Secondo Moretti l’unica leva per incentivare il passaggio dalla strada al ferro sono i costi. “E' auspicabile che sulle lunghe distanze si privilegi il trasporto ferroviario, mentre su quelle brevi, tra i 100 e i 150 km, ci si affidi alla “gomma”
Per trasferire il trasporto delle merci dalla gomma al ferro c'è solo la leva dei costi, come testimoniano le esperienze internazionali, in Italia invece viene incentivato in vario modo L'autotrasporto, pertanto gli utenti continuano ad avere tutto L'interesse a spedire le merci su strada.
A dichiararlo ieri è L'ad del Gruppo FS, Mauro Moretti, intervenendo a MercinTreno, il I° Forum internazionale per lo sviluppo del trasporto ferroviario merci organizzato da Federmobilità a Roma.
Moretti ha denunciato come la politica di aiuti L'autostrasporto e di pedaggi a favore della “gomma” penalizzi pesantemente il trasporto ferroviario, perché è evidente che gli operatori scelgono i mezzi economicamente più vantaggiosi.
“In Italia incentiviamo L'autotrasporto, mentre per le Ferrovie abbiamo tagliato tutto – ha detto il manager di FS – perchè nel combinato non c'è più una lira”.
Moretti ha fatto gli esempi della Svizzera e della Gran Bretagna, a riprova di quanto da lui sostenuto. In Svizzera, L'autotrasporto costa di più – ha spiegato – mentre in Italia ha costi inferiori di circa un quarto, per cui c'è tutta la convenienza a non scegliere il treno. In Gran Bretagna solo L'11% delle merci va per ferrovia, proprio perchè i prezzi sono più alti, circa il 20% in più rispetto L'Italia". In altre parole, ha spiegato l’ad di FS, “la curva dei costi, autostradali e ferroviari, si allinea perfettamente alle quote di mercato e ciò dimostra che la leva più importante per favorire L'intermodalità è L'intervento sui costi”.
Moretti non propone però terapie estremistiche. Secondo il manager, il sistema trasporti del Paese deve essere improntato ad un'intermodalità, che favorisca sulle lunghe distanze il trasporto ferroviario, che offre anche grandi economie sociali in termini d'inquinamento, mentre per le tratte brevi, tra i 100 e i 150 chilometri, ci si può affidare alla “gomma”.
“Occorre iniziare a rivedere i costi dei due settori sia per i pedaggi delle ferrovie sia per i pedaggi autostradali che, in alcuni casi, come nel meridione, sono assolutamente nulli – ha concluso Moretti – E’ necessario concentrare gli interporti per contrastare la polverizzazione del trasporti merci”.
Al convegno è intervenuto anche il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giacchino, che ha tenuto a precisare come “la politica dei trasporti e della logistica non viene fatta dal Governo in sede di Finanziaria: la vera scommessa – sono parole del sottosegretario – è il prossimo piano dei trasporti e della logistica”.
“Quanto dichiarato dL'amministratore delegato delle Ferrovie caratterizza sin dal maggio 2008 la strategia politica e il mio operato di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Mi sorprende e meraviglia che Moretti non se ne sia ancora accorto”. Dichiara il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli replicando a quanto affermato da Mauro Moretti, a “Mercintreno”.
“Moretti – spiega il ministro – non tiene conto che mai in passato il trasferimento di risorse per gli investimenti e la gestione della rete ferroviaria era stata superiore a 6 miliardi di euro in un anno, e ciò in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Eppure il Governo ha preferito investire in modo massiccio sulla rete ferroviaria. Moretti dimentica inoltre che nella definizione delle reti TEN europee gli investimenti per il 95% riguardano le ferrovie grazie al contributo del nostro Paese. L'amministratore non tiene conto ancora che le reti autostradali, anch'esse indispensabili alla crescita e alla modernizzazione del Paese, si realizzano al 90% con investimenti privati come da me suggerito e approvato nel piano triennale dal Cipe. Per incentivare il trasferimento dalla gomma al ferro, è stato presentato un emendamento alla Finanziaria in discussione alla Camera per istituire il “Ferrobonus”, uno strumento simile all’“ecobonus” che incentiva il trasporto anche via mare delle merci. Si tratta di alcuni esempi, altri numerosi se ne potrebbero fare (quali per esempio quelli relativi al mio impegno nel difendere la pariteticità tra le Ferrovie italiane e quelle di altri Paesi dell’UE) che testimoniano come L'approccio alla politica dei trasporti sia decisamente cambiato. Moretti – conclude il Ministro – avrebbe il dovere di saperlo e di ribadirlo invece di criticare soltanto gli incentivi all’autotrasporto”. Manu Mich. – clickmobility.it