Tir e auto mantengono ben salda la “maglia nera” di maggiori produttori di CO2, ma i dati sono allarmanti. I mezzi su gomma producono sette volte l’effetto serra degli aerei (la cui crescita di inquinamento dal 2000 a oggi è limitata al 3%)
L'influenza del settore dei trasporti sulla temperatura globale è destinato ad aumentare notevolmente nei prossimi anni.
Da qui al 2050 il settore trasporti si presume potrebbe quadruplicare le emissioni di CO2.
Di questo passo la mobilità diventerà la principale responsabile della “febbre” del globo. La preoccupante stima arriva dal Centre for International Climate and Environmental Research (CICERO) di Oslo, che ha catalogato le emissioni generate dalle tipologie di mobilità su aria, strada, acqua e ferrovie, con relativi calcoli su quanto incideranno sul clima in futuro.
Lo studio è stato effettuato nelL'ambito del progetto Ue – QUANTIFY – Quantifying the Climate Impact of Global and European Transport Systems -, e i risultati sono pubblicati nella rivista Atmospheric Environment
Tir e auto mantengono ben salda la “maglia nera” di maggiori produttori di CO2, ma i dati sono allarmanti. I mezzi su gomma producono sette volte l’effetto serra degli aerei (la cui crescita di inquinamento dal 2000 a oggi è limitata al 3%).
"Il trasporto su strada incide maggiormente sul sistema ambientale e probabilmente continuerà a farlo in futuro – ha spiegato lo scienziato Jan S. Fuglestvedt -. Le emissioni di Co2 sono il principale imputato. Gli scienziato ritengono che tali emissioni aumenteranno mentre si aspettano consistenti riduzioni delle emissioni di altri gas.
Il settore dei trasporti emette una serie di gas e particelle che influenzano il clima in molti modi.
Alcune emissioni hanno effetti sul riscaldamento del pianeta, altre portano al raffreddmento.
Sul comparto navale, l’analisi riserva una sorpresa: grazie alla produzione di particelle di zolfo e di NOx, le barche possono contribuire in minima parte al raffreddamento del clima. Il mezzo verde per eccellenza però rimane il treno
Anche i tempi variano: le emissioni di CO2 hanno effetti. che durano per secoli, mentre altre emissioni sono di breve durata, alcune addirittura di pochi giorni".
Per calcolare gli effetti del riscaldamento futuro, sono previsti quattro diversi scenari relativi alle emissioni derivanti dal settore dei trasporti.
Gli scenari implicano diverse ipotesi di sviluppo economico e la crescita della popolazione.
Ci sono ipotesi su fattori come lo sviluppo tecnologico, L'attuazione della tecnologia, i regolamenti, e L'uso di nuovi combustibili.
"Lo studio mostra i principali modelli di possibili sviluppi futuri, in base a ciò che si conosce oggi e alle diverse ipotesi – prosegue Jan S. Fuglestvedt -. Vediamo che il CO2 è il più rilevante gas a effetto serra nel lungo periodo, ma molti altri componenti ed effetti sono altrettanto importanti.
Il trasporto aereo potrebbe costituire il 4% del riscaldamento globale nel 2050. Ciò implica un effetto che è di 2,5 o 3,5 volte più grande di oggi.
Il settore del trasporto ferroviario è un settore piccolo e ha un piccolo effetto del clima, rispetto ad altri.
In futuro saranno introdotti veicoli ad emissioni zero e nuovi carburanti, che producono basse emissioni dirette, mente la produzione di combustibile e di energia elettrica causano emissioni indirette. Secondo lo studio, queste emissioni indirette hanno un effetto di riscaldamento, che è solo nelL'ordine del 10 per cento dell 'effetto dalle emissioni dirette del settore".Manu Mich. – clickmobility.it