“Costi, qualità ed efficienza delle società controllate dai maggiori Comuni italiani. Edizione 2007”

MILANO. I COSTI UNITARI DELLE AZIENDE NAPOLETANE SONO DUE VOLTE QUELLI DI ATM MILANO E GTT TORINO

MILANO. I COSTI UNITARI DELLE AZIENDE NAPOLETANE SONO DUE VOLTE QUELLI DI ATM MILANO E GTT TORINO

Nuova ricerca Civicum – Mediobanca sui servizi pubblici comunali presentata ieri  a Milano nell’ambito dell’incontro sul tema “Chi controlla la qualità dei servizi delle utilities?”

Sono gli indicatori riferiti ai settori del trasporto pubblico locale, all’energia, ai servizi idrici, alla gestioni aeroportuali e ai servizi di igiene ambientale ad emergere nella nuova ricerca su  “Costi, qualità ed efficienza delle società controllate dai maggiori Comuni italiani. Edizione 2007”, realizzata dall’Ufficio Studi di Mediobanca su commissione di Fondazione CIVICUM e presentata ieri a Milano.

L’indagine, che costituisce un aggiornamento dello studio pubblicato l’anno scorso e un’integrazione all’analisi sui bilanci che sarà presentata a breve, ha riguardato 37 società, 22 delle quali controllate dai Comuni di Roma, Milano, Torino, Napoli, Brescia e Bologna e 15 aziende similari, a controllo comunale e non, osservate a fini di comparazione.

E così risultano ATM Milano e Brescia Mobilità  le società di trasporto pubblico locale che assorbono i minori quantitativi di fondi pubblici (13,7 e 17,7 euro per ogni 1000 posti/km) e nel contempo coprono maggiormente i propri costi con ricavi da traffico e servizi (53% e 54%), mentre il “sistema napoletano” costituito da CTP, ANM e Metronapoli assorbe il triplo di quanto ricevuto da Milano e Brescia e copre solo una minima parte dei costi con i ricavi dal mercato (18%). Il fenomeno dell’evasione tariffaria – difficile da evidenziare per la poca trasparenza da parte di molti degli operatori – rimane elevato a Napoli, pur essendo migliorato nel corso dei tre anni considerati.
Brescia è la città più attiva nella raccolta differenziata (ASM, 41%), seguito da Torino (AMIAT, 36%) e Milano (AMSA, 33%).
I ritardi complessivi in partenza dell’aereoporto di Malpensa (compresi quelli non di responsabilità del gestore) nel 2005 sono stati pari al 23%, quelli di AdR (Fiumicino-Ciampino) al 26,7%: percentuali solo leggermente più alte di quelle del miglior benchmark a livello europeo, l’aereoporto di Francoforte, con ritardi pari al 20,2% dei voli.

La presentazione dello studio,  illustrato da Gabriele Barbaresco e Fulvio Coltorti dell’Ufficio Studi di Mediobanca, è stata seguita da una tavola rotonda sul tema “Chi controlla la qualità dei servizi delle utilities?”, coordinata da Mario Camozzi co-fondatore di CIVICUM, a cui sono intervenuti l’a.d. di HERA Spa Maurizio Chiarini, l’a.d. di IRIDE Spa Roberto Garbati, il presidente dell’Agenzia per il Controllo dei Servizi pubblici locali di Roma Bernardo Pizzetti, l’editorialista de “La Voce” Francesco Ramella, il condirettore Generale di FEDERUTILITY Giorgio Soldadino.

La ricerca, che prende in considerazione il triennio 2003 -2005, si propone di valutare ricavi, costi unitari, livelli di qualità ed efficienza delle aziende a controllo comunale che offrono servizi pubblici locali.

“Bisogna diffondere in Italia una cultura della trasparenza, in particolare nei settori non aperti alla concorrenza, come quello dei servizi pubblici – ha affermato Federico Sassoli de Bianchi, presidente di CIVICUM –. Questa ricerca vuole essere uno strumento utile non solo per i cittadini  che hanno tutto il diritto di essere informati sulle modalità di gestione delle proprie risorse, ma anche per gli stessi Comuni e per le loro imprese, che possono così confrontarsi con altre aziende e affinare i livelli qualitativi dei servizi che offrono. La collaborazione delle imprese stesse è stata molto importante, perché le informazioni pubblicamente disponibili sono decisamente carenti. Ad esempio spesso sono assenti, nelle aziende multiutility, le rendicontazioni separate per singole aree di business”.

“Inoltre – ha continuato Sassoli de Bianchi –  gli indici di qualità ed efficienza calcolati dalle aziende non sempre sono oggetto di certificazione da parte di enti terzi o di verifica da parte di authorities: attualmente, solo i Comuni di Roma e Torino dispongono di agenzie predisposte al controllo della qualità dei servizi pubblici.  E non possiamo considerare attendibili gli indicatori di customer satisfaction, che derivano da indagini commissionate dagli stessi operatori. Sono necessarie quindi regole condivise di accountability e autorità indipendenti, laddove mancano come nel settore dei trasporti pubblici, che certifichino e controllino i dati”.

La ricerca

Le società controllate dai maggiori comuni italiani: costi, qualità, efficienza
– Gabriele Barbaresco (Ufficio Studi Mediobanca)Manuela Michelini – clickmobility.it

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