Sviluppo della rete su oltre 300 chilometri e una proposta di investimenti per 20 milioni di euro da qui al 2018

Reggio Emilia. BiciPlan: un nuovo strumento che aiuta a pianificare e progettare le reti ciclabili

Reggio Emilia. BiciPlan: un nuovo strumento che aiuta a pianificare e progettare le reti ciclabili

Gandolfi: “Previste tre ‘tappe’, con proposte di investimento ed indicazioni circa le priorità di intervento, la complessità, le criticità da risolvere, i criteri di progettazione e costruzione con attenzione alle diverse tipologie di utenza, dai bambini agli anziani”

Una rete di 145 chilometri di ciclabili è un risultato importante, che pone Reggio in vetta alle classifiche nazionali dedicate alla mobilità sostenibile.

“E'  segno di uno sviluppo significativo, dato che nel 2004 la rete era di 80 chilometri – sottolinea il sindaco Graziano Delrio -.
Oggi a Reggio il 60% dei trasporti casa-scuola avviene su bici o su mezzi pubblici, risultato di una cultura che va radicandosi ed estendendosi, e il BiciPlan che presentiamo è uno strumento che ci aiuta a pianificare e progettare le nostre ciclabili, con criteri di sempre maggiore sicurezza e facilitazione nell’uso, affinché la bicicletta entri sempre di più nel nostro stile di vita.
Non criminalizziamo l’auto vogliamo però proporre e incentivare mezzi di mobilità alternativi e al passo con l’Europa”.

Quella del BiciPlan è una novità interessante. Il Piano ciclistico del Comune di Reggio, illustrato ieri dall’assessore alla Mobilità Paolo Gandolfi e dall’architetto Matteo Dondé, curatore del piano insieme con l’architetto Carlo Molteni, definisce nel dettaglio un documento di pianificazione e progettazione della rete delle piste ciclabili da qui al 2018.

“Sono previste – ha detto l’assessore Paolo Gandolfi – tre ‘tappe’, attraverso le quali si pianifica una rete di 300 chilometri, con proposte di investimenti fra i 20 e i 25 milioni di euro. In media un livello di investimenti di 1,5 milioni all’anno. Tempi e investimenti sono la principale novità del BiciPlan. In ciascuna delle tre fasi, inoltre, sono indicate priorità di intervento, complessità e criticità da risolvere, criteri di progettazione e costruzione con attenzione alle diverse tipologie di utenza, dai bambini agli anziani. Linee di sviluppo, che riguardano anche servizi di grande rilievo a supporto dell’uso della bicicletta come PedalaRe, i cui punti di noleggio saliranno a 13; le azioni di contrasto al furto della bici e l’esperienza del BiciBus, un made in Reggio che fa scuola”.

Il BiciPlan, ha spiegato Matteo Dondè, indica 12 ciclovie radiali principali, per una lunghezza complessiva di 125 chilometri (circa il 70 per cento è già realizzato), tre percorsi ad anello (circonvallazione, prima fascia urbana e quartieri più esterni) che incrociano le radiali e sette percorsi verdi (o greenway).
La progettazione e realizzazione del sistema ciclabile cittadino è divenuta parte integrante della più ampia pianificazione dei trasporti e della mobilità elaborata dal Piano urbano della mobilità (Pum), rispetto alla definizione delle infrastrutture, delle attività promozionali e degli investimenti.

Obiettivo della costruzione di una rete ciclabile strategica non è individuare pochi e grandi itinerari a completamento delle opzioni di mobilità, ma piuttosto individuare un sistema di collegamenti locali tra le diverse polarità cittadine – luoghi di aggregazione, lavoro, servizi e luoghi della quotidianità e insediamenti abitativi – omogeneo e puntualmente integrato.

La progettazione della rete seguirà i seguenti criteri:
– attrattività, intesa come rilevanza delle polarità servite, con particolare riferimento agli spostamenti sistematici quotidiani casa – lavoro – scuola e alla valorizzazione del sistema delle qualità;
– continuità, da intendere come elemento che condiziona la scelta progettuale non tanto del tracciato, quanto della soluzione tecnica da adottare per garantire sempre omogenee condizioni di sicurezza e comfort su tutto l’itinerario;
– riconoscibilità dei percorsi ciclabili, non solo da parte dei ciclisti ma anche dei conducenti dei veicoli a motore, che devono adeguare il loro comportamento di guida con particolare attenzione ai ciclisti –  per questo il Biciplan prevede lo sviluppo di un’apposita segnaletica –
– brevità, intesa come razionalità ed efficienza dei tracciati che devono evitare, per quanto
possibile, l’utilizzo di percorsi indiretti e tortuosi solo perché di più facile realizzazione.

La realizzazione della rete seguirà dunque le disposizioni contenute in un manuale realizzato appositamente per garantire il rispetto di tali criteri e definire le specifiche modalità di intervento e scelta sulla base dei contesti urbanistici e viari in cui i percorsi di inseriscono: disponibilità di spazio, funzioni stradali, caratteristiche del traffico, contesto edilizio.
In particolare il manuale indirizza la pianificazione indicando in quali casi vanno privilegiate soluzioni in sede propria, soluzioni su carreggiata, compresenza o meno pedoni, organizzazione degli attraversamenti e degli incroci, disposizione di una segnaletica dedicata.

per saperne di più…M. Gio M. – clickmobility.it

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