l'avvenimento, assolutamente unico, è aperto a tutte le tecnologie e permette a tutti gli attori della mobilità stradale di condividere i punti di vista e le esperienze, di conoscere l'evoluzione tecnologica ma anche di provare, misurare ed analizzare i progressi compiuti
La sfida Challange Bibendum fa di nuovo tappa quest'anno a Shanghai.
L'evento, realizzato nel 1998 dalla Michelin, si è aperto ieri per chiudere i battenti sabato con gran finale.
Frutto dello sforzo comune di costruttori, produttori di componenti, compagnie petrolifere ed enti che si occupano di energia, L'evento traccia gli scenari futuri della mobilità sostenibile.
L'avvenimento, assolutamente unico, è aperto a tutte le tecnologie e permette a tutti gli attori della mobilità stradale di condividere i punti di vista e le esperienze, di conoscere L'evoluzione tecnologica ma anche di provare, misurare ed analizzare i progressi compiuti.
Uno dei principali temi di Shanghai 2007 è come utilizzare le tecnologie di punta per rispondere alla sempre crescente domanda di mobilità stradale.
Una delle principali sfide per raggiungere una mobilità sostenibile di spicco è rappresentata dalla capacità che dimostreranno di avere i poteri economici in piena crescita, come la Cina e L'India, di trattare L'aumento esponenziale del numero di veicoli a motore e la forte urbanizzazione.
E' proprio questa la principale ragione perchè dopo essersi svolto a Shanghai nel 2004, a Kyoto nel 2005 ed a Parigi nel 2006, lo Sfida Bibendum è tornata a Shanghai nel 2007 da ieri al 17 novembre.
L'evento, accanto alla partecipazione di delegazioni provenienti da 50 Paesi, troviamo i rappresentanti di università e centri di ricerca, istituzioni (dL'Unione Europea L'Agenzia Internazionale per L'Energia fino al World Business Council for Sustainable Development), a conferma di quanto il tema ambientale occupi sempre più rilevanza ed urgenza nelle agende dei governi.
Tanti gli argomenti in discussione nelle diverse tavole rotonde organizzate.
Davanti allo Shanghai Automobile Exhibition Center, ad esempio, sono esposti oltre 100 veicoli, un campionario di tutta la tecnologia disponibile oggi, o domani, per ridurre o eliminare le emissioni inquinanti: ibrido, elettrico, fuel cell e idrogeno. I veicoli sono anche oggetto di test su strada, con valutazione da parte di un team internazionale di esperti, che li giudicheranno sotto il profilo dei consumi, ma anche della guidabilità.
Tra i grandi gruppi presenti, oltre alla padrona di casa Michelin, ci sono Toyota, Ford, Hyundai, Daimler, Psa, Renault, Volkswagen, BMW, General Motors, Bosch e i più importanti costruttori cinesi, come Saic. Grande assente, la Fiat.
A rappresentare L'Italia c'è, però, Magneti Marelli, che espone una Panda e una Chery QQ equipaggiate con AMT, il sistema di gestione elettronica del cambio manuale, attuato idraulicamente. Magneti Marelli è presente in Cina dal 1996, ha investito 75 milioni di euro e oggi possiede un centro di ricerca avanzato e tre stabilimenti, per un totale di 700 addetti.
L'azienda italiana è arrivata in Cina nella fase di transizione dai carburatori ai sistemi di iniezione, che il governo di Pechino ha imposto in tempi molto ristretti
"ora abbiamo accordi con i principali costruttori cinesi e le prospettive di crescita sono altissime – ha spiegato Piero Toselli, amministratore delegato di Magneti Marelli Powertrain -. In particolare, il sistema AMT è molto richiesto perché offre la facilità di uso di un cambio automatico, a un prezzo molto più basso, con consumi ed emissioni minori".M. Gio M. – clickmobility.it