Il pendolarismo è tornato ad occupare una posizione centrale nell’agenda politica e nel diario sociale del Paese.
Sulla base dei dati “Audimob” i pendolari nel 2008 rappresentano il 26,6% del totale delle persone che si muovono, il 3,3% in più  rispetto al 2002, vale a dire un esercito di quasi 10,8 milioni di cittadini (contro i 9,5 milioni del 2002, +12,8%).

La crescita di una nuova domanda di mobilità pendolare, per effetto soprattutto della migrazione di larghe fasce di popolazione urbana verso le periferie o verso le cinture metropolitane sta producendo un aumento di disagi, reali o percepiti, per coloro che ogni giorno si  spostano verso la medesima destinazione e poi fanno ritorno a casa – allungamento del viaggio, peggioramento della qualità del servizio  pubblico, stress da congestione stradale ecc.

Ma chi sono i 'pendolari'?
In base alle rilevazioni delL'Istat si tende ad identificare i pendolari con coloro che si muovono ogni giorno per le sole ragioni di  lavoro o studio, a prescindere dalla lunghezza o dal tempo impiegato per lo spostamento.
I dati delL'Osservatorio Audimob di Isfort, che L'argomento dedicano la 'fermata numero 8' consentono di 'ritagliare' in modo più  funzionale il profilo del pendolare, individuando le componenti più dure e disagiate, includendo il confine urbano del viaggio e  prendendo in considerazione altre motivazioni dello spostamento oltre al lavoro e allo studio.

Le fermate Audimob sulla mobilità propongono elaborazioni mirate sui comportamenti di mobilità degli italiani, a partire dall’ampia base  di indagini dell’Osservatorio Audimob di Isfort (oltre 15.000 interviste annue ad un campione rappresentativo della popolazione  italiana). L’idea è di invitare ad una breve “sosta” di approfondimento per essere più informati e saper leggere meglio gli  atteggiamenti, gli stili, le percezioni degli italiani sul mondo della mobilità e dei trasporti.  

Come cambia il pendolarismo  – fermata numero 8…Manu Mich. – clickmobility.it