“Lo stanziamento deciso in Finanziaria non basta a evitare una crisi permanente. L’intervento deve essere strutturale e non sporadico. Per la Campania, poi, la mancata attuazione del piano rischia di rallentare un processo di sviluppo avviato negli ultimi anni e che ha dato già risultati molto positivi”
“Senza risorse strutturali il trasporto pubblico locale rischia una grave crisi in tutto il Paese”. E’ il grido di allarme rilanciato con forza dall’assessore ai Trasporti della Regione Campania e Coordinatore per la mobilità della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Ennio Cascetta, nel corso della manifestazione-assemblea aperta, organizzata ieri a Roma da Asstra, Anav (le associazioni delle aziende di trasporto) e Federmobilità (il Forum degli Assessorati di settore), per denunciare lo stato di crisi del comparto.
“Lo stanziamento deciso nella legge Finanziaria in discussione in Parlamento – ha detto Cascetta – pur se finalmente avvia un percorso virtuoso dopo anni di mancate risorse destinate al settore, non basta assolutamente a evitare una crisi permanente, che rischia di far venir meno un servizio essenziale per i cittadini ed il Paese. L’intervento, infatti, deve essere strutturale e non sporadico, ossia limitato al 2008, così come aveva indicato il tavolo di Palazzo Chigi. Per la nostra regione, poi, la mancata attuazione del piano rischia di rallentare un processo di sviluppo avviato negli ultimi anni e che ha dato già risultati molto positivi, grazie a interventi come l’Alta velocità ferroviaria, la metropolitana regionale, l’integrazione tariffaria, solo per citarne i più significativi”.
Il Coordinatore nazionale delle Regioni per la mobilità ha infine spiegato che “nel 2010 i limiti stabiliti dall’Unione europea sull’inquinamento atmosferico atti a rispettare il protocollo di Kyoto saranno ulteriormente irrigiditi rispetto a quelli attuali: se dunque non si rafforzerà e rilancerà finalmente il trasporto pubblico attuando pienamente il piano di sviluppo indicato dal tavolo, i centri urbani delle nostre città rischiano la paralisi, poiché si sarà costretti a chiuderli al traffico per molti più giorni di quanto accade oggi”. Manu Mich. – clickmobility.it