L’Italia “a mezzo servizio” vista dai cittadini, tra tutele disattese e liberalizzazioni frenate

ROMA. OTTAVA RELAZIONE CITTADINANZATTIVA SUI SETTORI DI PUBBLICA UTILITA'

ROMA. OTTAVA RELAZIONE CITTADINANZATTIVA SUI SETTORI DI PUBBLICA UTILITA'

Il settore dei trasporti non fa registrare alcuna novità sostanziale, da anni i disservizi sono sempre gli stessi e non ci sono segnali di miglioramentoPer il trasporto ferroviario in evidenza le segnalazioni sui ritardi, sui costi elevati del servizio, sulla scarsa pulizia dei convogli e sulla carenza di informazione

Maglia nera al settore delle telecomunicazioni che, per il secondo anno consecutivo, si colloca in testa ai servizi più criticati dai cittadini. Su 100 reclami, infatti, 28 riguardano le tlc, nel 2003 erano 14. Se la telefonia chiama, la P.A. risponde: al secondo posto nella lista nera, le tante facce della pubblica amministrazione sommano il 21% delle segnalazioni, +9% rispetto al 2006, a testimonianza di come stiano peggiorando velocemente i rapporti tra cittadini e amministrazione, sia centrale che locale. Seguono i servizi bancari (10% sul totale delle segnalazioni, -2% rispetto al 2006), e i settori dell’energia e dei trasporti (rispettivamente 9% e 8% sul totale delle segnalazioni, come un anno fa).
In crescita i servizi locali (6% sul totale delle segnalazioni) così come il settore delle assicurazioni (6% sul totale, +1% rispetto al ‘06).

In calo le segnalazioni in tema di servizi postali (4% sul totale, – 1% rispetto al ‘06). Aumentano, in ultimo, le segnalazioni riguardanti i prodotti (8% delle segnalazioni, +6% rispetto al ‘06). A fotografare lo “stato dell’arte” dei servizi pubblici in Italia gli stessi cittadini, attraverso le segnalazioni raccolte ed elaborate nella ottava Relazione Pit Servizi di Cittadinanzattiva, nella quale trovano spazio oltre 30 proposte di carattere generale e specifiche per ciascun settore. La relazione, presentata ieri a Roma fa riferimento alle oltre 6640 segnalazioni giunte da gennaio a dicembre 2007 a Pit Servizi, il servizio di consulenza, informazione e tutela di Cittadinanzattiva nell’ambito di P.A. e servizi di pubblica utilità.

Il settore dei trasporti, che corrisponde L'8% sul totale delle segnalazioni, non fa registrare alcuna novità sostanziale, da anni i disservizi sono sempre gli stessi e non vi è alcun segnale di miglioramento. Per il trasporto ferroviario in evidenza le segnalazioni sui ritardi, sui costi elevati del servizio, sulla scarsa pulizia dei convogli e sulla carenza di informazione in caso di ritardi/soppressione/guasto del treno. Per il trasporto aereo i disservizi hanno riguardato principalmente cancellazione voli & overbooking per i servizi di volo, e smarrimento/ritardo bagagli per i servizi aeroportuali.

“I dati denunciano lo scarto tra i diritti riconosciuti sulla carta e l’enorme sforzo che spesso bisogna fare per metterli in pratica – commenta il vice segretario generale di Cittadinanzattiva Gustino Trincia -. I cittadini chiedono tutela dei diritti effettiva e non di facciata, liberalizzazioni vere e non solo buoni propositi lontani dal realizzarsi”.
“Sull’effettiva applicazione di provvedimenti a vantaggio dei consumatori valuteremo l’operato dei nuovi Governo e Parlamento. Ad oggi, il bilancio delle lenzuolate di Bersani è inevitabilmente in chiaroscuro specie in quei settori caratterizzati dall’assenza di sistemi di controllo efficaci e sanzioni adeguate atte a contrastare la violazione di norme a tutela dei cittadini, sempre più animati dal tentare la strada della class action”.

Al di là dei singoli settori, le segnalazioni nel loro insieme evidenziano che i diritti più disattesi sono il diritto alla tutela (21%), all’informazione (20%) e alla qualità (20%). Seguono le violazioni del diritto all’equità contrattuale (13%), alla trasparenza (8%), alla sicurezza (6%), alla sostenibilità economica (4%), al servizio (4%), alla scelta (3%) e alla partecipazione civica (1%).
In particolare, per il singolo cittadino viene meno ogni possibilità concreta di tutela allorché deve sostenere costi troppo alti (ad es. azione legale per inesattezza nelle bollette dell’acqua), oppure l’azione da intraprendere è troppo complessa (ad es. ricorso al Tar a causa di accesso negato agli atti) o i lunghi tempi di attesa renderebbero inefficace l’azione stessa (l’esigenza impellente di rinegoziare i mutui si scontra con i tempi lunghi di una causa volta a riconoscere quanto affermato dalla “Bersani II”).Manu Mich. – clickmobility.it

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