Ataf: "L’azienda conscia di aver agito nel rispetto della legge ribadisce ulteriormente la propria disponibilità ad affrontare tutte le questioni aperte"

FIRENZE. ATAF RENDE NOTO IL RAPPORTO DEL MINISTERO ECONOMIA E FINANZE SULLA SITUAZIONE AZIENDALE

FIRENZE. ATAF RENDE NOTO IL RAPPORTO DEL MINISTERO ECONOMIA E FINANZE SULLA SITUAZIONE AZIENDALE

La considerazione dell'azienda punta ai temi che “sono stati considerati 'una bufala' da parte dei sindacati, e sulla base dei quali le Rsu hanno deciso di interrompere la trattativa in corso”

Ataf rende noti i passaggi rilevanti del rapporto del Ministero dell’Economia e delle Finanze riguardo ai temi che "sono stati considerati 'una bufala' da parte dei sindacati, e sulla base dei quali le Rsu hanno deciso di interrompere la trattativa in corso".

"L’azienda – spiegano in Ataf -, conscia di aver agito nel rispetto della legge dello Stato con il senso di responsabilità che le è dovuto, ribadisce ulteriormente la propria disponibilità ad affrontare tutte le questioni aperte".

Gli accertamenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze “hanno posto in evidenza – si legge nella relazione – irregolarità e carenze (…). Si affida, pertanto, all’iniziativa di codesta Società (Ataf, ndr) l’adozione dei provvedimenti idonei all’eliminazione delle criticità rilevate”.

“Un esemplare della relazione ispettiva viene (…) trasmesso alla competente Sezione di Controllo della Corte dei Conti in conformità al disposto di cui all’art. 60, comma 5, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165”. L’art. 60 recita nei punti che interessano Ataf: comma 3: “Gli enti pubblici economici e le aziende che producono servizi di pubblica utilità (…) sono tenuti a comunicare alla Presidenza del Consiglio (…) il costo annuo del personale comunque utilizzato”. (…) comma 5: “Il Ministero del tesoro (…) dispone visite ispettive, a cura dei servizi ispettivi di finanza del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato (…) per la valutazione e la verifica delle spese, con particolare riferimento agli oneri dei contratti collettivi nazionali e decentrati, denunciando alla Corte dei conti le irregolarità riscontrate. Tali verifiche vengono eseguite presso le amministrazioni pubbliche, nonché presso gli enti e le aziende di cui al comma 3”.

La sussistenza della giurisdizione della Corte dei conti in merito ai rilievi fatti ad Ataf nella relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze è affermata nella sentenza 3008/2005 del 30/12/2005 emessa dalla Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio, sulla quale si è espressa la medesima Corte. In tale sentenza, nell’affermare la sussistenza della giurisdizione della Corte dei Conti, le Sezioni Unite hanno sottolineato che a prescindere dalla natura, pubblica o privata, del soggetto ciò che ha rilevanza risulta essere la natura oggettivamente pubblica delle risorse finanziarie utilizzate e la funzionalizzazione dell’attività stessa a fini di pubblico interesse.

Prosegue la relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze su Ataf: “Si rimane in attesa di conoscere l’esito delle iniziative intraprese da codesta Società per sanare le situazioni di rilievo emerse dall’ispezione”.

Descrizione sintetica del rilievo:

* Illegittima erogazione di indennità accessorie, in contrasto con quanto previsto dalla contrattazione nazionale di settore, liquidate in base al parametro delle presenze in servizio del personale e non per il raggiungimento di obiettivi specifici di produttività, preventivamente individuati – riferimenti normativi: art. 6 CCNL Autoferrotranviari 27.07.1997; Art. 3 CCNL Autoferrotranviari 27.11.2000

* Illegittima riduzione dell’orario di lavoro con mancato rispetto della disciplina nazionale sulla materia – riferimenti normativi: Art. 6 CCNL Autoferrotranviari 27.11.1997

In particolare la relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze mette in risalto che “l’art. 6 del CCNL del 27/11/2000 ribadisce nuovamente l’obbligo di adeguamento a livello aziendale, ove sussista ancora un regime d’orario inferiore a quello nazionale (…). Per quanto concerne gli autisti (di Ataf, ndr) si prevede un orario medio di 6,36 ore in n. 17 settimane (…). Si può determinare l’orario settimanale in circa 35 ore. E’ possibile, pertanto, segnalare il mancato adeguamento del regime orario alle 39 ore previste dai contratti nazionali. Questo fatto comporta un’illegittima riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione”.
Infine le conclusioni del rapporto: “La principale voce di costo da mettere sotto controllo è quella del personale, poiché l’attuale tendenza non è sostenibile nel medio periodo, come ampiamente documentato (…). Appare ineludibile, inoltre, rivedere l’insieme degli accordi aziendali e, soprattutto, di quelli che presentano dei contenuti assolutamente anacronistici ed in contrasto con la contrattazione di livello nazionale, poiché permettono l’erogazione d’emolumenti generalizzati, non collegati ad un’effettiva valutazione di produttività e legittimano situazioni lavorative non compatibili nel contesto di un’azienda di servizio pubblico, che fruisce d’importanti contributi statali per il finanziamento della spesa di personale”.
Il 3 ottobre 2007 la Corte dei conti – Procura regionale per la Toscana, ha notificato ad Ataf il provvedimento delegando la Guardia di Finanza ad acquisire “tutta la documentazione ed ogni informazione utile ai fini dell’accertamento del danno erariale e dell’individuazione dei responsabili”.Manu Mich. – clickmobility.it

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