La discussione sul tpl

Perugia. Trasporto pubblico locale: oggi in Consiglio regionale mozione su "Holding Tpl e mobilità alternativa

La mozione sbarca in Consiglio il giorno successivo alla  notizia che il “biglietto unico” (da 70 minuti, per i treni delle ferrovie e della Fcu, più i mezzi dell'Atam, Acap e Minimetrò) previsto dagli accordi con Trenitalia verrà da quest'ultima società disdettato

Il trasporto pubblico locale oggi L'ordine del giorno del Consiglio regionale.
La discussione sarà incentrata sulla mozione presentata dai consiglieri regionali del Partito democratico Giancarlo Cintioli, Gianluca Rossi, Luigi Masci, Paolo Baiardini, Fabrizio Bracco, Eros Brega, Mara Gilioni, Enzo Ronca e Franco Tomassoni, avente come oggetto: "Trasporti pubblici locali – Holding Tpl e mobilità alternativa".

La mozione arriva in consiglio L'indomani della notizia che il "biglietto unico" (da settanta minuti, per i treni delle ferrovie e della Fcu, più i mezzi delL'Atam, Acap e Minimetrò) previsto dagli accordi con Trenitalia verrà da quest'ultima società disdettato.

In una nota, Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l’Umbria) spiega che “Trenitalia sancisce, di fatto, il fallimento della sperimentazione e recede dal medesimo con una lettera comunicata ai partner lo scorso 21 ottobre. L’articolo 6 dell’accordo, infatti, – spiega Lignani – stabilisce il riparto degli introiti e si basa su ‘dati passeggeri’ reali (riferiti al 2006) per quanto concerne alcuni vettori e su passeggeri ‘presunti’ per quanto riguarda il Minimetrò”.

“Un accordo che già in passato denunciammo come iniquo, – aggiunge – ma che oggi è certificato nella sua insostenibilità dal recesso di una delle <ziende su ferro. Trenitalia e Fcu (Ferrovia centrale umbra), infatti, ricevono ai sensi dell’accordo rispettivamente 155mila euro e 170mila euro, di fatto inasprendo la pressione tariffaria sui propri utenti senza ricevere maggiori introiti. La Minimetrò Spa riceve invece 1milione720mila euro su un traffico passeggeri che si sta dimostrando non solo virtuale, ma completamente lontano dalla realtà”.
Per Lignani “il fallimento del Piano urbano di mobilità e del ‘Biglietto unico’ è quindi sotto gli occhi di tutti e bene farebbe la Fcu a denunciare anch’essa un accordo che la sta ulteriormente penalizzando rispetto alle politiche di mobilità messe in atto, per paradosso, proprio dal suo unico azionista, la Regione, che foraggia attraverso la sperimentazione e con soldi pubblici i suoi concorrenti”.
“Il futuro di un’azienda o di una holding unica – conclude Lignani – deve pertanto essere vincolato ad un accordo virtuoso che non penalizzi territori o aziende storiche, ma tagli al contrario carrozzoni e vertici, che una volta di più servono a fare clientela politica e non sostengono invece le necessità legittime degli utenti”.Manu Mich. – clickmobility.it

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