Tpl, aziende e liberalizzazione

BOLOGNA. TPL: CONFSERVIZI RILEVA "IN EMILIA ROMAGNA A RISCHIO DI ROSSO 8 AZIENDE SU 9

BOLOGNA. TPL: CONFSERVIZI RILEVA "IN EMILIA ROMAGNA A RISCHIO DI ROSSO 8 AZIENDE SU 9

Ieri in città la 39esima assemblea di Confservizi Emilia Romagna, con la partecipazione del ministro per gli Affari regionali Linda LanzillottaGraziano Cremonini ieri ha lanciato l'allarme circa le ulteriori gravi perdite che potrebbero subire le aziende emiliano romagnole

Tre richieste fondamentali che Graziano Cremonini, presidente di Confservizi, ha messo in chiaro ieri  in occasione della 39esima assemblea di Confservizi Emilia Romagna, alla quale ha partecipato anche il ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta.

Tre punti che il presidente ritiene essenziali per il bene delle aziende:
– meccanismi fissi, permanenti di finanziamento per la gestione del  trasporto pubblico locale;
– proseguire nella politica delle aggregazioni;
– considerare le aziende che gestiscono i servizi sempre piu' autonome rispetto alla pubblica amministrazione.

Graziano Cremonini ieri ha lanciato L'allarme circa le ulteriori gravi perdite che potrebbero subire le aziende emiliano romagnole.

"Lo scorso anno 7 su 9 delle nostre aziende hanno chiuso con 10mln euro di passivo – ha sottolineato – quest'anno le condizioni sono ancora peggiori. Il passivo potrebbe aumentare e le aziende potrebbero essere 8 su 9 (in attivo solo L'azienda di Bologna).
"E' necessario L'intervento dello Stato, con Regione ed enti locali con finanziamenti a favore della gestione. Va superata la condizione da cui siamo partiti quest'anno, ovvero abbiamo pertecipato alle gare di appalto con gli stessi soldi".

Necessario anche proseguire "nelle politiche di aggregazione delle aziende che  gestiscono i servizi, completando le fusioni nel settore energetico locale. Un processo gia' avvenuto ad esempio nella Sanita', che deve avvenire anche nel settore dei trasporti. Nove aziende in rosso sono troppe".

"Chiediamo perciò che in Finanziaria vengano inclusi incentivi, anche di tipo normativo o fiscale, a favore degli enti locali affinché possano favorire le aggregazioni" prosegue il presidente di Confservizi Emilia Romagna, che precisa anche che "a livello nazionale e regionale le aziende che gestiscono il servizio pubblico locale, quando si va nella direzione della liberalizzazione dei mercati, e' necessario che le aziende siano sempre piu' imprese autonome, indipendenti rispetto alla pubblica amministrazione, con gestione autonoma e con caratteristiche imprenditoriali utili a dare piu' efficienza e a ridurre i costi. Tutto questo comporta da parte del Parlamento una coerente posizione politica, e cioe' considerare queste aziende come quelle private".

Si deve anche, sottolinea Cremonini, "togliere la penalizzazione alle aziende rispetto al costo dei contratti e dei contributi assicurativi per i dipendenti, che sono superiori del 5-6% rispetto alle realtà private". Per quanto riguarda infine le tariffe, "dovranno coprire tutti i costi, che pure devono essere contenuti". Dove non riscono le tariffe, allora "deve intervenire lo Stato".
Manu Mich. – clickmobility.it

Left Menu Icon