Il progetto, che prevede una spesa di 9 milioni di euro di cui 1,9 milioni nella prima fase, fissa la partenza nel 2011, con l'installazione delle prime cento colonnine per la ricarica, e la messa a regime nel 2012 quando le colonnine dovrebbero essere 300 e i veicoli elettrici fra i 400 e i 450
Si chiama «Zero emission city» (Zec), ovvero città ad emissioni zero, il piano voluto con estrema determinazione dal Comune.
Il progetto innovativo, approvato ieri dalla giunta comunale, su proposta delL'assessore alla Viabilità Davide Mora, trasformerà Parma in una sorta di laboratorio per le auto elettriche.
Si parte dalla realizzazione di cento punti di ricarica in un due anni che diventeranno trecento entro il 2015.
Il progetto, pensato da Carlo Iacovini esperto di mobilità ecologica, prevede una spesa di 9 milioni di euro di cui 1,9 milioni nella prima fase.
Prevista la presenza di 900 auto elettriche entro il 2015 e L'energia usata per ricaricare le batterie dei veicoli dovrà essere ricavata da fonti rinnovabili.
Non ci saranno i cittadini privilegiati ai quali verrà data L'auto elettrica ma ogni parmigiano potrà partecipare al progetto. Inoltre qualsiasi parmigiano che avrà un veicolo elettrico nella sua città potrà noleggiarne uno anche in altre città europee che stanno attuando lo stesso piano, come Londra ed Amsterdam.
Il piano che al momento, naturalmente, è ancora in fase preliminare ma ormai già definito, si pone traguardi ambiziosi.
La partenza è prevista già nel corso del 2011, con L'installazione delle prime cento colonnine per la ricarica elettrica di almeno altrettanti veicoli, anch'essi ovviamente elettrici.
Il progetto dovrebbe andare completamente a regime entro la fine del 2012, quando le colonnine complessivamente installate in città dovrebbero essere 300 e i veicoli elettrici fra i 400 e i 450.
Le postazioni per la ricarica, con le relative auto a disposizione, saranno collocate in tutta L'area L'interno delL'anello delle tangenziali, in corrispondenza di parcheggi, parcheggi scambiatori e punti nevralgici, dove i veicoli possano essere comodamente raggiunti dal maggior numero di utenti possibile.
Il sistema di utilizzo di questa nuova rete di mobilità ecologica non è ancora stato definito con precisione, ma in buona sostanza potrebbe essere molto simile a quello utilizzato al momento per il car-sharing, quindi con la previsione di piccole quote a carico degli utenti che utilizzeranno il servizio.
Per la buona riuscita del progetto, specie in fase di avvio, risulteranno determinanti anche gli accordi con le case automobilistiche che dovranno fornire i veicoli, accordi che, fanno sapere i responsabili del progetto, sarebbero già a buon punto.
I mezzi a sola trazione elettrica, secondo il progetto, dovrebbero essere di piccole dimensioni, particolarmente agevoli da guidare e da parcheggiare e con un'autonomia intorno ai 70-80 chilometri. E comunque la diffusione estremamente capillare delle colonnine di ricarica dovrebbe garantire una possibilità estremamente ampia di «rifornimento» di energia.
In giornata è previsto un incontro tecnico per mettere a punto le modalità attuative proprio in vista della prima fase.
Un momento importante anche per la presenza dei rappresentnti delL'industria automobilistica e dei produttori di veicoli elettrici a cui verranno illustrate le linee progettuali.Manu Mich. – clickmobility.it