La nuova stazione sarà un condensato di città, sia per gli usi sia per l’organizzazione degli spazi interniObiettivo del progetto è ricostruire la maglia urbana interrotta dalla ferrovia
Arata Isozaki è il vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito (giugno 2007) dal Gruppo Ferrovie dello Stato per predisporre il progetto architettonico per il completamento della Stazione Centrale di Bologna.
Obiettivo del concorso era la progettazione di una nuova centralità urbana, una “porta di accesso qualificata, funzionale ed integrata per la città di Bologna e per il sistema metropolitano e regionale”, attraverso la realizzazione di un nuovo complesso integrato di stazione come il fulcro della mobilità in cui convergono i traffici ferroviari nazionali e internazionali, l’Alta Velocità, quelli regionali e metropolitani e il trasporto pubblico urbano. Altro
punto focale del progetto era la realizzazione dell’integrazione, attraverso nuovi edifici di alta qualità architettonica e nuovi percorsi di collegamento, di parti di città finora separate dalla ferrovia: il centro storico e il quartiere della Bolognina.
Il progetto vincitore, selezionato da una giuria internazionale presieduta dall’architetto Gae Aulenti, è stato presentato oggi dall’amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti al sindaco di Bologna Sergio Cofferati, al presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e alla stampa.
Il progetto di Isozaki si propone di ricostruire la maglia urbana interrotta dalla ferrovia. La nuova stazione è intesa come un condensato di città, sia per gli usi sia per l’organizzazione degli spazi interni. La scelta del progetto è realizzare tutti gli edifici di pari altezza, rapportata a quella delle costruzioni circostanti, senza edifici emergenti e senza segnalare in modo particolare l’accesso verso Piazza XX Settembre, limitandosi al recupero dell’edificio esistente.
Il complesso della nuova stazione è formato da diversi elementi volumetrici articolati in modo da ospitare tutte le funzioni previste: i singoli volumi si rapportano in altezza ed estensione dei fronti alla maglia urbana circostante.
La complessità del tema viene lucidamente affrontata e risolta individuando parti con ruoli precisi e forme differenziate. E’ di particolare interesse la soluzione che riguarda l’edificio d’angolo, progettato per diventare uno dei tre ingressi alla stazione, assieme all’ingresso dalla stazione storica. Il terzo accesso, collocato su Ponte Matteotti, contribuisce a valorizzare l’asse stradale storico conferendogli una nuova funzione.
L’edificio che affaccia sul nuovo comparto ex mercato ortofrutticolo è interessante per le funzioni e per il raccordo con la nuova stazione ed assume un peso adeguato al ruolo urbano attribuitogli.Arata Isozaki inizia la sua attività professionale nel 1954 presso lo studio di Kenzo Tange. Nel 1963 fonda la Arata Isozaki & Associates che vanta ormai una carriera quarantennale e la realizzazione di oltre trecento edifici in tutto il mondo. Tra le sue opere il Palahockey di Torino insieme ad Arup (2006), il progetto per la nuova entrata del centro culturale Caixa Forum (1998) e il palazzo dello sport Saint Jourdi (1991) a Barcellona, la stazione di Ueno a Tokyo (1988), lo Ohio Museum of Science and Industry (2000), la Concert Hall di Nara Giappone (1998), il Padiglione di Cultura Giapponese a Cracovia in Polonia (1994).Il Gruppo di progetto comprende anche Ove Arup & Partners International Ltd, la società di ingegneria fondata nel 1946 da Sir Ove Arup, cresciuta e sviluppata in un gruppo internazionale e interdisciplinare, con oltre 7.000 collaboratori in tutto il mondo, 70 studi nei cinque continenti, coinvolta contemporaneamente in 8.000 progetti in oltre 10 paesi. Fa parte del gruppo anche lo studio italiano M+T & Partners.
Il progetto…
Una Piastra, un Tubo e un’Isola sono i tre elementi che ospitano le funzioni di stazione. La Piastra è la stazione ponte, volume centrale di passaggio: una nuvola a bassa quota, cortina di nebbia posatasi dietro la stazione. Una serie di corti interne vetrate e bucate hanno la funzione di portare e diffondere luce all’interno della scatola e sotto, verso i binari. La scatola è un grande spazio commerciale su due livelli, con il secondo ad altezze diverse che offrono spazi variati, terrazze; uno spazio articolato come quello dei centri storici. All’interno una sala polifunzionale multiuso. Il bianco è il colore dominante: intonaco all’esterno, tetto coperto da ghiaia, resine bianche per gli interni.
Il Tubo funziona da collegamento tra la Piastra e l’Isola. Si sviluppa su due livelli come ponte intermodale, il movimento è garantito da tapis roulant che attraversano spazi commerciali.
L’Isola è l’edificio che si affaccia sulla nuova sede comunale e si integra con il passaggio del people mover. Ospita la centrale termica. Fornendo energia pulita, l’Isola è il cuore discreto e funzionale dell’intero progetto, poiché lo alimenta. La centrale elettro-termica è in grado di soddisfare tutte le esigenze della stazione.
Punto significativo del progetto è la nuova hall di ingresso – Hotel. L’edificio ad angolo, che si affaccia su Piazza XX Settembre, sarà ristrutturato e trasformato in albergo ai piani superiori. Il piano terra collega la Stazione alla Piastra e all’albergo attraverso un percorso coperto. L’attuale edificio sarà conservato per rispettare il contesto e le sue relazioni attuali. L’ampliamento superiore sarà realizzato con nuova struttura in vetro e acciaio arretrata per creare terrazzi panoramici e suite di lusso dell’albergo.
Il progetto comprende anche la riqualificazione di alcune aree ferroviarie.
Manu Mich. – clickmobility.it