Mingardi: “Il Pum presenta due connotazioni importanti: quella temporale (ha una scadenza ventennale, sino al 2027, con una tappa intermedia fissata nel 2017) e quella territoriale (in quanto non riguarda solo il Comune di Venezia, ma anche i sette comuni, ad esso confinanti”
Battesimo del fuoco per il Pum, il Piano Urbano della Mobilità messo a punto dal Comune di Venezia con la collaborazione del Centro studi sul traffico di Pietro Gelmini. Il Piano è stato infatti presentato ieri mattina, al Vega, dall’assessore comunale alla Mobilità, Enrico Mingardi, ad amministratori pubblici e rappresentanti di categorie, associazioni, ordini professionali, istituzioni.
“Oggi – ha sottolineato Mingardi – apriamo un confronto con tutti i soggetti interessati, su quello che noi consideriamo una proposta di progetto, che può essere ancora migliorata col contributo di tutti. Il Pum presenta anzitutto due connotazioni importanti: quella temporale (ha infatti una scadenza ventennale, sino al 2027, con una tappa intermedia significativa, però, fissata già a metà del suo cammino, nel 2017) e quella territoriale (in quanto non riguarda solo il Comune di Venezia, ma anche i sette comuni, ad esso confinanti, di Dolo, Marcon, Martellago, Mira, Mogliano, Quarto d’Altino e Spinea, di cui sono stati considerati i relativi Piani regolatori)”.
“Obiettivo-guida del Piano – ha spiegato il professor Gelmini – è quello di ottemperare alle disposizioni contenute nel protocollo di Kyoto, che prevedono, entro il 2020, una riduzione dei gas serra del 20%, che sono in gran parte dovuti proprio alle emissioni dei veicoli. Per centrare questa finalità bisognerà per prima cosa potenziare il trasporto pubblico, sia per quanto riguarda il sistema ferroviario metropolitano di superficie, con la realizzazione delle nuove stazioni di ‘Gazzera’, ‘Olimpia’, ‘Marocco’, Mestre porta Ovest’ e ‘Mestre porta Est’, dotate di parcheggi d’interscambio modale, sia per quanto concerne il tram, con nuove linee, oltre a quelle già ora previste, che arrivino sino al nuovo ospedale, in via Torino, in via Bissuola, in via Castellana, in via Miranese”.
Un altro dei punti pregnanti del progetto è la proposta di interramento della Tangenziale, che dovrebbe inoltre essere declassata a strada urbana. La decongestione del centro di Mestre sarà inoltre favorita dalle nuove opere di attraversamento previste: dalla Vallenari-bis al bypass di Campalto, dal raddoppio del cavalcavia di San Giuliano alla realizzazione della strada dei Bivi. Riguardo a Venezia il Pum prevede che il traffico turistico sia bloccato a San Giuliano e ai Pili: il centro storico si raggiungerà in vaporetto, attraverso il Canal Salso, o in tram, che arriverà a San Basilio, passando per Piazzale Roma. I parcheggi di Piazzale Roma saranno invece riservati ai residenti. Rispetto ad un totale di 1240 milioni di euro di opere già previste e in gran parte finanziate, il Pum prevede opere aggiuntive per 466 milioni di euro. Esso permetterà però di risparmiare 47.000 tonnellate di carburante, di ridurre l’ossido di carbonio, ogni anno, di 150.000 tonnellate, di ridurre il traffico nel centro di Mestre del 40%.M. Gio M. – clickmobility.it