Zanchini: “La fotografia scattata con questa indagine evidenzia come la situazione dei ritardi sia una condizione cronica del servizio ferroviario”  

Roma. Treni pendolari? Attendere prego: i risultati della campagna Pendolaria

Roma. Treni pendolari? Attendere prego: i risultati della campagna Pendolaria

Con la campagna Pendolaria, più di 1400 convogli sotto stati posti sotto esame dall’11 al 14 novembre da Legambiente in 9 città italianePiù di un terzo dei treni (37%) ritarda più di 5 minuti: a Palermo il primato con quasi metà dei treni (48%) in ritardo, seguono Napoli (47%) e Milano (43%)

Più di 3 volte su 10 i treni pendolari si fanno attendere più di 5 minuti. A Palermo quasi la metà dei convogli (48%) arriva in ritardo e la stessa sorte tocca ai pendolari di Napoli costretti ad aspettare il treno più o meno una volta su due (47%). Poco distanti nella classifica dell’attesa Milano con oltre il 43% dei treni che sforano i 5 minuti, Roma (42%) e Bologna con quasi il 40%.

E’ quanto emerge dai risultati di un’indagine di Legambiente su oltre 1400 treni “pendolari” in arrivo nelle stazioni di Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Dall’11 al 14 novembre, nella fascia oraria che va dalle 7 alle 10.00 del mattino circa, i volontari di Legambiente hanno tenuto sotto controllo gli arrivi in stazione nell’ambito di “Pendolaria”, la campagna che punta i riflettori sui problemi di chi viaggia in treno e sulla necessità di un rilancio del trasporto ferroviario locale.

I dati sono stati rilevati prendendo come orario d’arrivo l’effettiva discesa del passeggero dal treno, diversamente da quanto previsto dal criterio applicato in tutta Europa per cui è l’orario d’arrivo del treno sul marciapiede quello che conta. Il rilevamento però, coerentemente con criteri condivisi dal Gruppo Ferrovie dello Stato con le Associazioni dei Consumatori nell’ambito di un apposito tavolo di confronto sulla puntualità, ha preso in considerazione solo i ritardi superiori ai 5 minuti. Ebbene dei 1438 treni monitorati 534 sono arrivati con oltre 5 minuti di ritardo. Primato negativo a Palermo con il 48% dei convogli fuori orario seguita da Napoli con oltre il 47%. Ma anche risalendo lo Stivale la situazione non migliora molto. A Milano arriva oltre l’orario previsto il 43% dei treni mentre a Roma e Bologna, rispettivamente il 42% e il 36,9%. Problemi di puntualità anche per i treni in arrivo a Genova, dove sfora i 5 minuti oltre un convoglio su 3 (36,33 %) seguita da Verona con quasi il 34% dei treni in ritardo di 6 minuti.

Mediamente i convogli che viaggiano sulle tratte pendolari accumulano più di un quarto d’ora di ritardo (15,64 minuti) con picchi di quasi 20 minuti. A Palermo il ritardo medio accumulato dai treni è di 18,81 minuti e sempre al capoluogo siciliano appartiene il primato del treno più ritardatario della settimana di monitoraggio: il 12 novembre l’Espresso partito da Palermo e diretto a Roma Termini ha accumulato lungo tutto il tragitto ben 170 minuti di ritardo. Il 2008 doveva essere un anno di svolta per il trasporto pendolare italiano e invece le risorse messe a disposizione da Stato e Regioni riescono a malapena a garantire i servizi essenziali.

“La fotografia scattata con questa indagine evidenzia come la situazione dei ritardi sia una condizione cronica del servizio ferroviario – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile nazionale Trasporti di Legambiente – dovuta in gran parte alla scarsità dei treni a disposizione soprattutto negli orari di punta. Potenziare il trasporto su ferro rappresenta la miglior soluzione per decongestionare le nostre città dal traffico e ridurre emissioni di gas serra e gli incidenti ma è impossibile farlo senza risorse. Nuovi treni migliorerebbero la situazione del sovraffollamento che, a parte alcuni episodi di maltempo, è la causa principale dei ritardi. Non possiamo pensare di convincere le persone a lasciare a casa l’auto se in treno impiegano più tempo e incontrano condizioni di disagio. Per questo chiediamo che venga finanziato il progetto per l’acquisto dei 1000 nuovi treni – ha concluso Zanchini -. E’ urgente un intervento che Governo e Regioni  non possono più rimandare”.Manu Mich. – clickmobiliy.it

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