Dalla necessità di accelerare la realizzazione di un mercato unico europeo del trasporto ferroviario e di un piano strategico per il trasporto ferroviario in Italia all'esigenza di completare le infrastrutture ferroviarie strategiche fornendo adeguate risorse da destinare al servizio universale alla promozione di azioni concrete per sostenere il riequilibrio modale nel trasporto merci
L’Advisory Board costituito da The European House Ambrosetti e da un comitato scientifico composto da esperti e membri di spicco della Comunità Europea, oltre che dai vertici del Gruppo FS, ha elaborato cinque proposte, illustrate e discusse oggi nella sala convegni dell’Ara Pacis di Roma, per favorire in Italia e in Europa il pieno sviluppo del trasporto ferroviario ed offrire allo stesso tempo un forte impulso alla ripresa economica.
Le proposte sono parte integrante del rapporto presentato su “Liberalizzazione e competizione: lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi ferroviari in Europa e in Italia”.
Vediamole nel dettaglio:
1) Occorre accelerare la REALIZZAZIONE DI UN MERCATO UNICO EUROPEO DEL TRASPORTO FERROVIARIO, sia per quanto riguarda le infrastrutture sia dal punto di vista delle regole. Il processo di liberalizzazione è infatti ancora oggi caratterizzato da una forte disomogeneità tra paesi membri che mette a rischio le condizioni per una equa concorrenza, penalizzando in particolare l’Italia dove il mercato è di fatto il più liberalizzato e contendibile.
2) E’ poi di fondamentale importanza REALIZZARE UN PIANO STRATEGICO PER IL TRASPORTO FERROVIARIO IN ITALIA (il nostro è ancora uno dei pochi paesi in Europa a non esserne dotato) per la mobilità sia dei cittadini sia delle merci. Il Piano deve essere di lungo periodo e mirare alla competitività, all’efficienza e ad una efficace integrazione del sistema ferroviario con gli altri sistemi di trasporto.
3) Al terzo punto vi è la necessità di COMPLETARE LE INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE, UTILIZZANDO OGNI OPZIONE DI FINANZIAMENTO E RICORRENDO ANCHE AL COINVOLGIMENTO DI CAPITALI PRIVATI. Occorre considerare che gli investimenti per il network ferroviario europeo TEN-T, che dovrebbe raggiungere un’estensione totale di 106.000 chilometri di cui 32.000 ad Alta Velocità, rispetto ad una stima iniziale di 250 miliardi di Euro sono valutabili oggi poco meno di 400 miliardi.
4) E’ stata messa poi in evidenza L’ESIGENZA DI FORNIRE ADEGUATE RISORSE DA DESTINARE AL SERVIZIO UNIVERSALE. Per rilanciare il servizio pubblico in Italia è necessario un dialogo costruttivo tra Stato, Regioni ed imprese ferroviarie, finalizzato ad innalzare i corrispettivi per i Contratti di Servizio (in Francia e Germania sono superiori del 68% e 44% rispetto al nostro Paese) con l’obiettivo minimo di allinearli a quelli del trasporto pubblico su gomma (che riceve corrispettivi superiori del 32% rispetto al trasporto ferroviario regionale), e a garantire una sufficiente esigibilità e continuità temporale dei contratti, come avviene già nei principali paesi europei.
Tale condizione permetterà all’impresa di trasporto di poter accedere alle necessarie linee di credito alle migliori condizioni e, quindi, di pianificare l’acquisto di nuovo materiale rotabile.
5) Il quinto e ultimo punto riguarda infine la promozione di azioni concrete per SOSTENERE IL RIEQUILIBRIO MODALE NEL TRASPORTO MERCI (oggi in Italia le merci trasportate su rotaia sono meno del 10% del totale, rispetto ad una quota del 21,9% in Germania e del 15,2% in Francia) con adeguate forme di incentivazione e di sostegno al trasporto ferroviario. L’obiettivo è garantire al sistema nazionale dei trasporti, che vede oggi una sorta di duopolio, con il trasporto su strada che detiene una quota prossima al 90%, una maggiore efficienza (economicità di gestione), sicurezza e sostenibilità (rispetto dell’ambiente). Il tutto riducendo la congestione del traffico su gomma e, allo stesso tempo, l’impatto ambientale e il consumo energetico dell’intero sistema.Manu Mich. – clickmobility.it