Divario nord-sud

TRASPORTI: "MEZZOGIORNO ISOLATO DAL RESTO DEL PAESE

TRASPORTI: "MEZZOGIORNO ISOLATO DAL RESTO DEL PAESE

Lo conferma in un documento strategico il Coordinamento regioni del sudIl rapporto elaborato d'intesa da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

Sud isolato in fatto di trasporti.
Il quadro emerge netto dal documento unitario sottoscritto recentemente dal Coordinamento delle Regioni del sud.

Il rapporto, elaborato d'intesa dagli assessorati ai Trasporti di 8 Regioni – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – delinea in una prima parte la situazione attuale dei servizi e delle infrastrutture di trasporto al sud, sottolineando le principali carenze.

L'analisi mette in rilievo il divario  nord-sud, prima di tutto in fatto di servizi: quelli del sud risultano nettamente inferiori a quelli del centro nord. Una certezza che il Coordinamento fa emergere dalle cifre,  il numero medio di treni giornalieri Eurostar tra capoluoghi di Regioni: 2 al sud contro i 14,7 del nord.
Secondo elemento  il deficit infrastrutturale: solo 5,8 centri intermodali su 100 si trovano al Sud, mentre il centro-nord registra un indice di 150,4.

Da sottolineare anche il calo degli investimenti: -20% al sud, + 51% al nord.

La disamina si chiede con il tema della scarsa qualità dei progetti e la lentezza nel realizzo.

In fatto di concretezze il Coordinamento delle regioni ha predisposto un documento comprensivo di 5 proposte, grazie alle quali realizzare una strategia per ridurre nel medio-lungo periodo (almeno 10 anni) il divario del Mezzogiorno.

Vediamole.

1) Più collegamenti tra le città del Sud e rilancio del trasporto pubblico locale: dar vita a una rete di servizi tra le varie aree urbane per assicurare lo scambio commerciale, culturale, turistico, e per creare un mercato autonomo nel mezzogiorno d'Italia. Le principali azioni da avviare sono: programmazione concertata con Trenitalia e adeguamento delle risorse da destinare al trasporto pubblico locale. Ammontano a circa 7 miliardi di euro gli investimenti necessari.

2) Più collegamenti con i paesi del Mediterraneo e sviluppo della logistica: nuovi collegamenti aerei e marittimi tra il Mezzogiorno e la sponda Sud delL'area med, in vista anche della zona di libero scambio prevista per il 2010, senza tralasciare i collegamenti tra i corridoi transeuropei delL'area.

3) Individuazione degli interventi infrastrutturali prioritari e aumento della velocità di realizzazione delle opere: programmare in modo chiaro e concordato le risorse disponibili, individuando gli interventi prioritari di prima fase e di seconda fase. Le Regioni stimano un investimento complessivo di almeno 40,5 miliardi di euro per la prima fase e 74,5 miliardi per la seconda fase.

4) Istituzione del Fondo Unico per le opere del sud, delL'Agenzia tecnica di coordinamento e del Comitato di indirizzo: il Coordinamento propone la creazione di un Fondo Unico vincolato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che finanzi gli interventi prioritari. Il Fondo sarebbe alimentato da diversi finanziamenti (Governo, Regioni, fondi europei PON e POR, privati). Il Comitato di Indirizzo sarebbe invece formato dagli assessori regionali competenti, per fornire linee guida.

L'Agenzia tecnica per lo Sviluppo dei Trasporti e della Logistica nel Mezzogiorno sarebbe strutturata come una società consortile, a cui partecipa lo Stato, le Regioni, le grandi aziende nazionali come FS e Anas. Il suo compito è pianificare gli interventi, coordinare gli investimenti, gestire il controllo sulla trasparenza.

5) Sostegno L'innovazione tecnologica e alla politica industriale dei trasporti: destinare una quota non inferiore al 35% dei finanziamenti per la ricerca e programmare in modo coordinato le politiche dei trasporti e quelle delle industrie del settore.

Documento unitarioManu Mich. – clickmobility.it

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