Potenzialità e prospettive per la Ferrovia centrale umbra

PERUGIA. FCU: LE STRATEGIE E I PIANI DELL'AZIENDA ESPOSTI IN COMMISSIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE

PERUGIA. FCU: LE STRATEGIE E I PIANI DELL'AZIENDA ESPOSTI IN COMMISSIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE

“La Fcu ha grandi prospettive e potrebbe espandere l'attività in Umbria, Lazio e Toscana” ha spiegato l'ad Brozzi ai rappresentanti della commissione regionale

La Ferrovia centrale umbra ha ancora tanti problemi da risolvere, ma ha anche grandi potenzialità, e prospettive di sviluppo sul trasporto pubblico locale, non solo in Umbria.
Lo ha detto Vannio Brozzi, amministratore delegato della Fcu, a Palazzo Cesaroni, nel corso di un'audizione, voluta dalla Commissione attività produttive, presieduta da Franco Tomassoni (Margherita-Dl) per conoscere le strategie e i piani della azienda.
"I costi di gestione fortemente contenuti e un rapido ammodernamento del materiale circolante, potrebbero consentire alla ex ferrovia privata di estendere, entro pochi anni, i suoi servizi su tratti della rete regionale oggi percorsa dai convogli di Trenitalia, ed attivare nuovi servizi sui territori confinanti di Lazio e Toscana".

Brozzi ha fatto il punto sui problemi della Fcu ricordando che, in soli due anni i conti delL'azienda, di proprietà della Regione Umbria, sono migliorati al punto da ridurre il contributo pubblico della stessa Regione da un milione e 700 mila del euro del 2004 a soli 200 mila euro del 2006.

Il piano di investimenti della Fcu prevede di spendere risorse, già disponibili per 56 milioni ed 800 mila euro, che secondo Brozzi dovrebbero essere impegnati nel raddoppio della tratta Sant’Anna-Ponte San Giovanni, a Perugia, “una delle più frequentate, con circa un treno ogni dici minuti”, nel rinnovo dei binari e nella elettrificazione da completare.

Per Brozzi, però, la parte più interessante e strategica della Fcu riguarda il futuro.
"Dal 2008 – ha spiegato – se il Consiglio regionale e le forze politiche vorranno, la Fcu potrebbe rispondere positivamente alle sollecitazioni che vengono dal Lazio e prendere in gestione la linea ferroviaria Rieti–Terni-Roma, proprio perché la Fcu è la in grado di operare a costi più bassi rispetto a quelli di Trenitalia. Stesso discorso per la vicina Toscana con la linea Siena-Chiusi per la quale sono in atto dei contatti”.

Brozzi ha parlato di una azienda efficiente, con macchine ancora valide, anche se ristrutturate; di passaggi a livello incustoditi (sono ancora 24) per i quali si ipotizzano soluzioni meno costose rispetto ai sottopassi che oggi incontrano problemi di costi, lunghe pratiche burocratiche e spesso la resistenza della gente. A suo giudizio è preferibile ricorrere L'installazione di barriere automatiche a doppia sicurezza (interruzione fisica per chi attraversa e semaforo rosso per i macchinisti) con l’indubbio vantaggio che si potrebbero realizzare tutte entro il 2008.

Sollecitato da una serie di domande, soprattutto dei consiglieri di minoranza (Pietro Laffranco, Fiammetta Modena e Raffaele, Nevi), L'ad di Fcu ha risposto a molti quesiti su situazioni specifiche come la Terni–Cesi, ancora priva di elettrificazione, sul piano d’impresa, sul calo dei passeggeri, sulla possibilità di una futura holding.

Brozzi ha detto che si è registrato un calo di utenze solo nei casi in cui si è avuta interruzione di servizio per oltre due mesi per ammodernare la linea. Ha anche affermato che oggi una holding di tutto il sistema dei trasporti pubblici, su rotaia e su gomma, avrebbe il merito di preparare la costituzione della futura azienda unica dei trasporti regionali.
“Questa scelta introdurrebbe economie immediate, come un’unica direzione e soprattutto il biglietto unico di trasporto per tutte le percorrenze regionali”.

Brozzi che spiegato come negli ultimi anni sono sensibilmente cambiati i flussi dei passeggeri in particolare nell’area di Perugia, “non più verso il centro storico, ma all’interno delle stesse periferie, verso i poli di Fontivegge e San Sisto”, ha aggiunto che è intenzione della Fcu alienare il patrimonio immobiliare non necessario all’esercizio, stimato in circa quattro milioni di euro, per poter migliorare le attuali stazioni e i servizi verso i passeggeri, “oggi particolarmente carenti, a cominciare dalle informazioni ai viaggiatori”.

Questi alcuni dei dati relativi alla Fcu, consegnati alla Commissione:
– dipendenti 195;
– passeggeri annui un milione e 400 mila;
– chilometri percorsi un milione e 701 mila, di cui 356 mila nella Rfi (Rete ferroviaria italiana);
– 108 chilometri la linea storica, San Sepolcro – Terni, inaugurata nel 1915;
– 24 stazioni con l’aggiunta di 28 fermate.
Il piano di risanamento 2005-2007 prevede di ridurre 32 unità lavorative e diverse consulenze on l’adozione di nuove tecnologie. Il bilancio preconsuntivo del 2006 presenta costi per 14,78 milioni di euro a fronte di ricavi complessivi per 14,70 milioni. Manu Mich. – clickmobility.it

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