Ieri l'amministratore delegato di Fs è intervenuto alla conferenza sulle Reti Ten toccando anche il tema del complesso ingresso sul mercato francese

Napoli. Fs: “chiusura in attivo anche per il 2009”, lo sostiene L'Ad Moretti

Napoli. Fs: “chiusura in attivo anche per il 2009”, lo sostiene L'Ad Moretti

Conferma positiva anche per i tempi di messa a gara dei treni ad Alta Velocità, che partirà a novembre: prima si terrà la gara per i convogli del trasporto pendolare, poi le Fs procederanno con i treni AV

Le FS si apprestano a bissare il risultato del 2008, chiudendo anche il 2009 in attivo per qualche decina di milioni”.
Lo ha sostenuto ieri l’ad del Gruppo FS, Mauro Moretti, a margine della conferenza internazionale di Napoli sulle Reti Ten. Il 2009, ha dichiarato Moretti, si chiuderà “in linea con lo scorso anno, nonostante il crollo del settore cargo. Se non avessimo gli interessi sul debito pregresso – ha quindi aggiunto – avremmo un attivo dell’ordine di 400 milioni”. L’ad ha poi precisato che il risultato in attivo è dovuto anche al proseguimento del taglio dei costi, che per quest’anno si aggira sui 250-300 milioni.

Conferma positiva anche per i tempi di messa a gara dei treni ad Alta Velocità, che partirà a novembre. Quanto al giorno preciso di avvio, L'ufficialità sarà data il 28 ottobre, in occasione della conferenza stampa per la presentazione della nuova offerta del sistema Alta Velocità di Trenitalia.

Moretti ha specificato che prima si terrà la gara per i convogli del trasporto pendolare, e poi si procederà con i treni AV.

“Sono partite le gare per proseguire le forniture delle locomotive dei treni regionali – ha infatti spiegato – e dopo le prime cento partirà ora quella per altre 150. E' stato già avviato il “revamping” di alcune centinaia di carrozze – ha continuato Moretti – e stiamo per partire con la gara dei treni regionali a doppio piano”. Il numero uno di FS ha ricordato che l’appalto per la flotta dei treni AV si aggira intorno a 1,5 miliardi di euro, a fronte di 2 miliardi per i treni regionali, di cui 1,5 in autofinanziamento e 500 milioni messi a disposizione dal Governo.

Fra i temi affrontati ieri anche quello del complesso ingresso sul mercato francese.
Le Fs, ha fatto rilevare Moretti, attendono una serie di risposte da Sncf e in caso di ritardo verranno prese decisioni specifiche. In caso Sncf dovesse continuare a “tirarla per le lunghe, dovremo tutelarci” ha fatto sapere Moretti che ha avuto anche un pacato, ma altrettanto franco, scambio di idee con il ministro dei trasporti francese Dominique Busserau, presente a Napoli per L'evento, sulle asimmetrie della liberalizzazione del mercato ferroviario europeo.

Riferendosi sempre alla Francia, l’ad di FS ha spiegato che “stiamo aspettando i certificati di sicurezza e le indicazioni delle città dove possiamo fare le fermate all’interno delle tracce assegnate”, e che nelle condizioni attuali “è impossibile partire per il 13 dicembre, data del nuovo orario europeo”.

Lo scambio di idee italo-francese è ruotato attorno alla liberalizzazione. Moretti ha rilevato che il mercato ferroviario italiano é ampiamente liberalizzato mentre l’operatore ferroviario italiano incontra grandi difficoltà per entrare in Francia. Il ministro francese ha replicato che si tratta solo di problemi tecnici e Moretti ha obiettato che così non é “i problemi sono di regole di accesso al mercato”.

“La liberalizzazione – sono parole dell’amministratore delegato delle Fs – é un passaggio fondamentale per un vero mercato europeo ferroviario: noi – ha sottolineato – ci crediamo perché lo riteniamo utile. Nel 2011 – ha ricordato Moretti – ci sarà un nuovo operatore privato (NTV, Nuovo Treno Viaggiatori) che inizierà la sua attività in Italia e nella sua compagine azionaria sono presenti le ferrovie francesi con una quota del 20%. Peccato – ha lamentato Moretti – che noi abbiamo grandi difficoltà per entrare nel mercato francese”.

Non è fatta attendere la replica del ministro francese “noi – ha affermato Busserau – non abbiamo nulla in contrario si tratta solo di problemi di carattere tecnico”. La diplomatica risposta non ha accontentato il top manager italiano che ha ribattuto: “non é un problema di tipo tecnico, non ci sono problemi di interoperabilità, il problema é di regole di accesso al mercato”.Manu Mich. – clickmobility.it

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