per garantire che le materie prime impiegate provengano da colture sostenibili;
– l’assistenza ai paesi in via di sviluppo affinché producano biocarburanti; la promozione di un approccio equilibrato agli scambi di biocarburanti, nel rispetto degli interessi dei produttori comunitari e dei partner commerciali dell’UE.

Le relazioni nazionali degli Stati membri previste dalla direttiva sui biocarburanti

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[1] Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 maggio 2003, sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti, GU L 123 del 17 maggio 2003
M. Gio M. – clickmobility.it

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