Approfondita analisi dello stato dell'arte del trasporto pubblico nazionale

Forlì-Cesena. Tpl: nuove norme per una liberalizzazione regolata

Forlì-Cesena. Tpl: nuove norme per una liberalizzazione regolata

Il convegno, organizzato da Provincia e Atr, ha visto la presenza dei principali rappresentatanti del settore per un confronto aperto sugli ambiti di autonomia dell'ente locale e delle agenzie per la mobilità. Resta ancora aperta la questione delle risorse e della mancanza di un piano nazionale per lo sviluppo del tpl

Un convegno giunto proprio a pochi giorni dall’approvazione del nuovo disegno di legge che regola, auspicabilmente in modo compiuto e duraturo, il sistema di trasporto pubblico e, di conseguenza, anche i reciproci e rinnovati ruoli di enti locali, agenzie e aziende di gestione.

L’incontro svoltosi mercoledì e organizzato da Provincia di Forlì-Cesena e Atr, ha portato allo stesso tavolo rappresentanti politici, agenzie di gestione, aziende e tecnici, proprio per riflettere, alla luce della nuova normativa, sulle prospettive e strategie future della mobilità locale.

Dopo il saluto del rappresentante della provincia e del presidente Atr, Adriano Marchi, che ha introdotto e moderato i lavori, c'è stato ampio spazio per un’analisi dello stato dell’arte del trasporto pubblico nazionale.

“La nuova normativa, forse per la prima volta, può consentire una vera e propria politica industriale del TPL, fatta con le regole, con le risorse e con gli atti amministrativi locali e nazionali – ha affermato Marcello Panettoni, presidente ASSTRA -. Il problema rimane comunque quello delle risorse, tema che ci troviamo ad affrontare ogni giorno, in una situazione per cui costi ed entrate non hanno lo stesso peso, ovvero i ricavi non sono adeguati al mercato, con la conseguenza che le risorse a disposizione per le nostre attività, per esempio il rinnovo dei mezzi in circolazione, non sono sufficienti.
Il 40% delle emissioni inquinanti arrivano dal traffico, ma solo il 5 deriva dal trasporto pubblico. Ed è questa sfida che dobbiamo affrontare, ovvero quella di ridurre il traffico privato. Per questo il TPL non può essere affidato esclusivamente agli enti locali, occorre un progetto nazionale che regoli la filiera della mobilità sostenibile. E’ fondamentale e necessario che gli Enti locali adottino degli strumenti di pianificazione, regolazione e controllo per capire il livello di quantità e qualità del servizio, nell’ambito di questo processo difficile della gestione del TPL”.

Secondo  Giancarlo Biserna, vice sindaco e assessore alla Mobilità del Comune di Forlì, “è’ fondamentale, per questo settore da sempre strutturalmente in sofferenza, che i Comuni del territorio condividano intenti e obiettivi e si muovano in sintonia. La unificazione delle aziende di produzione romagnole è un traguardo positivo, a patto però che i Comuni siano padroni dei loro territori. L’Agenzia per la mobilità ATR, inoltre, deve operare in piena sintonia con tutti i Comuni per la realizzazione di un piano strategico,  mentre le risorse vanno indirizzate sul piano commerciale”.

“La nuova normativa in realtà distingue il ruolo di gestione da quello di regolazione”, afferma Guido del Mese, direttore generale ASSTRA, quindi si tratta di un ente terzo, come l’Authority inglese, che ha un compito importante, visto che le risorse sono pubbliche e che la legge prevede il passaggio dei beni dal soggetto che pianifica al soggetto che gestisce.

“In realtà uno dei punti sostanziali è quello del contratto di servizio che risolve gli elementi che rendono attrattivo il TPL per i cittadini” – ha sottolineato Annita Serio, rappresentante di Federmobilità -.

“Il progetto in fase di realizzazione della integrazione fra le aziende di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna  è fra i più interessanti e ambiziosi a livello nazionale”, afferma Roberto Cavalieri, direttore AVM spa, ma questo richiede competenze, intelligenza, pazienza e pragmatismo. Questo processo ha bisogno di un soggetto terzo che operi per conto dei Comuni e in stretta collaborazione con la Regione, ma non può esistere una azienda di produzione romagnola e tre agenzie per la mobilità per ogni singola provincia”.

Per Giulio Guerrini, direttore generale ATR, “il ruolo dell’Agenzia è quello di ottimizzare il processo di erogazione del servizio migliorandone la qualità. Questo è possibile attraverso due strategie: la prima è rappresentata dalle scelte fatte dall’Ente locale al momento della gara e poi una strategia di regolazione collegata al sistema di controllo tramite il quale ogni Ente locale possa verificare i dati utili al proprio ruolo istituzionale”.

L’assessore alla mobilità della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Peri ha ricordato “che Questo è uno dei settori che ha l’attenzione più scarsa, sia nei dibattiti locali che nazionali, anche se recentemente Tremonti ha affermato che non si possono togliere soldi al TPL. Ancora adesso quando si parla di sostenibilità, il trasporto viene per ultimo, dopo le energie rinnovabili, l’acqua e i rifiuti. Il nuovo decreto rappresenta una sorta di revisione della legge 422 che però, al contrario di questa, aveva un percorso di riflessione e analisi. Manca una strategia nazionale, quindi, vista la situazione, dobbiamo provvedere noi, dal basso. Siamo disposti a dare il nostro contributo, creando una politica di settore che stia insieme ad una strategia regionale. Bisogna trovare un nuovo equilibrio tra soggetti del trasporto pubblico locale, anche in funzione del panorama in cui agiscono: la mobilità deve essere ricucita con il tema della qualificazione urbanistica, per questo apprezziamo l’esperienza di Comuni che si uniscono per la progettazione del territorio. Peraltro, abbiamo costruito un rapporto fra pubblico e privato che rappresenta un valore aggiunta, per cui occorre non disperdere questa rete di piccole imprese esistenti nel territorio. E tutto questo è agganciato con le agenzie e il loro ruolo di pianificazione e controllo. Dobbiamo capire dove vogliamo andare a sviluppare politiche di settore industriale che prendano in considerazione le nuove esigenze degli utenti, vedasi per esempio il servizio di bike e car sharing.
I soldi sono sul tavolo e la regione è pronta a fare la sua parte, anche se fino a l 2010 il bilancio regionale non consente operazioni straordinarie”.

Che le città siano cambiate è oramai un dato di fatto ed è emerso anche nell’intervento di Lia Montalti, assessore all’ambiente del comune di Cesena, ed è altrettanto vero che le risorse a disposizione sono sempre meno, come ha precisato Ubaldo Marra, mentre Marino Montesi, a cui sono state affidate le conclusioni dell’incontro, ha ribadito che è necessario spingere un uso più razionale dell’auto a favore del trasporto pubblico che deve avere un livello qualitativo alto: “i mezzi devono essere confortevoli, efficienti, puntuali. Si tratta di obiettivi da raggiungere con una nuova gerarchia dei diritti che parte dai pedoni e pone in ultima battuta le auto e i mezzi pesanti.

Questo incontro che ha sollevato diversi temi, costituisce un punto di partenza che apre un dibattito a livello locale, proprio in vista di una trasformazione, già parzialmente avvenuta, che porterà nuovi equilibri pur essendo il ruolo di pianificazione e controllo quanto mai necessario e di conseguenza anche la necessità di un ente terzo che svolga questo compito.Manu Mich. – clickmobility.it

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