Roma. Sciopero tpl: confermato lo stop per il 10 novembre a sostegno vertenza per la firma del nuovo CCNL unico della Mobilità

Roma. Sciopero tpl: confermato lo stop per il 10 novembre a sostegno vertenza per la firma del nuovo CCNL unico della Mobilità

Trasporto pubblico locale, ferroviario e servizi scioperano L'intera giornata del 10 novembre (treni fermi dalle ore 21.00 del 9 novembre). Quella del 10 novembre é la terza giornata di sciopero,

Trasporto pubblico locale, ferroviario e servizi scioperano L'intera giornata del 10 novembre (treni fermi dalle ore 21.00 del 9 novembre).

Quella del 10 novembre é la terza giornata di sciopero, successiva alle due iniziative del 9 maggio e del 7 luglio, a sostegno della vertenza per il Contratto unico della Mobilità, nel quale confluiscono, per il rinnovo, gli attuali CCNL delle attività ferroviarie e del trasporto pubblico locale, entrambi scaduti il 31 dicembre 2007.

Questo sciopero, inizialmente proclamato per il 13 ottobre, è stato successivamente differito al 10 novembre. I sindacati hanno infatti accolto l’invito al differimento chiesto dalla Commissione di Garanzia e motivato dalla pesante situazione che si era creata in quelle settimane nel  sistema dei trasporti per la nota crisi Alitalia.

In quell’occasione, le organizzazioni sindacali sottolinearono alle controparti, al Governo e alla Conferenza Stato-Regioni il senso di responsabilità con il quale decidevano di rinviare l’azione di lotta di circa un mese, auspicando che il maggior tempo messo a disposizione dal rinvio  consigliasse a tutti un atteggiamento altrettanto responsabile ed utile per avviare finalmente il negoziato contrattuale e risolvere la vertenza.

"Il Governo è rimasto silente, nonostante, fin dalla metà di ottobre, il sindacato avesse nuovamente sollecitato l’esecutivo ad intervenire con misure a sostegno delle politiche di settore, ivi compresi gli interventi necessari a sbloccare i contratti scaduti – spiegano in un comunicato unitario le segreterie nazionali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, UGL Trasporti, ORSA Trasporti, FAISA e FAST -.
Dal canto loro, le Regioni, invece di svolgere il ruolo programmatorio e di regolazione nei confronti degli Enti Locali e  delle aziende di trasporto locale, hanno finito per aggravare ulteriormente la situazione, destinando spesso ad altre voci di spesa le risorse aggiuntive ricevute dallo Stato per effetto degli accordi  sottoscritti per il T.P.L. e della Legge Finanziaria dello scorso anno.
Le associazioni datoriali, infine, si sono attardate in convegni e riunioni dei loro organismi per ribadire la indisponibilità all’apertura del tavolo negoziale, disconoscendo il diritto dei lavoratori al Contratto ed al giusto adeguamento economico del salario all’aumentato costo della vita anche dinanzi alla grave crisi finanziaria esplosa recentemente".

Tutto questo è inaccettabile:  non  si può continuare a chiedere esclusivamente a lavoratori e Sindacati quell’atteggiamento responsabile che nessuno degli altri attori di questa vicenda contrattuale ha finora dimostrato di possedere.

"Se la vertenza si inasprisce, la causa principale è, ad oggi, l’arrogante atteggiamento delle controparti datoriali e questo colpevole e perdurante silenzio delle istituzioni – proseguono i sindacati -.
Controparti datoriali che hanno finora rifiutato il confronto per ragioni di metodo prima ancora che di merito, e che sembra non vogliano accettare l’idea stessa di un Contratto unico della Mobilità, nonostante risalga ormai ad un anno fa l’accordo raggiunto in tal senso presso il Ministero del Lavoro tra tutte le organizzazioni sindacali e tutte le associazioni datoriali del settore".

"Il CCNL unico della Mobilità – si legge ancora nel comunicato – è la sola risposta concreta che si può dare oggi, per un rilancio del settore, per dare risposte organiche alle crisi aziendali, alla necessità di maggiore trasporto sociale, alla mobilità sostenibile nelle aree metropolitane, alla tutela del lavoro, alla stabilizzazione dei precari e dei giovani, all’adeguamento del salario, attraverso la creazione di un mercato regolato e di una concorrenza reale, ma che tenga conto dei bisogni dei cittadini e dei sacrosanti diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto ferroviario, del trasporto pubblico locale e dei servizi".Manu Mich. – clickmobility.it

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