Panettoni: “Dati molto preoccupanti quelli diffusi da ISFORT,che rispecchiano la generale crisi economica del paese. Quello che oltre a preoccuparci ci lascia un gusto amaro in bocca è constatare come la crisi non abbia spinto gli Italiani ad usare di più i mezzi pubblici per i loro spostamenti, già di per sé diminuiti”
Crollano i consumi di mobilità degli Italiani, un crollo che va oltre il segno negativo, -5%, del PIL. I dati delL'Osservatorio "Audimob", sullo stato della mobilità in Italia nei primi mesi del 2009 mostrano infatti un paese in cui i cittadini riducono al minimo i propri spostamenti (sia coi mezzi privati che con quelli pubblici) e se si spostano lo fanno soprattutto per lavoro o per cercare lavoro. L'Osservatorio fotografa infatti un calo dei passeggeri /km del 5,1%, ed una diminuzione del numero degli spostamenti di oltre 9 punti percentuali.
"Sono dati molto preoccupanti questi diffusi da ISFORT, ma che purtroppo rispecchiano la generale crisi economica del paese. Quello che oltre a preoccuparci ci lascia un gusto amaro in bocca è constatare come la crisi non abbia spinto gli Italiani ad usare di più i mezzi pubblici per i loro spostamenti, già di per sé diminuiti" – commenta Marcello Panettoni, presidente di ASSTRA, L'associazione che raggruppa le imprese italiane di trasporto pubblico locale.
Secondo L'Isfort infatti nel primo semestre del 2009 rispetto ai mezzi di trasporto L'auto registra una contrazione significativa (-5,7% di spostamenti rispetto al primo semestre 2008), ma decisamente più contenuta rispetto a quella del mezzo pubblico (-18,7% rispetto al primo semestre 2008 ). Nella ripartizione delle quote modali (solo mezzi motorizzati), L'auto segna un progresso di circa 2 punti percentuali, raggiungendo L'83,8% del totale, mentre il mezzo pubblico arretra delL'1,6%,attestandosi sulL'11,5%, vale a dire il valore più basso mai osservato dal 2001 ad oggi.
"Una situazione negativa per il trasporto pubblico, ma che difficilmente potrebbe essere diversa in un paese in cui non si investe in questo settore, considerato marginale nel migliore dei casi. Se guardiamo ad altri paesi europei colpiti come noi dalla crisi economica lo scenario del trasporto pubblico è molto diverso ed addirittura opposto in alcuni casi – prosegue Panettoni – In Francia per esempio L'acuirsi della crisi ha corrisposto un aumento esponenziale nelL'uso dei mezzi pubblici. Culture e popoli diversi si potrebbe pensare. Forse. Di certo diverse sono le politiche del governo francese a sostegno dei trasporti pubblici, politiche messe in campo soprattutto in tempo di crisi economica. Il trasporto pubblico è infatti riconosciuto quale volano indispensabile della ripresa e dello sviluppo sostenibile. Un riconoscimento che tanto per cominciare vale ben 40 progetti finanziati dallo stato per realizzare infrastrutture di trasporto in sito proprio in altrettante città della Francia. E ci sentiamo assai scoraggiati se guardiamo in casa nostra e pesiamo il nostro settore attraverso le scelte o meglio la mancanza di scelte nei confronti del trasporto pubblico locale.
La sensazione è che in Italia la politica continui a considerare il trasporto pubblico piuttosto un problema che non una opportunità. Un atteggiamento che si perpetua e traduce in totale assenza di una politica industriale per il settore. Basta dare uno sguardo al Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2010-2013 per averne L'amara conferma".Manu Mich. – clickmobility.it