Croci: “L’obiettivo dell’amministrazione è di realizzare aree pedonali collegate tra loro, creando un sistema in cui i pedoni possano muoversi in sicurezza”Palmeri: “La mobilità pedonale non è in contraddizione con il dinamismo e lo sviluppo di una città moderna”
Grazie al seminario “Milano Cammina" promosso dai consiglieri comunali Enrico Fedrighini, Paolo Gradnik e Carlo Montalbetti, Milano ha fatto il punto sulla mobilità pedonale e L'urbanistica ad essa legata.
Il seminario è stato, quindi, un’occasione per confrontarsi sulle diverse possibilità di trasformazione urbana attraverso l’ampliamento delle aree pedonali. Assieme ai cittadini sono intervenuti i rappresentanti di associazioni culturali, come Luca Carra, presidente di Italia Nostra Milano, Costanza Pratesi del FAI ed esperti di aree urbane come Andreas Kipar, architetto paesaggista.
Al convegno ha partecipato anche l’assessore alla Mobilità Trasporti e Ambiente Edoardo Croci che nel suo intervento ha illustrato alcuni esempi di città estere dove è stata attuata una politica “a favore del pedone", aggiungendo che anche Milano sta percorrendo la stessa strada, sostenuta dal consenso e dall’apprezzamento dei cittadini.
Le isole pedonali – oltre ai benefici per la salute, la qualità della vita, la riqualificazione delle aree – hanno prodotto vantaggi anche di tipo economico: a Monaco di Baviera, per esempio, gli affari sono aumentati del 40% e a Copenhagen del 32% (fonte UITP Millenium Cities Database).
A Milano oggi, il 24% degli spostamenti cittadini avviene a piedi e il 35% con i mezzi pubblici.
“L’obiettivo dell’amministrazione è quello di realizzare aree pedonali collegate tra loro, creando un sistema in cui i pedoni possano muoversi in sicurezza – ha spiegato Edoardo Croci –. La realizzazione di nuove aree pedonali permetterà la riqualificazione di aree di valore storico e di migliorare la qualità della vita dei cittadini e dell’ambiente".
“La mobilità pedonale – ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – non è in contraddizione con il dinamismo e lo sviluppo di una città moderna. Attraverso la realizzazione di percorsi pedonali si potranno valorizzare i nostri luoghi in termini non solo funzionali, ma anche culturali, estetici ed etici. Non bisogna pertanto avere paura di intraprendere alcuni cambiamenti: l’innovazione che rispetta la città ci fa coniugare passato e futuro".
Oggi a Milano le aree pedonali si estendono per 362.000 mq, pari a 0.28 mq per abitante. L’obiettivo è arrivare, entro il 2011, a 465.000 mq pari a 0.36 mq/ab con una crescita del 28,5% e di raddoppiarle entro il 2015.
Oltre alle nuove aree pedonali verranno create anche aree residenziali per 260.000 mq: all’interno di esse, attraverso interventi di traffic calming (dossi, dissuasori della velocità, Zone 30), le auto circoleranno a velocità ridotta; sarà quindi scoraggiato il loro attraversamento.
Il Comune ha già avviato progetti per la diffusione della cultura della pedonalità insieme al Touring Club, al Fai e a Italia Nostra promuovendo iniziative culturali che prevedono itinerari a piedi per visitare i monumenti storici della città. Anche durante l’ultimo fuori salone del mobile e per il recente evento “Milano Design in the city" sono stati creati percorsi pedonali tra gli showroom di arredamento e le esposizioni.
Lo scorso anno in alcune scuole milanesi è stato lanciato il progetto “Pedibus": i bambini sono stati invitati a raggiungere a piedi il proprio istituto percorrendo itinerari pedonali sicuri e accompagnati da adulti volontari.
Il Comune ha individuato tre ambiti di pedonalizzazione: aree dal valore storico e culturale, aree caratterizzate da una forte domanda pedonale e campus universitari.
Le aree di valore storico e culturale sono la zona di Brera e Filodrammatici, quella della Biblioteca Ambrosiana, l’area di Brisa Gorani Sant’Ambrogio e via Beccaria.
Le aree caratterizzate da una forte domanda pedonale sono invece quelle del Quadrilatero della moda, la zona Navigli e l’area di via Paolo Sarpi. Manu Mich. – clickmobility.it